venerdì 28 ottobre 2011

la vacanza

La migliore condizione di lavoro, è la vacanza.
Jean-Marie Gourio, Brèves de comptoir, 1987/2000
buona pausa 
a tutte voi...
a presto


giovedì 27 ottobre 2011

GAIA



Gaia era la Dea della Terra nell'antica mitologia greca.
Sorta dal Caos primigenio, Gaia dagli Ampi Seni era l'immortale Madre di tutti gli Dei, generati dalla sua unione con Urano, il Cielo stellato suo sposo e paredro, anch'egli nato dalla stessa Dea per partenogenesi.
La Terra, il nostro splendido pianeta di turchese e smeraldo, è stato chiamato con il nome di Gaia proprio a ricordo di questa leggenda.
Il Canto di Gaia nasce quindi in suo onore, come luogo di riflessione e di scambio di opinioni o di informazioni, ma anche come tentativo di una presa di coscienza verso ciò che accade attorno a noi, verso tutti quegli atti compiuti dal genere umano nei confronti della Natura, nostra Madre, e di tutte le creature che da Essa sono germogliate, siano esse vegetali, minerali o animali. Atti di importanza estrema, che condizionano sia il nostro presente che il nostro futuro, così come quello delle altre forme di vita che condividono con noi questa  esistenza terrena.
 

VANDANA SHIVA

 
“Ritorno alla terra”
Vandana Shiva
Fazi Editore, 2009 - pagine 246, € 18,50

la forza

La forza non deriva dalle capacità fisiche,
ma da una volontà indomita.
(Mahatma Gandhi)


i teatri dei bambini

Allego a tutte voi il link della stagione teatrale per bambini e bambine proposta all'auditorium...

http://www.auditoriumarts.it/rassegne.php

ciaooooo!

mercoledì 26 ottobre 2011

chi rischia

(Leo Buscaglia)
A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
A piangere c'è il rischio di esser...e chiamati sentimentali;
A stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
A mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
A esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
A vivere c'è il rischio di morire;
A sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi,
perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla,non è nulla e non diviene nulla.
Può evitare la sofferenza e l'angoscia,
ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere.
Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.

per chi ama la montagna

Mio malgrado, mi sforzerò di proporre anche questo luogo ameno, per chi ama la montagna!

Un centro assolutamente unico di formazione, corsi e vacanze per trascorrere le ferie, rilassarsi, praticare attività e approfondire la propria formazione culturale in uno dei panorami di montagna più belli del mondo.


casa_estate_dallalto_molto piccola
Salecina è un posto speciale.
Non è un hotel, non è un ostello, non è un rifugio.
E’ il luogo ideale per stare in vacanza e sentirsi a casa.
E’ aperto a tutti e puo’ ospitare indifferentemente singoli, gruppi, famiglie, classi scolastiche.

memoria di una vacanza speciale

So che l'estate è dolorosa da ricordare in giorni uggiosi e bui come questi dove l'umidità e l'odore del muschio fuggono da pensieri di mare e sole.....
ma già da due estati fuggiamo tuffandoci per una settimana in questa bellissima esperienza...ve la consiglio....

viaggio in treno notte Milano-Palinuro


echinacea


Fino a poco tempo fa in pochi erano a conoscenza delle virtù a dir poco miracolose dell'Echinacea, nonostante il suo utilizzo a scopi terapeutici risalga agli Indiani d'America.
L'Echinacea è originaria del Nord America e qui veniva usata dagli Amerindi sulle ferite, per favorire la cicatrizzazione e bloccare le infezioni.
Oggi - e a ragione - l'Echinacea è ampiamente sfruttata come stimolante per le difese immunitarie. La possiamo reperire in qualsiasi supermercato in comode bustine da tè in unione con altre piante in grado di aumentarne gli effetti benefici sul nostro organismo.  
Per i bambini con alle spalle tonsilliti, bronchiti è un toccasana! Con l'infuso di Echinacea possiamo, inoltre, preparare per i nostri piccoli debilitati e disidratati da febbre, mal di gola ecc. ecc., deliziosi ghiacciolini naturalmente colorati molto più salutari rispetto ai soliti pieni di coloranti e chissà cos'altro; a questo proposito consiglio anche l'infuso di malva ottimo anche senza zucchero. Possiamo trovare l'echinacea in farmacia in numerosi preparati miscelata alla vitamina C, alla propoli ecc. E' bene comunque sempre specificare se siamo alla ricerca di un rimedio per noi o per i nostri bambini perché in età pediatrica è sempre preferibile tenersi sui bassi dosaggi. Con la mia bambina ha funzionato perfettamente sia come cura che come prevenzione.

