giovedì 31 gennaio 2013

coriandoli in testa

Fai da te! Coriandoli in testa


Il carnevale è cominciato! Voi da cosa vi siete travestiti? Avete realizzato da soli la vostra maschera?
Io, sbirciando nella rete in questi giorni, ho trovato un facilissimo tutorial nel blog Llevo el invierno, la gentilissima Eri, in pochi, facilissimi passi, ci spiega come mettersi dei coriandoli in testa con stile!
Piccole e grandi lo adoreranno: ecco un fiocco per capelli ripieno di coriandoli!
bow1
Materiali:
- 2 strisce di plastica lunghe 20 cm e larghe 10 cm,
- coriandoli
- scotch / adesivo colorato
- colla
Procedimento:
- su una delle due strisce di plastica incolla i coriandoli.
- cuci l’altra striscia di plastica su quella precedente.
- stringi al centro la fascia con l’adesivo colorato in modo da creare il fiocco
Ebbene sì, questo è quanto, avete finito! Potrete applicare il fiocco a una molletta o un cerchietto!
E adesso più belle e colorate che mai sarete in perfetto look carnevalesco!
Un grazie a Eri e soprattutto alla bella Emma che si è prestata per il servizio fotografico come una vera star!
bow10bow11 (1)
Ovviamente questa è solo un’idea! Potrete sbizzarrirvi utilizzando diversi materiali da inserire all’interno del fiocco: cuori, glitter e chi più ne ha più ne metta!
bow3-vert bow5-vert

DaWanda JS-Widget

BlaBlaCar: condividi un posto in auto!

lunedì 28 gennaio 2013

baci

Baci

Baci

illustrazioni di Goele Dewanckel 


pubblicato anche in lingua spagnola 
collana: albi
 
area tematica: Da un altro punto di vista, Raccontare il presente, Raccontare la diversità, Grandi temi, La difficoltà di crescere,  

febbraio 2013 
, pagine 36, cm. 21 x 27,5 
isbn 9788896806289, 

Beso, puthje, suudlus, pocałunek, cusan, öpücük, beijo, kuss, petó, baiser, polibek, csók, kiss… Consonanti, vocali, accenti diversi per definire una delle dimostrazioni d’affetto più universali. Li ha fusi tutt’insieme Goele Dewanckel, in quell’esperanto delle lingue che da sempre è il disegno. Tra i colori, i gesti e gli sguardi di tanti amanti diversi -donne, uomini, bambini, animali, piante- in un libro senza parole, le parole sembrano affiorare e rincorrersi. Per dire che l’amore va sempre e comunque bene. E che non ci sono amori giusti e amori sbagliati. E, soprattutto, per dire - come recita l’unica frase che campeggia all’inizio del libro - “Cada beso una revolución”.

domenica 27 gennaio 2013

intelligenze multiple

La Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner e la sua attualità Pedagogica


