martedì 31 gennaio 2012

letture di neve

Tre storie di neve
Copertina anteriore
 Neve di Uri Shulevitz

bottoni!!

Un piccolo memory che va benissimo per giocare al ristorante mentre si aspetta la pizza. Se non volete incollare i tappi potete semplicemente nasconderli sotto ai tappi di plastica delle bottiglie del latte o succhi di frutta. 

domenica 29 gennaio 2012

delirioooooooo

cercasi foulard vecchi...retrò...donne di tutto il mondo unitevi!!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=NC7MH3EzBWM&feature=player_embedded#!

ancora FUROSHIKI

Dal Giappone: furoshiki, un quadrato di stoffa per contenere, trasportare e decorare.


furoshiki copia.jpg
Se avete amici giapponesi probabilmente avrete avuto tra le mani un oggetto avvolto dentro un furoshiki. Un regalo, una ciotola o un libro restituito, una pietanza per un potluck dinner, un bento. Qui sopra vedete le mie due bottiglie da latte crudo e un pacchetto di farina.
Il furoshiki è un quadrato di stoffa. Piegato e annodato serve per contenere e trasportare oggetti, o per avvolgere elegantemente dei regali.
Può essere di cotone, seta, rayon. Coloratissimo colori 'Edo' (marrone, nero, verdone) per gli uomini, fantasie e colori 'Kyoto' per le donne, double face, con il blasone della famiglia, delle scritte commemorative, con fantasie o in tinta unita. Fatti a mano, a macchina, da massaie, artigiani, artisti, bambini. C'è l'imbarazzo della scelta.
Materiali e finiture adatte ad ogni occasione sottendono a regole precise.
Il lato di questo fazzolettone quadrato varia da i 45 cm per piccole cose fino a 230 cm per mettere via futon invernali durante l'estate. Per facilitare le operazioni di annodamento spesso uno dei due lati è leggermente più lungo dell'altro, senza però intaccare troppo la proporzione del quadrato.
Le misure. small: 45-60 cm medium: 70-75 cm Large: 90-105 cm XLarge: 120-130 cm XXLarge:175-230 cm
Links
Kakefuda Il famoso negozio di furoshiki a Kyoto. Ecco un commesso di Kakefuda all'opera.
Original Kyoto Furoshiki
Furoshiki.com troverete altre interessanti informazioni oltre a bellissime immagini, indicazioni di libri sull'argomento, una scheda sui tenugui, che sono altri tipi di stoffa di cui lei fa la collezione e di cui spero parlerà nuovamente.

Diffuso (non solo) in Giappone fin dal XII-XIV secolo con il nome di hirazutsumi nel Periodo Muromachi (1392-1573) torna in auge per trasportare i vestiti nei sentō, bagni pubblici, e diventare tappetino per i piedi prendendo il nome di furoshiki (furo deriva dalla parola "bagno" shikideriva dal verbo "stendere")
Lo so. State pensando a che stoffe quadrate avete in casa.
Qui di seguito si vedono alcune tecniche, ma il Ministero dell'Ambiente giapponese ha fatto ancora di più.
Dicevamo, nel 2006 il Ministro dell'Ambiente giapponese Yuriko Koike promuove l'utilizzo del furoshiki come alternativa ecologica ai sacchetti di plastica. Per rinfrescare la memoria al popolo giapponese prepara il "Mottainai Furoshiki" ,una guida su come usare il furoshiki. Guida step by step bellissima ed efficace.
Da provare.

FUROSHIKI

Ma insomma, di cosa si tratta?
Il nome giapponese “Furoshiki”, che combina le parole “furo” che significa “bagno” e una forma del verbo “shiku” che significa “stendere”, risale al periodo Edo (1603-1868), quando i bagni pubblici erano di moda e i loro frequentatori portavano le proprie cose avvolte in stoffe quadrate.
La protagonista di questa struggente cartolina giapponese d'epoca reca tra le mani un prezioso involto che ha questa denominazione, ma mi ricorda tanto quando a Pasqua  noi bambini innocenti e circonfusi di un'aura di purezza portavamo le uova colorate in chiesa, avvolte in un tovagliolo fresco di bucato, bianco candido e magari ricamato, perchè fossero benedette alla fine della Messa.



