mercoledì 30 novembre 2011

chi nasce a Natale?

<<mamma , ma a Natale  può nascere solo Gesù?>> ( Emma, anni 3,5)

La capacità che hanno i bambini e le bambine di "spiazzarci" è davvero infinita...

Io le ho risposto che a Natale nascono anche nuove stelle e il cielo brilla di più! 

Si festeggia tutto quello che nasce!

ecco qualche spunto per i grandi.....

Il Natale…. Dal latino "dies natalis": giorno della nascita.
Chiediamoci innanzitutto: che cos’è il Natale per noi ?
Forse prima d’ora non lo avevamo mai fatto, e per consuetudine abbiamo accettato ciò che ci è stato detto a riguardo.
La maggior parte delle persone pensa che il "Natale" è la festa che secondo la tradizione religiosa cristiana si celebra il 25 dicembre e commemora la nascita di Gesù Cristo.

Pochi sanno che circa la data di quest’evento gli storici non hanno mai saputo fornire elementi certi.
L’Enciclopedia Italiana Treccani 1949, Sansoni, vol. XXIV, pag 299, afferma: "I Padri dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo …

La festa del 25 dicembre sarebbe stata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana a quella mithraica del dies natalis Solis Invicti (giorno natalizio dell’invincibile Sole)".
La festa pagana del solstizio d’inverno era una ricorrenza importante per gli antichi romani, che in quel giorno celebravano la festa del dio Sole. Durante queste feste che andavano dal 17 al 21 di dicembre ("I Saturnali") e la festa vera e propria del Sol Invictus del 25, il cui culto era stato introdotto dall'imperatore Aureliano, si usavano i simboli dell'eterna giovinezza di Dioniso: mirto, lauro, edera... Il greco Dioniso veniva considerato come il divino bambino nato in maniera miracolosa da una vergine celeste. Dioniso era stato latinizzato col nome di Mithra di cui in oriente si celebrava la festa la sera del 24 dicembre. Era il dio iraniano dei misteri, il dio solare dell’amicizia e dell'ordine cosmico, nato dalla pietra e portatore della nuova luce “Genitor luminis”. In quella sera i fedeli a questo dio accendevano dei fuochi per aiutare il sole a salire più in alto sopra l’orizzonte.

La chiesa cristiana scelse la data del 25 dicembre come giorno di nascita del Cristo semplicemente per cristianizzare una festa pagana molto sentita dalle masse popolari.
E così l’imperatore Costantino (280-337) riunì il culto del sole, di cui egli era il figlio protetto, e il culto al dio Mithra con il cristianesimo.

E’ sotto il suo regno che appare la festa del Natale.
Si menziona per la prima volta tale festa cristiana al 25 di dicembre in un calendario liturgico romano del 354. Tuttavia la celebrazione del Natale è già attestata a Roma intorno al 336, dopo che la festa più antica dell'Epifania (manifestazione) era stata trapiantata dall'Oriente in Occidente. Da Roma il Natale si diffonde in Africa, in Spagna e nel Nord Italia. Giovanni Crisostomo ne attesta la celebrazione ad Antiochia come festa separata dall'Epifania. Ma è solo sotto l'imperatore Giustiniano (527- 565 d.C.) che il Natale viene riconosciuto come festa legale per l'Occidente.

A tale tradizione quindi la celebrazione del Natale ha voluto collegarsi per indicare l’avvento della Luce del Mondo, che giunge a squarciare le Tenebre. È il Bambino, che venendo al mondo, inaugura una nuova vita, e porta la Luce a tutti gli uomini.
Questa è la storia del Natale, che condizionata negli anni successivi da numerose leggende ha fatto quasi perdere di vista il “vero” significato del Natale, come “giorno della nascita”.
Quale potrebbe essere allora questo significato?

mercatino dell'usato in piazza

c’erano cose che avanzavano e cose che si cercavano, non era tempo di usa e getta…

