martedì 14 febbraio 2012

e se non ti basta


Io ti amo

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
... e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo

Stefano Benni

mercoledì 8 febbraio 2012

da bambini

Da bambini, ogni anno si diventa una persona diversa. Di solito succede in autunno, quando con il ritorno a scuola, si entra nella classe successiva lasciandosi alle spalle il caos letargico delle vacanze estive. E' allora che si registra il cambiamento più netto. Dopo non si è sicuri del mese o dell'anno, ma si continua a cambiare a cambiare, comunque.
Alice Munro "Troppa felicità"

venerdì 3 febbraio 2012

altan

Contro i recenti rigurgiti censori e neofascisti, l’Associazione Radicale Certi Diritti pretende la rimozione di ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale e la promozione di pari opportunità per tutte le famiglie.


Milano, 2 febbraio 2012
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti

Prima il cosiddetto Popolo delle Libertà di Zona 3 Milano ha chiesto di “bloccare la diffusione” di Piccolo Uovo, il libricino per bambini di Francesca Pardi, illustrato da Tullio F. Altan, che racconta il viaggio di un ovetto per esplorare le varie forme di famiglia esistenti e del suo incontro con la coppia omosessuale di Pinguini in frac e bombetta con figli, oltre che della coppia lesbica di gattine con figli e di tante altre tipologie di famiglia.

Adesso Forza Nuova ne chiede addirittura il rogo in piazza evocando, a una sola settimana dal giorno della memoria, il rogo della biblioteca dell’Istituto per la ricerca sessuale di Magnus Hirschfeld il 6 maggio 1933 a 4 mesi dall’avvento di Hitler al potere e poco dopo l’aggravamento del paragrafo 175 in base al quale centinaia di migliaia di omosessuali finirono nei lager nazisti.

L’Associazione Radicale Certi Diritti condanna fermamente questi rigurgiti censori e neofascisti e chiede con forza che Milano dimostri di essere la città europea adottando immediatamente le necessarie misure volte alla prevenzione e al contrasto di atti e comportamenti basati su odio omofobico nonché la rimozione di ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale e la promozione di pari opportunità per tutte le famiglie.

così è la vita

Ieri sera , tutto d'un fiato, come si fa con i cioccolatini, ho divorato questo bellissimo libro.
Come  sempre non delude questa donna davvero GANZA!
eCCOLO....

CONCITA DE GREGORIO, COSì E' LA VITA, EINAUDI, 2011



I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos'è la felicità.
E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte.
È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori.
Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli.
Siamo stati come loro non troppo tempo fa.


BREVE INTERVISTA:
http://www.youtube.com/watch?v=Y-By8olO6LY

mercoledì 1 febbraio 2012

vacanze indimenticabili

Sommersa dalla neve penso al mare......wow
Allego il link di queste vacanze indimenticabili che da due anni a questa parte facciamo!
sbirciate...
posto meraviglioso!

LA CIPOLLA NON TI MOLLA

per tossi, catarri,maldigola....
Espettorante e benefico per l'apparato respiratorio.....

Sciroppo di cipolla - si prepara bollendo alcune cipolle tagliate a fette con un po' d'acqua e miele o zucchero (possibilmente di canna) in abbondanza; si cuoce fino a ottenere un impasto omogeneo a cucchiai.




"Quando vien la Candelora de l'inverno semo fora; ma se piove o tira il vento de l'inverno semo dentro."

La Candelora, collocata a mezzo inverno nel tempo astronomico, coincide nel ciclo agreste/vegetativo con la fine dell'inverno e l'inizio della primavera; il più famoso detto popolare a riguardo infatti recita:
"Quando vien la Candelora
de l'inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l'inverno semo dentro."

Questo sta a indicare che se il giorno della candelora si avrà bel tempo, si dovranno aspettare ancora diverse settimane perchè l'inverno finisca e giunga la primavera. Al contrario, se alla candelora fa brutto, la primavera sta già arrivando.
E' quindi un momento di passaggio, tra l'inverno/buio/"morte" e la primavera/luce/risveglio. Questo passaggio viene celebrato attraverso la purificazione e la preparazione alla nuova stagione.