Il Furoshiki dunque non è altro che un semplice riquadro di tessuto che assume infinite forme e funzioni.
E' un’usanza giapponese, anche se l’abitudine di avvolgere oggetti nella stoffa esisteva già nel Sud-est asiatico e nel MedioOriente.
Ecco un papà del Sud-est asiatico che porta un prezioso oggetto avvolto in un Furoshiki...


Nel 2005 il Ministro dell'Ambiente giapponese Yuriko Koike condusse un'indagine sulle borse di plastica arrivando alla conclusione che una borsa che pesa da 8 a 10 grammi richiede da 16 a 18 ml di olio crudo per essere prodotta. Inoltre durante il processo di costruzione emette 30 gr di diossido di carbonio (CO2) e altri 31 gr sempre di CO2 durante il suo incenerimento.
E' sotto gli occhi di tutti il disastro ambientale prodotto dalle apparentemente innocue sportine per la spesa, o shopper, nel mare antistante il Giappone e le coste orientali del continente asiatico: la famosa Isola di plastica del Pacifico di cui già dicemmo in apposito post.
Il Pacific Trash Vortex e’ un’isola di spazzatura, soprattutto plastica, formatasi nell’Oceano Pacifico a partire dagli anni cinquanta, con un diametro di circa 2500 km, pari ad una superfice di 4.909.000 Km², una profondità di 30 metri ed un peso di 3.500.000 tonnellate.
E' ad opera della North Pacific Subtropical Gyre, una corrente oceanica dotata di un particolare movimento orario a spirale, che i rifiuti galleggianti si aggregano fra loro.
Ogni anno vengono usate in Giappone 30 miliardi di borse di plastica.
Continuare a usarle è letale per la salute del nostro pianeta.
E' per questo che Yuriko Koike ha deciso di incentivare il ritorno alla tradizione del Furoshiki.
La foto qui sotto non è ancora una ragione sufficiente per piantarla con le buste della spesa?


La misura più comune del Furoshiki è di circa 75 centimetri quadrati e la più popolare è di 45 cm quadrati.
Tra i siti giapponesi molti ne sono che vendono deliziose stoffe in seta, lana, cotone, riproducenti motivi tradizionali rivisitati in chiave moderna, come questo, seducente, di kakefuda.co.jp.




Tre sono i metodi base di avvolgere gli oggetti con il furoshiki:
Hirazutsumi (che significa avvolgere) è il modo più elegante, indicato per fare pacchetti-regalo;
Hitotsumusubi (che significa "con un nodo");
Futatsumusubi (che significa "con 2 nodi").
Poi ci sono tante varianti di questi metodi base.


Otsukaizutsumi è il metodo più popolare per avvolgere oggetti quadrati.
Binzutsumi è il metodo per avvolgere bottiglie.
Kakushizutsumi è una variante del metodo Otsukaizutsumi e serve per avvolgere oggetti pesanti.
Makizutsumi è il metodo per avvolgere articoli cilindrici come rotoli.
Hikkakezutsumi è il metodo a due nodi per avvolgere scatole rettangolari.
Suikazutsumi è il metodo usato per avvolgere le angurie.
E chi di noi non ha mai dovuto affrontare in vita sua il problema di come avvolgere un'anguria?
Chi si ritiene immune da simili problematiche non si illuda; presto o tardi dovrà fare i conti con un'anguria recalcitrante che non si lascia avvolgere da niente e da nessuno.
Ecco, da oggi sappiamo che una soluzione c'è.
E' il metodo Suikazutsumi.








http://www.youtube.com/watch?v=terD_vZJHVM

Bai Jia Bei



Un post leggero in mezzo a quelli che riguardano l'emergenza di Haiti, di cui continuerò ad aggiornarvi nelle prossime ore.
Visitando il blog Camidafrica ho scoperto una tradizione bellissima di cui mi faccio tramite affinchè chi vi ravvisi motivi che risuonano con la propria sensibilità la faccia sua.
Sembra si tratti di un'usanza destinata ai bambini che arrivano con l'adozione, ma mi sembra talmente bella da dover essere estesa a tutti i bambini da qualsiasi parte nascano, da pance, da cuori, da cicogne, da cavoli eccetera.