MERCATINO DELL’USATO
LIBRI, ELETTRODOMESTICI, GIOCATTOLI, VESTITI, DISCHI, BAMBOLE, SCI, RATAPLAN E QUANTALTRO
ANCORA IN OTTIMO STATO MA CHE NON USIAMO PIU’
SONO SULLE BANCARELLE DELL’USATO IN  PIAZZA  PACATI  A
MONTEROSSO

SABATO 3 dicembre 2011
14,30 – 18,00

TUTTO IL QUARTIERE E’ INVITATO A PARTECIPARE

per informazioni, telefonare a Paolo 348.0895025
a cura dell’associazione ProPolis
in collaborazione con UILDM, Infanzia&Città, I Rioli
e con il patrocinio della III Circoscrizione del Comune di Bergamo

martedì 29 novembre 2011

mercatino dell'usato a Monterosso

Vi aspettiamo tutti/tutte al mercatino dell'usato in piazza Pacati a Monterosso dalle 14,30 alle 18
sabato 3 dicembre 2012....

sabato 26 novembre 2011

elena consiglia

Indispensabili x la fascia in inverno!!!!!!!
http://www.mamdesign.net/

evento!!!!!

E' con immenso piacere che
 Lorenza, pedagogista e referente della Casetta sul Serio,
ed io, Serena alias Mamma Canguro,
vi annunciamo che,
 dopo innumerevoli sforzi e tentativi,
siamo finalmente riuscite ad organizzare un incontro con niente di meno che

Giorgia Cozza
giornalista e autrice di Bebè a costo zero

L'incontro/dibattito dal titolo

“BEBÈ A COSTO ZERO”
una scelta possibile per genitori consapevoli

si svolgerà venerdì 16 dicembre 2011 ore 16.00presso Centro Comunale per l’infanzia e la famiglia
La casetta sul Serio, via Decò e Caneta 52 a  Seriate

L'organizzazione dell'incontro è stata possibile grazie ad alcuni sponsor
La Bottega Solidale  di Seriate
L’altra edicola di Ricci Alberto (Brusaporto)
Blog Mamma Canguro e
La Casetta sul Serio

La partecipazione è gratuita. Non è previsto un servizio di babysitting
Per questioni organizzative è gradita conferma di partecipazione:

oppure 3454811795 e 392 1833899
 
 
Per leggere il post con ulteriori dettagli, clicca qui
 
Seguirà a breve volantino dell'iniziativa che vi chiediamo di esporre e publicizzare
grazie!!


Serena
 

venerdì 25 novembre 2011

In  un  bell'appezzamento  di   terreno  situato ai  piedi  delle  colline  che  sovrastano Scanzorosciate sono situati i campi e le serre che costituiscono il complesso agricolo della Società Emon Agri.

L'Azienda è  nata per la volontà di un piccolo gruppo di persone appassionate di agricoltura e
consapevoli dei  danni che i prodotti chimici  usati in agricoltura possono  arrecare alla salute
dei consumatori.

L'ideale che perseguiamo è quello di una 'coltivazione virtuosa' rispettosa dell'ambiente aperta
alla biodiversità, ma nel  solco delle  tradizioni  locali, volta  alla  produzione  di ortaggi  sani e
gustosi.


                                            VENDITA DIRETTA

                 Giovedì e Venerdì dalle 9.30 alle 17.30 orario continuato
                                                 Sabato mattina

                                  SCANZOROSCIATE - Via Terzago


http://www.ecocucina.org/

Elvezia Allari

Date una sbirciata alle creature alla quale da vita questa artista veneta che ho conosciuto!


vita agli oggetti,custodi di memorie , di morti e di rinascite!

cose da altre case

http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3106
 evento organizzato dall'associazione L.I.S.A.

ASPETTANDO IL NATALE - sabato 3 dicembre 2011
Ore 14.00: Apertura musicale con violino
Ore 14.30 - 15.30 - 16.30
Teatrino delle marionette: Cappuccetto Rosso - fiaba dei fratelli Grimm 
è gradita prenotazione
Laboratori per bambini e adulti, libri, materiale artistico, bambole di pezza, decorazioni e manufatti natalizi.