attenzione attenzione mamme tutte!!!!

donne tutte del blog!
Vi inoltro la risposta che Silvia, la referente dello Libreria Terzo Mondo di Seriate , mi ha dato alla mia proposta di tenerci in contatto per eventuali inizitive da pensare insieme....belloooo!!

http://www.spazioterzomondo.com/ 

Ciao Annachiara ho guardato (mi ripropongo di rivederlo con più attenzione)  e mi è sembrato molto interssante.
Come ti ho già detto lo spazio libreria è condivisibile e vorrei dare anche al tuo gruppo di mamme l'opportunità di incontrarvi qui ,chiaramente previo avviso,dove avreste modo di sfogliare e appassionarvi ai tanti bei libri che il nostro spazio genitori e bimbi vi mette a disposizione, nonchè approfittare della caffetteria per gustarvi una buona merenda.Stiamo per far partire una simpatica iniziativa che offrirà all'utenza un pomeriggio infrasettimanale (davvero ben accetti i sugerimenti su giorno e ora più graditi...personalmente l'indecisione è sul martedì o il giovedì dalle 16,45 alle 18,oo)con merenda e mia lettura ad alta voce nonchè mostra di libri novità .Saranno rispettate le varie fasce d'età (1/3  3/6  6/8  9/11), per quel che sarà possibile.
Silvia, Libreria Terzo Mondo(Seriate,Bg) 



parole a matita


domenica 30 ottobre · 17.00 - 18.00

Luogo
Auditorium Piazza della Libertà-Bergamo

Creato da

Maggiori informazioni
con Michele Eynard, Barbara Menegardo e Federica Molteni collaborazione artistica di Aurelia Pini disegni di Michele Eynard foto di scena di Marco Zeno

teatro d’attore, disegno dal vivo e ombre
a partire dai 3 anni

... Che cosa è una C? Un cane, una culla o una cuccia? E una P? Un pesce? Una palla? O tutti e due?
Adele e Berta si ritrovano magicamente catapultate all’interno del libro che contiene tutte le parole: il vocabolario. Berta vorrebbe scappare, Adele invece vuole esplorare quello strano universo.
Che gran scompiglio però!
La grande mano che conosce i segreti dei segni mette in movimento lettere e parole, che prendono forme e significati inattesi e fantastici. Filastrocche e giochi di parole fanno scoprire alle due ragazze che le parole sono veicolo di fantasia ed emozioni. Torneranno nella realtà cambiate, ricche di una nuova amicizia.

I disegni dal vivo proiettati su un grande schermo affascinano e incuriosiscono i più piccoli, accompagnandoli dentro le storie, per imparare a leggere e scrivere attraverso un teatro fatto di immagini. Un piccolo omaggio a Munari, a Rodari e ai grandi maestri che hanno reso la nostra infanzia un piccolo mondo poetico.


Lo spettacolo è inserito all'interno della Rassegna I Teatri dei Bambini 2011/2012 organizzata da Auditorium Arts, piazza della Libertà a Bergamo.
Posto unico (adulti e bambini dai 3 anni): 6 €

info: www.lunaegnac.com
lunaegnac@gmail.com-
mobile: + 39.328.90791

martedì 25 ottobre 2011

dammi un libro!