Cosa regalereste a un bambino per tenerlo abbracciato e proteggerlo simbolicamente?
Non è una copertina quello a cui state pensando?
Allora visualizzate una coperta patchwork realizzata cucendo insieme cento riquadri di stoffe diverse che cento tra amici e parenti vi abbiano regalato per completarla.
Cento pezzetti di stoffa, ognuno abbinato a un nome e a un augurio personalissimo indirizzato al bambino che arriva.
Cento pezzetti di stoffa per una coperta che dovrà tramandarsi di generazione in generazione.
E' il Bai Jia Bei.

Narra la leggenda che l'ultima imperatrice della dinastia Qing, che era l'unica tra le concubine che aveva dato un erede all'imperatore, costretta ad abbandonare il suo bambino, per proteggerlo da ogni insidia pensò di chiedere a cento famiglie tra quelle più in vista dell'Impero di offrire ciascuna un pezzo della seta più bella, con cui confezionò un lungo abito per suo figlio, cosicchè il principino fu simbolicamente rivestito di nobiltà e fortezza e degli auspici dei maggiorenti dell'Impero.
Così (chi ne sa qualcosa di più di questa leggenda è pregato di intervenire) in Cina è nata la tradizione del Bai Jia Bei, usanza che perdura tuttora, allo scopo di attirare sul bambino tutte le forze benefiche provenienti dalle persone che gli vogliono bene, in modo che sia protetto per tutta la vita dalle avversità.
Bai = 100 - Jia = Famiglie - Bei = da
Bai Jia Bei = Da cento famiglie.
La traduzione è di una mamma che aspetta Chicc dalla Cina.


Istruzioni da comunicare a amici e parenti per realizzare il Bai Jia Bei
o 100 Good Wishes Quilt

1) Scegliere e ritagliare un riquadro di stoffa di cotone 100% [1] delle dimensioni di 25 cm. per 25 cm. (per consentire di cucirlo ad altri analoghi riquadri di stoffa) che in qualche modo vi rappresenti e rappresenti l'augurio che volete fare al bambino a cui è destinato (potrebbe essere anche dipinto o ricamato a mano da chi lo regala);
2) ritagliare un ulteriore pezzetto della stessa stoffa delle dimensioni di 6 cm. per 6 cm. [2] da allegare al biglietto di auguri [3] che scriverete per il bambino in arrivo, in modo che il riquadro di ciascuno possa essere successivamente individuato;
3) Inviare il tutto al destinatario.
NB: Segnalate il link del vostro sito o del vostro blog in modo che tutti possano conoscervi quando pubblicherò i vostri riquadri!


NOTE
1] Sono accolti con analoga gioia riquadri di qualsiasi tessuto o foggia o colore o consistenza o confezione scegliate di inviare: è proprio la varietà che conferisce bellezza e significato al Bai Jia Bei.
2] Le dimensioni del campioncino di tessuto sono puramente indicative. Sono graditissimi campioncini di qualsiasi dimensione e forma e qualsiasi sia la modalità con la quale siano allegati al biglietto.
[3] E' graditissima qualunque tipologia di biglietto vogliate allegare al riquadro e al campioncino.

Non oso ipotizzare che le lettrici di questo blog decidano di inviarmi il loro pezzetto di stoffa via mail, cioè inviandomi una mail a cui risponderei fornendo il mio indirizzo di casa, e periodicamente aggiornerei il blog con gli stadi di avanzamento dei lavori, come fan tutte le altre bloggheresse estere esperte di Bai Jia Bei, e... che ne dite, non sarebbe una bella cosa farci reciprocamente questo dono?

Le bellissime immagini di Bai Jia Bei sono tratte da http://treesign.blogspot.com/2009/12/bai-jia-bei.html


Un modo interessante di raccogliere i campioni di stoffa: farne la copertina del raccoglitore dei biglietti d'auguri allegati ai riquadri ricevuti (da completare con stampe a colori delle rispettive stoffe, per riconoscerle nel Bai Jia Bei...).