Questa giornata, ricca di proposte per intrattenere bambini e adulti in un'atmosfera di svago e serenità, sarà un importante per conoscere nella pratica la pedagogia steineriana.
Presso la sede dell'associazione in via Marconi 43 a Curno (BG)
Per info

giovedì 24 novembre 2011

un libro che mi ha aperto gli occhi e il cuore!

  Elena Balsamo, Sono qui con te . L'arte del maternage, 

iL Leone Verde edizioni

Sono qui con te  Elena Balsamo   Il Leone Verde

Che cosa è meglio per un bebè: essere allattato ad orari o a richiesta? Dormire da solo in una culla o a fianco della mamma nel lettone? Essere portato in giro in carrozzina o in un marsupio? E ancora, che legame c'è tra biologia e cultura? Quali sono i motivi che stanno alla base delle nostre scelte in fatto di "accudimento" dei bambini?
Le pratiche di peuricultura occidentali poggiano sempre su reali basi scientifiche? La nostra peuricultura è la sola valida o non è piuttosto una tra le tante e forse neanche la migliore?

Per rispondere a tutte queste domande - ma non solo - è nato il libro che avete tra le mani. E' un libro dedicato a più personaggi: ai genitori, alle mamme in particolare, di ogni nazionalità e cultura, per aiutarle a riscoprire quei saperi ancestrali che giacciono - anche se sommersi e sepolti - nel profondo del loro animo, in quanto patrimonio comune a tutte le femmine di mammifero; agli "operatori" medici o educatori che siano - per offrire loro un contributo alla comprensione dell'universo delle donne e dei bambini venuti d'altrove; e in particolare ai bambini, i veri protagonistri di questo volume.
E' soprattutto attraverso i loro occhi e il loro sguardo infatti che l'autrice ha voluto esplorare il mondo variegato e complesso del maternage. Basato su un'accurata e ampia documentazione scientifica, ma scritto con un linguaggio semplice e diretto, Sono qui con te sa toccare il cuore degli interlocutori a cui si rivolge.
Un libro a più dimensioni e a più voci che invoglia a mettersi in discussione e a guardare altrove.
http://www.sonoquiconte.it/

ehi

Ehi donne del blog...POSTATE!
altrimenti mi stanco a parlare da sola...
baci a tutte!

mercatino dell'usato.....





mercoledì 23 novembre 2011

neuroni a specchio e figli

Per approfondire:

Neuroni specchio, educazione e relazione con i propri figli

Negli anni Novanta, il gruppo diretto da Giacomo Rizzolatti presso il dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma ha scoperto i neuroni specchio, neuroni che si attivano sia quando la[...]
Neuroni specchio e educazione