L’intelligenza è la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo e di risolvere i problemi ambientali, socialI e culturali che ci vengono posti in ogni momento della nostra esistenza.
All’inizio del ‘900, era diffusa in Occidente la teoria dello studioso Charles Spearman che battezzò l’intelligenza con il termine Fattore G, identificabile con una capacità comune e misurabile in tutti gli individui.
Più tardi, lo studioso Howard Gardner, con la pubblicazione del suo libro Formae mentis1, introdusse al mondo scientifico ed accademico la teoria delle intelligenze multiple, secondo la quale non esiste una facoltà comune di intelligenza, bensì diverse forme di essa, ognuna indipendente dalle altre.
Con la sua opera Gardner non mise in discussione soltanto la vecchia teoria di intelligenza, bensì anche i test standardizzati che sulla stessa si fondavano.
Nell’introduzione egli infatti sostiene:
”Scrivendo questo libro, mi proposi di minare la nozione comune di intelligenza come capacità o potenziale generale che ogni essere umano possiederebbe in misura più o meno grande. Nello stesso tempo intendevo mettere in discussione l’assunto che l’intelligenza, comunque venga definita, possa essere misurata da strumenti verbali standardizzati, come test con carta e matita e fondati su risposte brevi e batterie di domande”2.
Le parole dell’autore stanno a sottolineare come i test, sino ad allora utilizzati in Occidente (Stati Uniti e paesi sviluppati dell’Europa) per misurare e diagnosticare l’intelligenza di studenti e candidati, in occasione delle selezioni scolastiche o lavorative, andassero a considerare soltanto due tipi di intelligenza: quella linguistica e quella logico-matematica.
Accanto ad esse, Gardner ne pone altre 5 che sono le seguenti:
  • l’intelligenza spaziale;
  • l’intelligenza sociale;
  • l’intelligenza introspettiva;
  • l’intelligenza corporeo cinestetica;
  • l’intelligenza musicale, oggetto di analisi scientifico-didattica del seguente articolo.
Prima di svolgere l’analisi e al fine di far cogliere l’importanza culturale e sociale che ancora oggi riveste la teoria gardneriana, sento la necessità di fare due premesse: una di tipo storico-culturale e l’altra di tipo pedagogico.
Nella prima, sottolineo come il contesto socio-culturale dell’Occidente abbia sempre dato un maggior peso alle intelligenze linguistico-verbale e logico-matematica, trascurando tutte le altre che hanno goduto e godono invece di ampia considerazione in culture diverse dalla prima.
Simile contesto è entrato tuttavia in crisi con l’avvento dell’era post industriale ed informatica contemporanea, nella quale sono oramai ampiamente diffusi settori lavorativi come l’ingegneria informatica e la programmazione di software ed hardware dove i risultati migliori vengono dati proprio grazie all’uso dell’intelligenza spaziale, cui si affianca quella logica; inoltre, le capacità di collaborare in gruppo e di risolvere in un breve lasso di tempo problemi inaspettati ed improvvisi richiedono ai lavoratori un buon uso di competenze interpersonali (l’intelligenza introspettiva di cui parla Gardner) e del pensiero divergente, tipico delle menti creative.
Occorre fare allora un’ulteriore precisazione pedagogica: per camminare a passo con i propri tempi, la scuola attuale deve puntare alla formazione di giovani che abbiano teste “versatili”, ossia cervelli in grado di imparare sempre cose nuove e in grado di attivare una diversità di competenze in passato non richieste.
Le vecchie generazioni imparavano, infatti, un mestiere e quello si tenevano per tutta la vita, potendosi adagiare sull’uso esclusivo di un tipo di intelligenza che la mansione da loro assunta aveva fin dall’inizio imposto e che l’addestramento ripetitivo di anni di lavoro aveva rafforzato, impedendo però la sperimentazione di altre intelligenze.
A tutt’oggi la scuola italiana mantiene ancora in piedi un modello anacronistico di pedagogia, incentrato sullo sviluppo e la valorizzazione esclusiva dell’intelligenza logico-matematica e linguistica, con il risultato di avere due effetti negativi, uno sul piano educativo, consistente nell’esaltare e motivare gli alunni più dotati sul piano logico-matematico e linguistico, demotivando però la parte restante degli studenti, l’altro sul piano sociale, poiché mantiene le distanze con la realtà circostante. Fatte queste premesse, ci possiamo ora focalizzare sull’intelligenza musicale e, in particolare, sulle sue connessioni neurologiche, i suoi legami con le altre competenze cognitive (spaziale ed interpersonale di cui ho accennato), la sua importanza educativa nella formazione integrale dei giovani e terapeutica nella cura di alcune malattie.

bibliografia:
Howard Gardner, Formae mentis, Feltrinelli, Milano, 2010.

figli intelligenti



Se volete figli intelligenti leggete loro molte fiabe.