martedì 24 gennaio 2012

IL MOTORE DEGLI EVENTI

Io con il naso aggiunto male agli occhi
ho fatto passi da gigante
ma gli anni della rincorsa sono storti
come impigliati ai chiodi della strada
Il motore degli eventi
è partito con l'impegno
che tiene accesa la fortuna
Io faccia di cartapesta a punti neri
e miscredente dell'irrealtà
ho bisogno di gelarmi e poi bruciare
se c'è davvero freddo e fuoco
Il motore degli eventi
è partito con l'impegno
che tiene accesa la fortuna
Odora di fumo l
a biro sul banco
tempo sprecato
a vietare vulve
Sensi di colpa
studiare fumetti
come minore
letteratura
tempo sprecato
Il motore degli eventi
è partito con l'impegno
il motore degli eventi t
iene accesa la fortuna
il motore degli eventi
tiene accesa la fortuna.

http://www.youtube.com/watch?v=DTHPwS8Q-S4

eventi

lunedì 16 gennaio 2012

LA MARENDA

martedì 24 gennaio dalle 16,45 alle 18
prossimo appuntamento alla Libreria Terzo Mondo di Seriate..
"La Marenda" ,
merenda e letture per bimbi da 1/2 a 4 anni...

giovedì 12 gennaio 2012

La spirulina

La spirulina è un cianobatterio consumata e conosciuta da secoli: gli Aztechi la trovavano nel lago Texcoco, nel Sahara si trova invece una sostanza simile nel lago Ciad.
Il tipo che viene coltivato principalmente al giorno d’oggi è la spirulina platensis, all’inizio veniva prodotta in California e alle Hawaii ora ovunque il clima lo permetta (da qualche tempo anche in Francia).
La spirulina è un “superalimento” in grado di fornirci numerosi principi nutritivi di alta qualità ben assimilabili. Contiene una quantità eccezionale di proteine, anche in qualità: dal 50 al 70% di proteine ben assimilabili ed equilibrate in aminoacidi. Fonte interessante di carotenoidi, principalmente beta-carotene ma anche criptoxantina, luteina e zeaxantina.
La spirulina è composta da molti minerali: calcio, fosforo, magnesio e potassio in proporzioni equilibrate, più un alto tenore in ferro assimilabile. Altre sostanze sono contenute in quantità meno importanti ma ugualmente interessanti: l’acido gamma linoleico, la vitamina E, la clorofilla e la ficocianina. La ricchezza della sua composizione e il suo ph elevato (tra 8,3 e 10) ne fanno un complemento alimentare rivitalizzante, alcalinizzante, antiossidante e disintossicante.
È particolarmente indicato consumare spirulina in caso di alimentazione squilibrata, di cattiva qualità, quando si consuma poca frutta e verdura fresca, o in caso di necessità di maggior apporto proteico: sport intensi, gravidanza, diete dimagranti, per le persone anziane o i bambini in crescita.
La spirulina è utile anche in caso di terreno acido, ossidato, intossicato, carente in micronutrienti con conseguenti demineralizzazione, fatica, debolezza del sistema immunitario, infiammazioni, problemi digestivi…
Una cura preventiva di spirulina prepara la pelle all’esposizione al sole e aiuta la salute della vista.
Nella sua forma in polvere la spirulina si può direttamente aggiungere ai piatti: salse, zuppe, frullati, risotti etc. Le pastiglie sono più facili da prendere per chi non ama il sapore e quando si è fuori casa.
La cura inizierà gradualmente per evitare i sintomi della disintossicazione (disturbi gastro-intestinali e mal di testa). Per una cura di sostegno cominciare ad assumere una-due pastiglie al giorno la prima settimana, poi tre-quattro la seconda settimana aumentando in questa maniera fino ad arrivare ad un massimo di sei pastiglie al giorno per un bambino e dieci per un adulto. Con la spirulina in polvere si partirà da un quarto di cucchiaino da caffè per arrivare ad un cucchiaino raso per un bambino e un cucchiaino bombato per un adulto. Queste quantità possono essere divise a metà per le cure ricorrenti e regolari o raddoppiate in caso di estremo bisogno.
Esiste una controversia a proposito della biodisponibilità effettiva della vitamina B12 contenuta nella spirulina, essa infatti contiene una buona percentuale di pseudo-vitamina B12 (analoga delle B12) non attiva. La prudenza consiglia di non fidarsi dell’efficacia della spirulina per correggere un deficit accertato di questa vitamina.
(Foto di William Ismael Willpower LifeForce)

martedì 10 gennaio 2012

FRIDA

Frida Kahlo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
« Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni. »
(Frida Kahlo, Time Magazine, "Mexican Autobiography" (1953-04-27))

Frida Kahlo,
 il cui nome completo era Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón 
è stata una pittrice messicana.