Negli anni Novanta, il gruppo diretto da Giacomo Rizzolatti presso il dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma ha scoperto i neuroni specchio, neuroni che si attivano sia quando la persona esegue un’azione, sia quando il soggetto osserva un altro compiere la stessa azione. Lo stesso meccanismo si mette in atto quando si osservano soggetti che esprimono un’emozione o mostrano l’intenzione di compiere una determinata azione.
Questa scoperta è di particolare importanza per il mondo medico e psicologico, in particolare per ciò che riguarda fenomeni quali l’empatia e l’imitazione. Inoltre, è di stimolo e aiuto per chi ha a che fare con l’autismo.
Già Piaget sottolineava il ruolo fondamentale dell’imitazione nel processo di sviluppo cognitivo e delle funzioni rappresentative nel bambino. Il piccolo, infatti, impara la maggior parte delle cose attraverso l’osservazione e l’imitazione degli adulti, principalmente i genitori.
Alcuni studi hanno trovato che tra i 12 e i 21 giorni dalla nascita i neonati sono in grado di imitare i movimenti del volto e delle mani di ci li accudisce.
Daniel Stern, grazie alle sue ricerche sulle interazioni precoci tra madre e bambino, ha compreso che la costruzione del mondo intrapsichico deriva essenzialmente da esperienze interpersonali: la costruzione del mondo interno del bambino ha, secondo Stern, una matrice essenzialmente interpersonale.
Stern evidenzia come dal secondo mese di vita il neonato sia in grado di stabilire una sintonia affettiva con la madre, mettendo un atto uno scambio reciproco di espressioni e comportamenti, caratterizzati dalla presenza di stati emotivi: ossia, i neonati imparerebbero per imitazioni comportamenti ed espressioni emotivamente coinvolgenti, e non genericamente qualsiasi atto.
Processi di imitazione sono particolarmente precoci, ma essi vengono stimolati esclusivamente se all’interno di un legame interpersonale affettivamente significativo. Questo meccanismo non richiede che il neonato abbia coscienza di sé, né di ciò che gli accade: invertendo quindi la progressione dall’io al noi, possiamo dire che prima dello sviluppo della personalità individuale, dell’Io, prende vita il Noi. Come scrive Rizzolati:
«Il sistema dei neuroni specchio appare così decisivo per l’insorgere di quel terreno d’esperienza comune che è all’origine della nostra capacità di agire come soggetti non soltanto individuali ma anche e soprattutto sociali.».
Tutto questo pone particolare luce sulla funzione della presenza genitoriale quale fattore educativo in quanto affettivamente coinvolto e coinvolgente, e non pura espressione di regole e comportamenti asettici di fronte al figlio. Inoltre, viene sottolineato ancora una volta la trasmissione di comportamenti e atteggiamenti (ad esempio, relativi alla tutela della propria salute) attraverso il rapporto basato sull’imitazione e l’attivazione affettiva e non attraverso codici etici puramente razionali.
Quindi, la scoperta dei neuroni a specchio ci riporta nella complessità dell’uomo: essi sottolineano il fondamento fisiologico dell’apprendimento e dell’empatia, riflettendo contemporaneamente la necessità affinché tali meccanismi abbiano luogo della presenza di relazioni affettivamente autentiche e ricche di carica emotiva.




la fiducia tradita

Alice Miller, La fiducia tradita
.....
Chi è:
 Alice Miller,
Nata in Polonia nel 1923, emigrò in Svizzera subito dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946, conseguendo la laurea e il dottorato in filosofia, psicologia e sociologia a Basilea, nel 1953. Successivamente intraprese e portò a termine la formazione come psicoanalista, a Zurigo.
Dopo circa 20 anni di pratica come psicoanalista, abbandonò, nel 1980, questo tipo di attività terapeutica, dedicandosi alla scrittura di saggi; questa svolta, dovuta a una riflessione critica sul metodo psicoanalitico nella sua applicazione concreta, la portò, nel 1988, ad abbandonare la Società Internazionale di Psicoanalisi. Nel 1986 fu insignita del premio Janus Korczak dalla lega americana contro la diffamazione degli ebrei. Alice Miller ebbe due figli, un maschio e una femmina.



Questo testo lo potete scaricare qui:
gattonotturno.altervista.org/testi/Alice_Miller_-_La_fiducia_tradita.pdf

bibliografie..

•T. Seldin, I bambini hanno bisogno di fiducia. Il Metodo Montessori oggi per crescere figli felici, Fabbri Editore
•T. Berry Brazelton, Il bambino da 0 a 3 anni, Fabbri Editori
•G. Honneger Fresco, Abbiamo un bambino, Red Milano
•M. Montessori, La mente del bambino, Garzanti Milano
•W. Maurer, La prima ferita, Terra Nuova Edizioni
•A. Solter, Il bambino consapevole, Edizioni La Meridiana
•A. Solter, Lacrime e capricci, Edizioni La Meridiana
•A. Solter, Mamma, io sono grande, Edizioni La Meridiana•A. Miller, La fiducia tradita. Violenza e ipocrisie nell'educazione, Garzanti
•La casa i tutti i colori, Mille modi di crescere, Franco Angeli Edizioni
•L. Chinosi, Sguardi di mamme, Franco Angeli Edizioni
•S. Kitzinger, Quando il bambino piange, Sperling & Kupfer