Dal sito del Comune di Bergamo:
27 ottobre, "Dammi un libro, ma che sia bello!"
Si terrà giovedì 27 ottobre, alle ore 20.30 presso la biblioteca Tiraboschi, l'incontro "Dammi un libro, ma che sia bello!", a cura di Luigi Paladin, docente di biblioteconomia e psicopedagogia della Lettura alla IAL CISL di Brescia.
La serata, dedicata a genitori e insegnanti, verterà sulla sicurezza, igiene e qualità dei Primi libri, sui libri di contatto e i libri di mediazione, ninne nanne, filastrocche, primi libri illustrati e proto-storie, racconti illustrati e di prima divulgazione, verranno proposti esempi di libri per bambini da 0 a 6 anni e si parlerà del ruolo dei genitori e degli educatori per la formazione dei piccoli lettori quando e come leggere.

ribollita toscana

La ribollita  è un piatto povero della tradizione contadina toscana. Si può considerare completo perchè  ci sono  i carboidrati, le vitamine e le proteine. 





Ingredienti :
fagioli cannellini secchi g 400 – mezza verza g 300 – un cavolo nero g 300 – pane raffermo toscano g 300 – bietola g 300 - 1 cipolla – 2 patate – 2 carote – 2 coste di sedano – passata di pomodoro – uno spicchio d’aglio – olio extravergine di oliva – sale – pepe

Preparazione: lessare in due litri di acqua fredda, i fagioli già ammollati e salarli a fine cottura. Scolare, passarne metà e rimetterli nell’acqua di cottura, lasciando da parte quelli interi. Rosolare aglio e cipolla tritati in 8 cucchiai di olio e, appena la cipolla è imbiondita, unire due cucchiai di passata di pomodoro, diluita in un bicchiere di acqua calda, carote e sedano sminuzzati, i cavoli e la bietola a listarelle e le patate a fettine; salare, pepare e cuocere per 10 minuti; unire il passato di fagioli con il suo liquido e proseguire la cottura per un’ora.
Quando la verdura è cotta, aggiungere il pane a fette, i fagioli interi mescolate bene e fate bollire per altri dieci minuti.

Versare in una zuppiera e servire irrorando di olio. Buonissima!!!!!!

e ancora...


Alexander Calder

Alexander Calder 
( 1898 1976) è stato uno scultore statunitense.
È famoso per l'invenzione di grandi sculture di arte cinetica chiamate mobili.
Oltre che alle opere di scultura, mobile e stabile, Alexander Calder si dedicò anche alla pittura, alle litografie, a progettare giocattoli, arazzi e tappeti.



MARCEL DUCHAMP

Marcel Duchamp (1887-1968)
pittore, scultore,scacchista


MOBILES

Le giostrine che i nostri bimbi vedono sulle loro culle sono anche chiamati mobiles; questo nome deriva dal termine usato da Duchamp per nominare le opere in movimento dell’artista americano A.Calder, che interpreta in modo innovativo l’arte di giocare con l’equilibrio ed il vento.
Da questa idea possiamo prendere spunto per costruire i nostri mobiles. I materiali possono essere i più svariati. Essenziali in tutti i mobiles però sono il filo che deve essere sottile in modo da permettere il libero movimento degli oggetti ed un punto in alto cioè un gancio, una trave, una sporgenza a cui poter appendere il nostro mobile.
Io ho realizzato una giostrina di carta per la mia piccola ritagliando tante figure di animaletti , qui troverete tutti i dettagli per costruirla.
Questa bellissima giostrina (e le foto relative)di cartone riciclata invece sono di Smaller, qui trovate il tutorial completo illustrato.
Un altro esempio di mobile può essere costruito utilizzando i rami di legno di forme anche contorte, canne, o bastoncini raccolti sulla spiaggia che possono essere completati con oggetti come conchiglie, sassi, pigne o semi proprio per ricordarci sempre della nostra vacanza ogni volta ad esempio che la corrente d’aria farà muovere le sue parti in movimento. Questo nella foto è di City Cottage.
Un altro tipo di mobile, più minimalista è quello costruito giocando ad utilizzare oggetti che si ripetono. Per esempio per gli oggetti da appendere possiamo usare gli origami o bicchieri di carta o bottoni, o ancora tappi di bottiglie. Per esempio qui troverete il tutorial per realizzare questo semplicissimo ma così chic di Sumo’s sweet Stuff.
Per i rami si possono utilizzare ad esempio cannucce di plastica per essere ancora più eco-minimalisti.
 Diciamo che possiamo divertirci a creare un’infinità di soluzione e abbinamenti per costruire questi mobiles, giocattoli che seguono tradizioni ed antiche suggestioni