(A. Einstein)


 
 

Se volete figli intelligenti leggete loro molte fiabe.
(A. Einstein)

giovedì 24 gennaio 2013

Bang, sei morto! Pistole, coltelli e gioco | Non Togliermi Il Sorriso

Bang, sei morto! Pistole, coltelli e gioco | Non Togliermi Il Sorriso

Le botte "a fin di bene" non esistono | Non Togliermi Il Sorriso

Le botte "a fin di bene" non esistono | Non Togliermi Il Sorriso

FA LA COSA GIUSTA


Fà la cosa giusta dal 15 al 17 marzo a Fieramilanocity si festeggia il decennale



Fà la cosa giusta, la fiera dedicata al consumo critico e allo sviluppo sostenibile compie dieci anni. Un traguardo importante per la manifestazione che affianca i mezzi elettrici più innovativi alle tecnologie legate alla sostenibilità, l’editoria green alle botteghe di commercio equo-solidale, i laboratori per il riutilizzo dei materiali di recupero a quelli per la minimizzazione dei rifiuti. Da venerdì 15 a domenica 17 marzo, a Fieramilanocity, l’appuntamento organizzato da Terre di Mezzo Eventi e Insieme nelle Terre di mezzo onlus punta a confermare i dati di affluenza della passate edizione quando fra gli stand dei 700 espositori arrivarono 67mila visitatori, fra cui duemila studenti appartenenti a 100 scuole di ogni ordine e grado.
La sezione speciale di quest’anno sarà dedicata alla mobilità sostenibile e in maniera particolare ai mezzi di trasporto elettrici. All’interno di uno spazio denominato Elettrocity cento produttori di auto, microcar, elettroscooter e moto permetteranno al pubblico di testare i propri modelli sul circuito ricavato all’interno di Fieramilanocity. Come di consueto grande spazio verrà dato alle biciclette, tradizionali o pieghevoli, ai progetti di mobilità dolce e alle ciclofficine.

mercoledì 23 gennaio 2013

Diffondere olivi e piante da frutta Ecco 81 varietà quasi gratis - Cronaca - L'Eco di Bergamo - Notizie di Bergamo e provincia

Diffondere olivi e piante da frutta Ecco 81 varietà quasi gratis - Cronaca - L'Eco di Bergamo - Notizie di Bergamo e provincia

GENITORI CON IL CUORE




à.
Genitori con il cuore” scritto da Jan Hunt, psicologa e direttrice del Natural Child Project, il cui sito, se masticate un po’ d’inglese, vi suggerisco caldamente di visitare, ci regala alcuni dei consigli più preziosi di cui possiamo disporre se desideriamo rapportarci ai nostri figli in modo empatico e rispettoso.

Il libro è un invito rivolto ai genitori, di ritornare a riporre fiducia nella propria istintiva saggezza, spesso sepolta sotto una invalicabile coltre di pregiudizi e luoghi comuni perpetrati e trasmessi di generazione in generazione,  ed a coltivare il calore, l’amorevolezza, l’attaccamento, e soprattutto il rispetto per il bambino e per la sua individualità.

Il libro parte dall’assunto secondo il quale ogni essere umano si comporta esattamente così come viene trattato dagli altri. Un bambino si comporterà bene se sarà trattato con rispetto, si comporterà male se si sentirà ferito, raggirato od umiliato.
Chi maltratta i propri figli, è stato di solito a sua volta maltrattato in passato dai propri genitori, ma tende ad allontanarlo dalla coscienza attraverso il meccanismo psicologico della rimozione, perchè si tratta di un ricordo troppo doloroso. Guadagnare la consapevolezza del proprio passato, è essenziale per smarcarsi da questa sorta di coazione a ripetere gli stessi comportamenti che sarebbe altrimenti inesorabile. Così come è essenziale che i genitori siano riusciti ad apprendere e far propri nuovi e sani modelli costruttivi da prendere ad esempio.
La Hunt si riferisce ripetutamente alle teorie di Alice Miller, della quale ho già parlato qui e qui. La Miller, eminente psicologa dell’età evolutiva, ha dedicato tutta la sua vita allo studio degli effetti che gli abusi infantili determinano in età adulta.