bebè e osteopatia

L'osteopatia risolve tanti disturbi comuni nei bebé

I trattamenti osteopatici eliminano in poche sedute problemi fastidiosi come otiti, coliche, rigurgiti, irrequietezza ed insonnia causati spesso dallo stress del parto
I neonati durante il parto subiscono uno stress notevole e sono in molti a sostenere che la nascita sia uno degli eventi più traumatici della nostra vita. L’osteopatia può risolvere velocemente molti problemi causati da questo momento di elevata tensione. Il neonato quando viene sospinto dall’utero contro le pareti del canale vaginale, per poter uscire dal corpo della madre, subisce delle enormi forze. La natura ha pensato anche a questo ed ha fornito ai neonati un cranio con delle ossa morbide, in grado di piegarsi e deformarsi per consentire una più facile discesa del bambino.
Molti neonati quando nascono hanno per questo un cranio di forma strana, soprattutto quelli che hanno dovuto sopportare un travaglio ed un parto difficili. Nei giorni successivi la testa del neonato perde questa particolare caratteristica, ma se questo processo rimane incompleto sopraggiungono nel piccolo stress e tensioni che devono essere risolti al più presto e che sono spesso la causa di disturbi comuni come l’irrequietezza, l’insonnia, le coliche, le otiti ed i rigurgiti.
Ed è in questa fase che l’osteopata diventa un alleato indispensabile per le neomamme. “Molti problemi hanno origine durante il travaglio e il parto - spiega Giovanni Turchetti, osteopata infantile e membro della British Osteopathic Association (BOA), sul sito osteopata.it - quando le ossa del cranio si comprimono, creando blocchi e alterazioni. Per questo si possono curare anche i bimbi appena nati. Anzi, prima si interviene, più è facile correggere gli squilibri". L’osteopata, dopo aver osservato la struttura fisica del bambino, lo accarezza con delicatezza per scoprire le zone di tensione. Infine, lo massaggia dolcemente in quei punti in moda da riequilibrare l’organismo e sciogliere le tensioni. Il massaggio è molto delicato, la pressione esercitata dalle dita del terapeuta non supera mai i 5 grammi, cioè il peso di una moneta piccola. La fine del disturbo è assicurata.
In quali situazioni l’esperto può intervenire?:
  • MAL D’ORECCHI
    I trattamenti osteopatici sono un toccasana in caso di otiti e mal d’orecchi. L’osteopata con leggerissime manipolazioni e picchettamenti sulla testa e sulla faccia riesce a riportare in equilibrio il flusso dei liquidi. In pratica evita il ristagno del catarro e l’insorgenza di infezioni alle orecchie e al naso. In questo caso, gli esperti consigliano un ciclo di sei sedute.
  • COLICHE, ARIA INTESTINALE E RIGURGITI
    Rigurgiti di latte, coliche ed aria intestinale spesso sono causati dall’irritazione del nervo che dalla base del cranio va allo stomaco (nervo vago) e che provoca i movimenti intestinali. Per risolvere questi problemi il terapeuta esercita delle piccole pressioni alla base della testa in modo da liberare il nervo dalla compressione craniale. Sono consigliate cinque o sei sedute.
  • PIANTI, URLA ED INSONNIA
    Spesso i bambini sono irrequieti e non riescono a dormire quando li si mette a letto. Questo può essere causato dallo schiacciamento delle ossa del cranio. La posizione sdraiata amplifica questa pressione e rende agitato il sonno del bebé. Anche in questo caso leggere manipolazioni nelle zone di tensione e il problema viene risolto facilmente.
  • DIFFICOLTA’ NEL CIBARSI
    Un'altra causa di stress è il momento della poppata, ma in questa situazione si parla di stress meccanici al cranio, al volto e alla gola. Mentre prende il latte, il neonato ingurgita parecchia aria. Questo rende l’alimentazione faticosa e stancante e causa un’irritazione dei nervi della lingua. Anche questa problematica viene risolta con delle manipolazioni.