lunedì 24 ottobre 2011

BéSAME MUCHO

Bésame Mucho

Come crescere i vostri figli con amore
 di CARLOS GONZALES
Coleman Editore

Spesso è posto in contrapposizione con un altro libro, “Fate la Nanna” di Estivill che propone un metodo alquanto criticato, volto a migliorare la vita dei genitori a scapito probabilmente della salute psichica del bambino.
Il libro di Carlos Gonzales, invece, smentisce tutti i miti, rompe i tabù e critica qualsiasi metodo contro-natura.  
Sta dalla parte del bambino, rifiuta di vederlo come un piccolo tiranno, capriccioso e manipolatore, lo considera un essere dipendente, indifeso e fondamentalmente buono che deve essere cresciuto nella sicurezza dell’affetto, del contatto fisico, dell’abbraccio.
Lo consiglio vivamente a tutte le neo-mamme, ai papà , ai nonni, ai pediatri e agli educatori.  
A chi vuole conoscere i bisogni dei bambini piccoli e i motivi del loro comportamento
A chi vuole sapere quali sono i metodi che è meglio non applicare e perchè.

Gonzales scrive nell’introduzione:  
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.


in the mood for love


poesia pura..

svezzamento vegetariano

 

Svezzamento vegetariano. Alcune rilfessioni partendo dall'articolo di Rudolf Steiner: Che cosa significa oggettivamente il mangiare vegetali o carne.


0sserviamo una pianta: essa sviluppa dal seme messo nel terreno sia le foglie verdi sia i petali colorati dei fiori. Confrontiamo ora quel che riceviamo da una pianta, sia direttamente raccogliendo le spighe, sia raccogliendo le erbe o in qualsiasi altro modo cuocendo un cavolo: confrontiamo tutta ciò con la carne. con i muscoli di un animale: sono sostanze dei tutto diverse, ma in che rapporto sono fra loro?

Sappiamo che vi sono animali che sono appunto solo vegetariani, animali che cioè non mangiano carne. Le mucche non sono dedite a mangiar carne, mangiano solo vegetali. Lo stesso è per i cavalli. Occorre aver chiaro che l'animale non introduce solo alimenti in sé, ma elimina di continuo qualcosa dal suo corpo. Degli uccelli sappiamo che è la muda gli uccelli perdono cioè le penne e devono sostituirle con altre nuove. Sappiamo che i cervi perdono le loro corna, mentre noi ci tagliamo le unghie che ricrescono di continuo: eliminiamo anche la pelle. Eppure quel che appare all'esterno è sempre uguale. Lo avevo già detto. Nel corso di sette o otto anni abbiamo eliminato tutto il corpo e lo abbiamo sostituito con uno nuovo, ed e così anche per gli animali.

Osserviamo ora una mucca o un bue, un bovino in genere. Dopo anni la carne che era in esso è dei tutto diversa. Nei bovini il cambio è diverso che nell'uomo, è addirittura più rapido, e comunque la carne è cambiata. Ma come si è formata la carne? Ce lo dobbiamo chiedere. Si è formata da sostanze vegetali. Nel suo corpo il bovino ha prodotto carne solo da sostanze vegetali. Questa è l'osservazione più importante che dobbiamo fare in proposito. Il corpo dell'animale è in grado di trasformare in carne la sostanza vegetale.

Si può cuocere a lungo quanto si vuole un cavolo: non diventerà mai carne! Non si ottiene carne cuocendo un dolce. Non lo si può fare per quanta arte si impieghi. Tuttavia nel corpo animale in sostanza, avviene quel che altrimenti non si può fare. L'animale produce semplicemente carne. Allo scopo devono esservi nel suo corpo forze adeguate. Le nostre forze tecniche non sono tali da far produrre carne semplicemente partendo da sostanze vegetali. Non le abbiamo. Nei nostri corpi e in quelli animali vi sono forze tali che da sostanze vegetali riescono a produrre carne.