Fu una pittrice dalla vita quanto mai travagliata. Sosteneva di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell'anno e del Messico moderno. La sua attività artistica ha avuto di recente una rivalutazione, in particolare in Europa con l'allestimento di numerose mostre.
Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall'adolescenza manifestò talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale.
A 17 anni rimase vittima di un incidente stradale tra un autobus su cui viaggiava e un tram, a causa del quale riportò gravi fratture tra cui 2 alle vertebre lombari, 5 al bacino, 11 al piede destro e la lussazione del gomito sinistro; inoltre un corrimano dell'autobus si staccò, le trapassò il fianco e uscì dalla vagina. Ciò la segnerà a vita costringendola a numerose operazioni chirurgiche. Dimessa dall'ospedale, fu costretta ad anni di riposo nel suo letto di casa col busto ingessato. Questa forzata situazione la spinse a leggere libri sul movimento comunista ed a dipingere. Il suo primo soggetto fu un suo autoritratto che in seguito diede in dono al ragazzo di cui era innamorata. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo tale che potesse vedersi e dei colori; cosicché iniziò la serie di autoritratti. Dopo che le fu rimosso il gesso riuscì a recuperare la capacità di camminare, sebbene non senza dolori, che sopporterà a vita. Portò i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore murale dell'epoca, per avere una sua critica. Rivera rimase colpito dallo stile moderno della giovane artista tanto che la trasse sotto la sua ala e la inserì nella scena politica e culturale messicana.
Divenne un'attivista del partito comunista messicano cui si iscrisse nel 1928, partecipò a numerose manifestazioni e nel frattempo si innamorò di colui che era stato la sua "guida". Infatti nel 1929 il 21 agosto sposò Rivera, che era al suo terzo matrimonio, pur sapendo dei continui tradimenti a cui andava incontro. Dopo anni di dolori coniugali, prese a fare lo stesso, anche con esperienze omosessuali.
In quegli anni al marito Rivera furono commissionati alcuni lavori negli USA, come il muro all'interno del Rockefeller Center di New York, o gli affreschi per la fiera internazionale di Chicago. A seguito dello scalpore suscitato dall'affresco nel Rockefeller Center, in cui un operaio era chiaramente raffigurato col volto diLenin, gli furono revocate tali commissioni. Nello stesso periodo di soggiorno a New York la Kahlo rimase incinta, per poi avere un aborto spontaneo a gravidanza inoltrata a causa dell'inadeguatezza del suo fisico a sopportare una gestazione. Ciò, ovviamente, la scosse molto. Quindi decise di tornare in Messico col marito.
I due decisero di vivere in due case separate collegate, però, da un ponte, in modo da avere ognuno i propri spazi "da artista". Nel 1939 però, i due divorziarono a causa del tradimento di Rivera con Cristina Kahlo, la sorella di Frida.
Rivera tornò da Frida un anno dopo, di fatto non l'aveva mai dimenticata e, malgrado i tradimenti, mai aveva smesso d'amarla. Le fece una nuova proposta di matrimonio che lei accettò non senza qualche riserva. Si risposarono nel 1940 a San Francisco. Da lui aveva assimilato uno stile volutamente naïf che la portò a dipingere in particolare piccoli autoritratti ispirati all'arte popolare ed alle tradizioni precolombiane. La sua chiara intenzione era, ricorrendo a soggetti tratti dalle civiltà native, affermare in maniera inequivocabile la propria identità messicana.
Il suo cruccio maggiore fu quello di non aver avuto figli. La sua appassionata (ed all'epoca discussa) storia d'amore con Rivera è raccontata in un suo diario. Ebbe – dicono le cronache – numerosi amanti, di ambo i sessi, con nomi che, neanche all'epoca, potevano passare inosservati come quelli del rivoluzionario russo Lev Trotsky e del poeta André Breton. Fu amica e probabilmente amante di Tina Modotti, militante comunista e fotografa nel Messico degli anni Venti[senza fonte]. Pochi anni prima della sua morte le venne amputata la gamba destra, in evidente stato di cancrena. Le ultime parole che scrisse nel suo diario sono "Attendo con gioia la mia dipartita. E spero di non tornare mai più."