Radici della Candelora

Candelora è il nome popolare (deriverebbe dal tardo latino "candelorum", per "candelaram", benedizione delle candele) attribuito dai cristiani alla festa celebrata il 2 di febbraio in ricordo della presentazione di Maria al tempio quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Questo in quanto per gli ebrei, dopo il parto di un maschio, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni.
Le origini di questa festa sono però precedenti e sono riscontrabili, in diverse forme ma tutte con lo stesso significato, in varie parti d'europa.
Andando indietro nel tempo, in italia, a Roma, risaliamo ai Lupercalia che si celebravano alle Idi di febbraio, per i romani l’ultimo mese dell’anno, che servivano a purificarsi prima dell'avvento dell'anno nuovo e a propiziarne la fertilità.
In questa celebrazione, dedicata a Fauno Lupercus, due ragazzi di famiglia patrizia venivano condotti in una grotta sul palatino, consacrata al Dio, al cui interno i sacerdoti, dopo aver sacrificato delle capre, segnavano loro la fronte con il coltello tinto del sangue degli animali. Il sangue veniva poi asciugato con della lana bianca bagnata nel latte, e subito i due giovani dovevano sorridere.
A quel punto i due ragazzi dovevano indossare le pelli degli animali sacrificati; con la medesima pelle venivano quindi realizzate delle striscie (dette februa o anche amiculum Iunonis) da usare a mo' di fruste. Così acconciati e con le strisce in mano, i due giovani dovevano correre attorno alla base del Palatino percuotendo chiunque incontrassero, in particolare le donne che si offrivano volontariamente ad essere sferzate per purificarsi e ottenere la fecondità.
Un'altro momento particolare della festa era la 'februatio', la purificazione della città, in cui le donne giravano per le strade con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce.
Per le tradizioni celtiche questa ricorrenza viene chiamata invece Imbolc (da imbolg - nel grembo) e risulta particolarmente legata alla triplice Dea Brigit (o Brigid), divinità del fuoco, della tradizione e della guarigione; anche questa festa venne poi trasformata in età cristiana e il ruolo della Dea affidato alla figura di santa Brigida, a cui vengono attribuite tutte le caratteristiche della divinità, in particolare quella del fuoco sacro.
Sempre in merito alle origini italiche della Candelora, nel "Lunario Toscano" dell'anno 1805 si ritrova questo testo: "La mattina si fa la benedizione delle candele, che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume dei gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le citta', mutando quella superstizione in religione e pieta' cristiana".
Per la cronaca, i gentili erano i pagani e la Dea Februa era Iunio Februata (Giunone purificata), che veniva celebrata a Roma alle Calende di febbraio. Quindi, la purificazione di Maria fu fatta coincidere (per sostituirsi poi del tutto o quasi) con la festa pagana dedicata a Giunone e ai Lupercali. L’usanza di benedire le candele pare invece essere di origine francese e successiva alla processione (è documentata a Roma tra IX e X sec.)

L'orso della Candelora

La Candelora in alcuni luoghi viene chiamata "Giorno dell'orso". In questo particolare giorno, l'orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e' il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori. Un proverbio piemontese in questo senso recita:
"se l'ouers fai secha soun ni,
per caranto giouern a sort papì"
Ovvero, se l'orso fa asciugare il suo giaciglio (cosa che starebbe a indicare tempo bello per quel giorno) per quaranta giorni non esce più.
Un altro proverbio simile al primo, ma meridionale in questo caso, sostiene che se il due Febbraio il tempo è buono, l’orso ha la possibilità di farsi il pagliaio e quindi l’inverno continua.
L'orso era anche protagonista di alcuni riti rurali del mese di febbraio, collocati nel ciclo agreste/vegetativo: al termine di una caccia simulata, l'orso viene catturato e portato all’interno del paese dove viene fatto oggetto di dileggi e di scherzi. L'epilogo può variare dall'"uccisione" dell'orso alla sua liberazione/fuga e ritorno alla natura. La figura dell’orso è rivestita da qualcuno del luogo che non deve essere riconosciuto fino alla fine della rappresentazione rituale.
A Mentoulles nel periodo di Carnevale, un uomo veniva mascherato da orso e tirato con una catena o una corda per le strade, dove veniva schernito e bastonato.
A Volvera invece (sempre nel periodo di carnevale) un personaggio mascherato da orso apriva la sfilata in costume, e in questa "rappresentazione" veniva mostrato pure il giaciglio asciutto dell'orso (riallacciandosi al proverbio precedentemente citato).
A Urbiano si celebra la "festa dell'orso": qualche giorno prima della ricorrenza, i cacciatori con il volto annerito, andavano alla ricerca dell'orso, che (rappresentato da un uomo travestito) veniva immancabilmente trovato la sera della vigilia. Cacciatori, "orso", e domatore visitavano le stalle e le osterie con il pretesto di spaventare la gente (e le ragazze) si lasciavano andare a trasgressive bevute. Il giorno dopo, l'orso compariva in paese e, dopo aver fatto il giro della borgata, ballava con la ragazza più bella prima di scomparire per ritrasformarsi in uomo.
Questa festa ricorre non solo in piemonte e nelle zone dell'arco alpino, ma anche in altre regioni (e nazioni); in tempi più remoti l'orso della festa era vero, portato in giro da un montanaro/domatore che andava da un paese all'altro facendo ballare l'orso nelle piazze. In seguito questo uso scomparve e in alcuni paesi, per mantenere la tradizione, l'orso fu sostituito da una persona appositamente mascherata che ripeteva la stessa pantomima.
A Putignano, in puglia, chi impersonificava l'orso girava per le vie del paese, fermandosi nelle piazze: lì, al suono di tamburi, si metteva a ballare la tarantella, tra i presenti disposti in cerchio che battevano le mani a tempo e lo punzecchiavano e colpivano con qualche sberla. A volte, a seconda del tempo, l’orso imitava o no l’atto del costruire il suo rifugio (u pagghiar’).
Questi riti riproponevano comunque una tradizione antica che celebrava la festa del ritorno della luce e della bella stagione, con la sconfitta delle forze del buio e del freddo. Nello svolgimento di questi riti traspare la simbologia dell'orso (che con l'inverno va in letargo e si risveglia a primavera), interprete della forza primitiva della natura. L'orso può anche essere accostato alla figura dell'"uomo selvaggio". In entrambe le raffigurazioni rappresenterebbe comunque il binomio natura - uomo.


Curiosità d'oltreoceano

Per gli americani è invece la marmotta a "decretare" l'arrivo o meno della primavera. Il 2 febbraio viene chiamato il "giorno della marmotta" e, in particolare, un paese chiamato Punxsutawney, a nord di Pittsburgh in Pennsylvania, ospita il Groundhog Day (giorno della marmotta - usato come sfondo per un noto film con Bill Murray). In questo giorno, una marmotta chiamata Punxsutawney Phil è al centro di una rappresentazione in cui viene fatta uscire dalla sua tana e se vede la sua ombra, l’inverno continuerà per altre sei settimane. 

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...