Osserviamo una pianta come è sul terreno e con le forze che producono foglie verdi, che producono fiori e così via. Pensiamo ora che un bovino ne mangi. Dopo che li ha mangiati, li trasforma in carne. Vale a dire che ha in sé le forze per trasformare la pianta in carne. Immaginiamo ora che al bovino venga in mente di dirsi: per me è troppo noioso andare in giro a mangiare erba. Può farlo un altro animale. e io mangerò l'altro animale. Il bovino comincerebbe a mangiare carne. Che cosa avviene dunque se invece di piante mangia direttamente carne? Rimangono inutilizzate le forze che gli permettono di produrre carne! Se pensiamo a una fabbrica che sia in grado di produrre qualcosa e non lo faccia pur rimanendo attiva, ci rendiamo conto di quante forze vadano perdute. Comunque le forze che in un corpo animale rimangono inutilizzate non possono andar perdute. li bovino è in definitiva ricolmo di tali forze ed esse producono in lui qualcos'altro che trasformare sostanza vegetale in carne. Quelle stesse forze rimangono in lui. esistono in lui e fanno qualcos'altro. producono qualcosa di sbagliato. Invece di produrre carne, si riempirebbero di ogni possibile sostanza dannosa. In particolare si riempirebbe di acido urico e di sali urici.

I sali urici hanno però una loro strana abitudine. Hanno la debolezza di attaccare il sistema nervoso e il cervello. Se dunque un bovino mangiasse direttamente carne, la conseguenza sarebbe che produrrebbe un'enorme quantità di sali urici che andrebbero nel cervello e lo farebbero impazzire. Se potessimo fare l'esperimento di nutrire una mandria di bovini con carne di colomba, otterremmo una mandria impazzita. Avverrebbe proprio così. Sebbene le colombe siano tanto delicate, farebbero impazzire i bovini. Una cosa del genere va naturalmente contro il materialismo perché, se un bovino mangiasse solo carne di piccione, i bovini dovrebbero diventare delicati come piccioni, se cioè fossero attive solo le forze materiali. Non lo diventerebbero di certo, piuttosto soggetti molto passionali e selvaggi.

La cosa viene confermata dai cavalli che diventano selvaggi dando loro da mangiare anche solo un pezzo di carne, perché non sono abituati all'alimentazione a base di carne...


visita anche www.rudolfsteiner.it

lavgon

OGNI COSA E' ILLUMINATA

Vorrei condividere con voi questa frase di uno dei romanzi  di Safran Foer poi film (uscito nel 2005) tra i più significativi che abbia mai visto "Ogni cosa è Illuminata".....



<<(...) Ho riflesso molte volte sulla nostra rigida ricerca.
Mi ha dimostrato che ogni cosa è illuminata dalla luce del passato.
E' sempre al nostro lato, all'interno, che guarda fuori. Come dici tu, alla rovescia.
Jonfen, in questo modo, io sarò sempre al lato della tua vita.
E tu sarai sempre al lato della mia.>>



<<(...)I ricordi servono per non dimenticare, ciò che viene seppellito non è perché noi lo troviamo ma perché lui venga trovato. »



buon lunedì a tutte!

SE NIENTE IMPORTA


Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna.
Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. 
Ma non era solo affetto, il suo: dietro c'era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l'avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché "se niente importa, non c'è niente da salvare". Il cibo per lei non è solo cibo, è "terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore". Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un'indagine durata quasi tre anni che l'ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l'ha spinto a raccontare le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, a descrivere come vengono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano.

Bambini e (troppe) medicine

Bambini e (troppe) medicine




Questo libro è pensato e scritto per aiutare i genitori ad acquisire fiducia e sicurezza nelle proprie capacità di accudire il bambino nel suo percorso di crescita. Da tempo l’Organizzazione Mondiale di Sanità raccomanda, per quanto riguarda la gestione della salute, di passare da un sistema prescrittivo a una scelta partecipata; tuttavia, specialmente in ambito pediatrico, si assiste alla tendenza a delegare sempre più al medico non solo le scelte che riguardano semplici problemi di salute ma anche decisioni da prendere nel corso della crescita e dello sviluppo dei bambini. Il medico dovrebbe aiutare il bambino e i suoi genitori a esercitare un maggior controllo sulla salute e a migliorarla al fine di attuare quel processo di empowerment che rende gli individui capaci di acquisire un ruolo attivo nei cambiamenti del loro ambiente, della loro vita e di tutti gli elementi che vanno ad agire sullo stato di salute. L’autore vuole offrire ai genitori degli spunti critici per valutare con maggiore consapevolezza le risposte – quasi sempre  farmacologiche, spesso inappropriate – che vengono proposte per trattare  i disagi dei bambini. Il libro è completato da semplici ricette di preparati casalinghi e di cibi che, utilizzati al momento giusto e nella gran parte dei casi, possono evitare di fare ricorso, nelle piccole patologie dell’infanzia, a farmaci chimici i cui effetti collaterali superano spesso i loro effetti terapeutici.  