Purtroppo il concetto di “tough love“, l’amore duro, è talmente radicato nella nostra cultura, da apparire naturale e giusto, l’uso di metodi ruvidi, coercitivi, “sbrigativi” o manipolatori, se non addirittura l’uso delle punizioni corporali, viene giustificato spesso con la necessità di insegnare ai figli la vita.
L’uso di simili metodi “educativi” si spiega anche considerandoli espressione di quel retaggio culturale o meglio, sottoculturale, secondo il quale i figli vengono ritenuti di proprietà degli adulti, espressione di una cultura pedagogica di stampo arcaico, secondo la quale era lecito aspettarsi dai più piccoli obbedienza, rispetto e riverenza, valori importantissimi, ma solo se universalmente riconosciuti ad ogni essere umano, a prescindere dal sesso dalla razza, dall’estrazione sociale e dall’età, quindi appartenenti anche ai più piccoli.
Purtroppo, quando si tratta di bambini, questi valori sono spesso interpretati solo a senso unico, spesso, il rispetto di tali valori da parte dei più piccoli veniva assicurato ed in alcune realtà viene ancora garantito, dal ricorso a mezzi coercitivi e violenti, pertanto la considerazione che si riceve in questo modo, non deriva da un moto spontaneo interiore da parte del bambino, o dall’ascolto di sentimenti d’amore e fiducia, ma è pura formalità e vuota osservanza dell’etichetta.
In realtà, la sola cosa certa è che ricorrendo alle umiliazioni, alle manipolazioni ed alla violenza verbale e fisica, il rapporto genitore-figlio finisce per essere gravemente compromesso, e, cosa ancora più importante, verrà impoverito il rapporto che il bambino ha con sè stesso generando in lui afflizione e dolore.
Tra l’altro l’uso di metodi punitivi umilianti, degradanti o violenti, interferisce, vanificandola, con ogni occasione d’apprendimento per il bambino, che, impegnato nell’elaborare ed affrontare i sentimenti di rabbia ed angoscia per il trattamento ricevuto, non trarrà alcun insegnamento dalla lezione se non quello di ripetere a sua volta simili comportamenti una volta cresciuto. Anche quando apparentemente tali metodi repressivi sembrano dispiegare la loro efficacia, questa si fonda esclusivamente sul timore da parte del bambino di essere punito, non si tratta di comportamenti collaborativi scelti dal bambino stesso mosso dal rispetto che nutre nei confronti dell’adulto, ma solo dal desiderio di non incorrere in sanzioni.
La censura da parte dei genitori di comportamenti derivanti da emozioni quali la rabbia ed il pianto, comunica inoltre al bambino che esistono sentimenti inaccettabili, e questo porterà il piccolo a reprimerli, occultarli e rifiutare una volta adulto di lasciarli fluire in modo sano. Rifiutandoli non solo quando si tratta dei propri sentimenti, ma pure quando si tratta di quelli degli altri. La rabbia inespressa, sedimenta nel corso del tempo fino ad esplodere letteralmente più in là nel tempo, di solito nel delicato periodo adolescenziale, quando il bambino diventato ragazzo si sente sufficientemente forte e sicuro di sè per dare ad essi libero sfogo.

Ho cercato di riassumere molto sinteticamente il contenuto di un libro che ha il merito a mio avviso, di divulgare le teorie sull’infanzia elaborate da Alice Miller con semplicità ed immediatezza, rendendo queste posizioni fruibili e comprensibili a chi magari si è avvicinato con difficoltà agli scritti della celebre psichiatra, od ancora non l’ha fatto e può costituire un valido punto di partenza per farlo ed approfondire il tema dell’educazione non violenta
Il libro contiene anche un capitolo sull’apprendimento naturale e sull’homeschooling, rifacendosi alle teorie di John Holt e prendendo in considerazione molteplici aspetti come il sistema di voti e giudizi, la naturale predisposizione dei bambini all’apprendimento, ed il rapporto con genitori/insegnanti.

lunedì 21 gennaio 2013

AGLIO

Aglio: usi e benefici

L’Aglio, più noto come condimento che come pianta medicinale, è un ottimo febbrifugo, battericida, antispasmodico e disinfettante. Vediamone i benefici e gli usi, anche per gli animali e la cura delle piante.