brutti sogni



I brutti sogni dei bambini


Le mamme a cui è capitato lo sanno: il parvor nocturnus (terrore notturno) è davvero difficile da gestire con calma e tranquillità. Ma anche se non arriviamo a parlare di terrore notturno, sono moltissimi i bambini che soffrono di incubi o di sonno agitato.
Gli incubi, in genere, cominciano a manifestarsi intorno ai 2 anni di età, ma sono più frequenti nei bambini che vanno dai 3 ai 6 anni. Si può ben immaginare il perché: verso i 2 anni la maggior parte dei bambini sa parlare e comincia quindi a spingersi sempre più nel mondo del “pensiero”. A 3 anni, c'è il primo grande risveglio di coscienza nei bambini: il pensiero, la memoria fanno la loro comparsa. Intorno ai 5 c'è un “secondo risveglio” di coscienza: il bambino comincia ad aprire gli occhi verso il mondo, cominciano le sue prime paure.
Secondo uno Studio condotto in Canada da Valerie Simard, sotto la direzione di Tore Nielsen della University of Montreal, i brutti sogni nei bambini piccoli sembrano associati a livelli elevati di ansia. Il gruppo di ricerca ha studiato 987 bambini del Quebec, osservati e valutati dai loro genitori a 29 , 41 , 50 mesi, e poi a 5 e 6 anni. Dai questionari compilati dai genitori si è potuto osservare che i bambini che facevano dei brutti sogni erano considerati dalle loro madri dei piccoli con difficoltà caratteriali a 5 e 17 mesi, oppure come particolarmente emotivi a 5 e 17 mesi, oppure con disturbi emotivi e troppo ansiosi a 17 mesi.
Lo Studio si ferma qui, ma facilmente si può dedurre che bambini con difficoltà caratteriali o emotive sono bambini che non sono rispettati dall'adulto nella loro “natura”.
I bambini spesso si svegliano quando fanno brutti sogni, ma a volte sembrano incoscienti nel loro gridare, piangere, scalciare e muoversi agitatamente. Il compito dei genitori è quindi difficile e faticoso.
Vediamo quindi come agire praticamente, per prevenire o per far fronte a tale difficoltà:
  • COSA FARE PER CALMARE IL BAMBINO in preda all'incubo:
    - in primo luogo, fare in modo da poter sentire cosa avviene nella camera dei bambini per poter agire prontamente.
    - esserci fisicamente, il bambino ha bisogno dell'adulto per sentirsi al sicuro.
    - se il bimbo dorme, non svegliarlo, ma assisterlo finché si sia tranquillizzato.
    - non cercate di farlo smettere di piangere, ma lasciategli sfogare la paura e la tensione e rischiarate gradualmente la stanza nel caso si sia svegliato.
    - restare col bambino fino a che si sia calmato, aspettare che abbia ripreso sonno prima di andarsene. Per gli incubi davvero forti o il parvor, se il bambino si sveglia e fatica a riaddormentarsi, accendere la luce, cambiare stanza, andare un attimo in cucina a bere, leggere una favola, cantare una ninnananna, al limite anche un bagnetto o qualche minuto di un gioco tranquillo, possono servire a “staccare” il bambino dall'esperienza avuta.
    - mantenere assoluta tranquillità: voce pacata, ritmica, tranquilla, confortante, una canzone, un abbraccio, un “sono qui con Te” fanno sentire il bambino protetto.
    - “scacciare l'incubo”: dire al bimbo di mettere il suo sogno nelle nostre mani e poi soffiare per farlo sparire, oppure buttarlo fuori dalla porta, oppure accartocciarlo e buttarlo nella spazzatura.
    - se il bimbo vuole parlare dell'incubo, ascoltarlo con pazienza, essere empatici, raccontare che è capitato anche a voi, ma che adesso il brutto sogno non c'è più. Se il bambino si ricorda, la mattina dopo, dell'incubo, si può parlarne e discutere su un possibile “lieto fine” :es. ma poi sarebbe arrivata la mamma che le avrebbe suonate a quel mostro e tu saresti stato salvo. Non metterci però noi a parlarne se il bambino non accenna niente (può essere che lo tiri fuori anche molto tempo dopo, rispettare i suoi tempi e le sue modalità)
    - non dire che l'incubo “non è vero”, il bambino non riesce così facilmente e dividere realtà e immaginazione, in più si sentirebbe non capito. Meglio sdrammatizzare il sogno inventandosi un finale buffo e tranquillizzante.