domenica 23 ottobre 2011

illustrativa-mente

reggio children

buonanotte isabella

Isabella è una bambina vivace e curiosa che una sera che il sonno proprio non vuole arrivare, decide di arrampicarsi sulla sua scrivania e tirare quel filo che vede pendere ogni notte dal suo soffitto.
 (immagine tratta da Bohempress)

Inizia così tutta una serie di giochi con questa matassa animata, finchè esausta non si addormenta tra le sue braccia, che si trasformano in un accogliente nido di filo.
Il testo è un po' troppo lungo per un bambino di due anni, ma Lorenzo adora sfogliarlo e ammirarne le illustrazioni. Gli piace vedere questa bambina andare in bicicletta sul filo, giocare all'altalena, all'hula hoop e poi addormentarsi esausta.
 (immagine tratta da Bohempress)

Una favola della buona notte davvero originale, arricchita da illustrazioni molto accattivanti

Autore: Lucia Scudieri
Editore: Bohem Press
Età di lettura: dai due anni (con mamma e papà)

zuppe di stagione

Ricette vegane d'autunno: zuppa di marroni, ceci e zucca




zuppa_di_ceci_castagne_e_zucca 












zuppa a base di castagne, ceci e zucca
un piatto unico, ricco di carboidrati, proteine e vitamine, che unisce sapori decisi e delicati allo stesso tempo. Ideale anche per i vegani per una cena autunnale da gustare in pieno relax.
Per la preparazione, vi occorrerà:
- 300 g di castagne
- 300 g di ceci (che terrete ammollo in una terrina per circa otto ore prima dell'utilizzo)
- 300 g di zucca
- 6 foglie di alloro
- 3 rametti di rosmarino
- 4 spicchi d'aglio
- mezza cipolla bianca
- un gambo di sedano
- una carota
- olio extra vergine di oliva
- sale
- pepe
- vino bianco biologico

Iniziamo dalla cottura delle castagne
Asportate la prima buccia e fatele cuocere in abbondante acqua bollente per circa 10-15 minuti. Fatto questo, togliete la pellicina spellando poche castagne per volta e lasciando le altre nell'acqua calda.
Una volta sbucciate completamente, lasciatele riposare in una terrina di coccio.

Poi pulite la zucca e tagliatela a fette molto grandi, mondate la cipolla e sminuzzatela a striscioline finissime, sbucciate gli spicchi d'aglio e fate un trito con la carota e il sedano.

Mettete dell'olio extra vergine di oliva nella pentola a pressione, fatelo riscaldare e quando inizia a soffriggere versateci il composto di odori e sfumate con un po' di vino bianco.
A questo punto potete aggiungervi le castagne che avete lessato, la zucca sbucciata e tagliata e i ceci (con tutta l'acqua in cui li avete lasciati a macerare per una notte).
Ora non vi resterà che aggiungere qualche pizzico di sale, il pepe, le foglie di alloro, i rametti di rosmarino.
RICORDATE!
Prima di chiudere la pentola a pressione per iniziare la cottura, accertatevi che il livello dell'acqua arrivi a coprire leggermente tutti i vostri ingredienti. In questo modo assicurerete alla vostra zuppa un'ottima consistenza.
Lasciate cuocere per circa mezz'ora dall'inizio del sibilo della pentola, poi miscelate il tutto nel frullatore e lasciate freddare leggermente in modo da gustarla ben calda ma non bollente!
Una volta servita in tavola, nel piatto aggiungete solo un filo d'olio a crudo.

installazioni autunnali

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...