Aglio: usi e benefici Aglio - Allium sativum
  • Famiglia: Gigliacee
  • Simbologia planetaria: Plutone
  • Parti utili: il bulbo
  • Tempo balsamico: il bulbo si raccoglie in estate, ad essiccazione della porzione aerea della pianta.
  • Principali costituenti: alliina, sostanze antibiotiche come garlicina e alisina, glucosidi solforati, ajoene (principio antiaggregante piastrinico), vitamine A, B e C. Sostanze minerali.
  • Proprietà medicamentose: antibatteriche ed antifungine, ipotensivanti e ipocolesterolemizzanti, antisclerotiche, antiaggreganti piastriniche, espettoranti ed antisettiche polmonari, stimolanti della digestione e della secrezione biliare, antiossidanti, diuretiche. Febbrifugo, battericida,antispasmodico, disinfettante, vermifugo. Utile contro l'ipertensione e l'arteriosclerosi. Proprietà immunostimolanti ed antitumorali attribuite alla pianta sono attualmente oggetto di studio.
  • Impiego terapeutico: infezioni dell’apparato respiratorio e intestinali. Meteorismo e squilibri della flora intestinale, Candida albicans. Ipertensione arteriosa, eccessi di colesterolo e di trigliceridi, preventivo dell’aterosclerosi vascolare, della trombosi e dell’infarto. Atonia digestiva. Edemi, reumatismi. Parassiti intestinali. 
COME SI USA?
  • È preferibile di gran lunga utilizzare l’Aglio fresco: da uno a tre spicchi al dì consumati insieme al cibo nella maniera preferita, senza cuocerli.
  • Dal bulbo fresco, spremuto, si può ricavare anche il succo: una ventina di gocce mescolate con un po’ di latte tiepido 2-3 volte al dì.
  • Tintura Madre: 30 gocce in un po’ d’acqua 3 volte al dì.
Menta, Anice o Cardamomo ne attenuano le conseguenze sull’alito.
Uso veterinario: contro i parassiti intestinali si può grattugiare un po’ d’Aglio fresco nella pappa di cani o gatti o inserirlo in palline di miele solido da inserire in bocca: 3 o 4 palline al dì.
Nell’orto: si utilizza per rafforzare le difese delle piante contro malattie batteriche o fungine, soprattutto per fragole e patate: 75 g di bulbi tritati in 10 litri di acqua. Si irrorano direttamente le piante con questo macerato all’inizio dell’estate in funzione preventiva, o all’apparire dei sintomi. Vanno effettuati almeno 3 trattamenti a distanza di 3 giorni.
Precauzioni: attenzione a non superare le dosi consigliate, dosaggi elevati possono dar luogo a gastriti ed ulcera gastrica. Tenendo conto che prolunga i tempi di coagulazione del sangue è meglio sospenderne la cura in previsione di un intervento chirurgico e va usato con cautela da coloro che fanno uso di farmaci che influiscono sulla coagulazione sanguigna come aspirina o Warfarin. Va evitato in gravidanza, durante l’allattamento, da chi soffre facilmente di acidità di stomaco e da chi tende all’eiaculazione precoce.
Testo tratto dal libro "Erbario della salute"

Rudolfsteiner.it - Shop - ATTIVITà DA SVOLGERE CON I BAMBINI - L'inverno con i bambini - libro in lingua inglese - Irmgard Kutsch - Floris Books

Rudolfsteiner.it - Shop - ATTIVITà DA SVOLGERE CON I BAMBINI - L'inverno con i bambini - libro in lingua inglese - Irmgard Kutsch - Floris Books

lunedì 14 gennaio 2013

tutorial mei tai

PREMESSA:

Si tratta di un modello base al quale è possibile apportare varianti, migliorie, modifiche. Questo è il modello al quale sono approdata dopo diverse sperimentazioni, test e utilizzi. E’ quello con il quale, personalmente, mi trovo meglio.