  • PREVENIRE GLI INCUBI
    - nonostante sia abbastanza comune per i bambini avere degli incubi, non significa che sia normale. E' vero che con l'aumento della consapevolezza aumentano anche le paure, ma un ambiente che non rispetti la natura, la sensibilità, l'animicità del bambino rende il bambino molto vulnerabile di fronte alle sue nuove capacità di discernimento.
    - evitare televisione e cartoni, soprattutto la sera. Il bambino non è in grado di distinguere realtà e finzione, soprattutto se sotto i 7 anni. Pensate a quante volte può essere capitato a voi di vedere un telefilm o un film e di notte (o anche parecchio tempo dopo) di doverlo “digerire” attraverso un sogno. Pensate a quanto è spiacevole per un adulto e pensate per un bambino piccolo che non ha ancora gli strumenti che abbiamo noi, e una buona parte degli incubi è presto spiegata.
    - Anche le favole, meglio raccontarle senza il supporto di immagini. Raccontare Cappuccetto Rosso a memoria è diverso rispetto a farlo col libro ricco di illustrazioni. Per un bambino il Lupo non ha volto né forma e l'immagine che si crea con la mente è interna a lui e quindi gestibile (nonché un'ottima forma di “terapia”). Un'immagine reale, che non corrisponde alla sua, rende il lupo cattivo qualcosa di esterno a sé, quindi non gestibile e temibile.
    - importantissimo il riposo pomeridiano. Molte mamme credono che dormendo al pomeriggio poi la sera il bimbo stia alzato a lungo, ma per esperienza vi posso dire che è esattamente il contrario. Permettere al bambino (soprattutto se sotto i 3-4 anni) di riposare è garanzia di sonno tranquillo e lungo durante la notte. Il sonno è infatti “riparatore”, ma se abbiamo poco da riparare sarà tranquillo, se abbiamo esagerato durante il giorno, la riparazione sarà costosa (bruxismo, agitazione, pianti, etc.)
    - la vita all'aria aperta e il gioco con elementi naturali sono ciò che c'è di meglio per un bambino e un ragazzino. Pochi giochi, tanto gioco libero, tanto tempo libero aiuta il bambino a formare la propria volontà, grazie alla fatica di doversi trovare qualcosa da fare.
    - il bambino, almeno sotto i 6 anni, dovrebbe passare la maggior parte del tempo a casa sua. Pre e post scuola sono davvero troppo. Si rischia di tenere troppe cose dentro e di non avere il tempo di sfogarle con i propri genitori, che sono gli unici con cui il bambino può lasciarsi andare. Fate il possbile per passare più tempo possibile coi vostri bambini, altrimenti fatevi aiutare dai nonni, ma non delegate troppo alla scuola. La maestra, per quanto brava e amata sia, è sempre un'estranea.
    - evitiamo di spiegare troppe cose al bambino, se sotto i 7 anni d'età. Il bambino non è pronto per spiegazioni teoriche e meccaniche, rischia di trovarsi immerso in un mondo incomprensibile perciò temibile.
    - il bambino deve solo preoccuparsi di giocare fino almeno ai 7 anni, attività esterne, come danza, nuoto, ginnastica, peggio ancora corsi di lingua o musica, anche se fatti sotto forma di gioco, non rispettano la sua naturale crescita. Il bambino ha tutto il tempo di “istruirsi” dopo i 7 anni.
    - la preparazione alla nanna deve seguire sempre dei rituali, così come anche tutta la giornata. Il ritmo e il rito permettono al bambino di sentirsi rassicurato.
    - è importantissimo offrire al bambino un mondo immaginativo ricco e rassicurante, angeli, folletti, fatine, devono essere per lui una compagnia quotidiana. Avere il suo angelo o la sua fatina che lo protegge durante il sonno è una grande ricchezza, il bambino può lasciarsi andare, sapendo di essere custodito in ogni momento.

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...