Potete modificare la lunghezza delle fasce in base alla vostra corporatura e a quella di chi porterà il bambino, allungando o riducendo la misura. Per il pannello, vi consiglio di mantenere la larghezza della seduta di almeno 40 cm, per garantire al bambino una corretta postura una volta seduto.


OCCORRENTE:


  • stoffa 2 mt per 150 cm
  • cartamodello (facoltativo, ma vi consiglio di perdere un po’ di tempo per farlo: vi rimarrà come traccia per realizzarne di diversi)
  •  macchina da cucire
TIPO DI STOFFA:

Io consiglio, almeno per le fasce e un pannello, un cotone pesante piuttosto resistente. Potete comunque sbizzarrivi e usare, soprattutto per un verso del pannello , velluto, jeans, seta, pile, tessuto giacca a vento, etc, etc (per vedere qualche esempio clicca qui)


PROCEDIMENTO

1. TAGLIO (nota bene: non sono da considerare centimetri in più per le cuciture. Sono già contemplati nel carta modello)

  •  2 pannelli centrali (le misure indicate in foto prevedono già qualche centimetro in più per le cuciture). I pannelli finiti saranno larghi  al centro 40 cm e la lunghezza totale sarà di cm 63.
  • 1 fascia centrale larga 30 cm e lunga 180 cm (una volta ripiegata in due ottengo la fascia finita del disegno 14 cm per 180 cm)
  • 2 fasce laterali larghe 30 cm e lunghe 190 cm (una volta ripiegata in due ottengo la fascia finita del disegno 14 cm per 180 cm). Le fasce possono anche esser più corte a secondo della corporatura. Io le uso lunghe 170 cm e sono alta 1,63, tg 42/44.

Mei tai: il pannello centrale

Mei tai: le fasce


2. PIEGO la fascia centrale dritto contro dritto e CUCIO lasciando un’apertura centrale che mi servirà per rivoltare la fascia sul lato diritto. (le cuciture lungo il tratto tratteggiato rosso)


3. PIEGO le fasce laterali in due dritto contro dritto e CUCIO lasciando un’estremità aperta



4. RIVOLTO le fasce sul lato dritto della stoffa e IMPUNTURO lungo i bordi (cucitura lungo i bordi della fascia)


5. Appoggio i due pannelli uno contro l’altro DRITTO CONTRO DRITTO e CUCIO lungo la linea tratteggiata rossa, lasciando l’estremità inferiore aperta




6. Risvolto il pannello e impunturo lungo i bordi

7. INSERISCO le fasce laterali nell’invito almeno per 10 centimetri. Fermo con degli spilli, risvoltando i bordi della stoffa del pannello all’interno. CUCIO con PUNTO TRIPLO (cucitura di rinforzo) come indicato in figura disegnando una x.

8. INSERISCO la fascia centrale, punto con degli spilli, risvoltando il lembo inferiore della stoffa all’interno. CUCIO lungo la linea tratteggiata rossa.

MEI TAI FINITO!!!!!!!!!!

Le varianti sono molteplici: fasce imbottite, pannello imbottito, poggiatesta, reggitesta, pannello più piccolo, pannello rettangolare, pannello quadrato, fasce più strette, fasce più larghe………..buon divertimento!

mamma canguro...un altro modo di .......... essere mamma: Mei tai: il cordone ombelicale invisibile

mamma canguro...un altro modo di .......... essere mamma: Mei tai: il cordone ombelicale invisibile: Il mei tai è la mia passione......forse non si era capito......sono oramai 4 anni che lo sperimento, che faccio ricerche e mi documento....

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...