osteopatia per i piccoli

approccio_osteopatico_bambini
Un approccio osteopatico per i bambini
Carreiro Jane E.
Dati: 2008, 270 p., ill.
Curatore: Serafini V.
Traduttore: Tuscano S.
Editore: Futura Publishing Society
Presentazione
Il presente testo si compone di informazioni tratte da svariate fonti. Rappresenta il culmine della ricerca, dello studio e della pratica nella scienza e nell’arte dell’osteopatia e della sua applicazione ai bambini. Durante il mio percorso, ho appreso molto dai miei colleghi e dai miei insegnanti, ma la maggior parte di ciò che ho imparato mi è giunta dai miei pazienti. Dal più piccolo neonato, di diciassette settimane di gestazione, al più grande, alla sua nona decade di vita, i loro corpi, le loro menti ed il loro spirito mi hanno insegnato ad essere quieta ed ascoltare. Nella mia, in qualche modo semplice, opinione, gran parte dell’arte dell’osteopatia risiede nell’abilità di integrare l’informazione indescrivibile, forse persino incomprensibile ma palpabile, che il corpo del paziente ci fornisce con ciò che è scientificamente conosciuto e compreso. Un tipo di informazione non nega né sminuisce il valore dell’altra. Esse si amalgamano per fornirci un quadro più completo, unificato dell’individuo. La presente opera costituisce il mio tentativo di realizzare ciò. Il libro è diviso in due parti. Nella prima si discutono i concetti di base della fisiologia, dalla prospettiva di un clinico osteopata. Nella seconda parte, vengono descritti i più comuni processi patofisiologici osservati nei bambini. Svariati temi ricorrenti si intessono in tutto il testo: i meccanismi attraverso i quali i processi patofisiologici si influenzano l’un l’altro; i normali cambiamenti ed adattamenti nella struttura e nella funzione che si verificano durante l’infanzia ed il modo in cui tali cambiamenti possono essere influenzati dai suddetti processi; ed un razionale approccio per il trattamento osteopatico. Un credo comune, nella pratica osteopatica degli Stati Uniti, è che “l’indicazione per la manipolazione osteopatica sia data dalla disfunzione somatica”. Mentre ciò può corrispondere a verità, processi patofisiologici differenti spesso richiedono differenti approcci osteopatici, soprattutto nei giovanissimi, negli anziani e nei pazienti molto malati. Tenendo a mente ciò, la disfunzione somatica viene discussa dalla prospettiva dei sintomi riscontrati nei diversi tessuti, vale a dire sintomi fluidi, membranosi, articolari, ossei e neurali. Il trattamento osteopatico viene discusso nel contesto dei modelli fisiologici: interazioni somato-viscerali, influenze posturali o biomeccaniche, il sistema neuroendocrino, il sistema respiratorio/circolatorio ed il modello bioenergetico. Sebbene una discussione di tali modelli sia integrata in tutto il testo, viene di seguito fornita una breve sinossi. Uno dei principali indizi diagnostici che possono essere raccolti da un esame osteopatico consiste nella facilitazione spinale. Si tratta di un’area localizzata di cambiamento palpatorio nei muscoli e nelle fasce adiacenti alla colonna. I cambiamenti includono: un rigonfiamento del tessuto o edema, un aumento o diminuzione della temperatura e rigidità o perdita di tono. Tali cambiamenti nella trama tissutale rappresentano aree localizzate di infiammazione che si verificano in risposta ad un insulto locale diretto. Possono altresì sopraggiungere in risposta ad un danno o irritazione a carico dei tessuti distali, attraverso i riflessi viscero-somatici. Questi ultimi sono stati descritti per la prima volta nella prima parte del corrente secolo. Recenti indagini scientifiche nel meccanismo e negli effetti di tali interazioni hanno posto nuova luce sulla stretta relazione tra il sistema muscoloscheletrico ed i visceri, per mezzo del sistema nervoso simpatico. I riflessi di Chapman sono aree superficiali di cambiamento nella trama tissutale profondamente correlate alla patologia viscerale. Tali piccole aree di tessuto fibroso si riscontrano nella parte anteriore e posteriore del torso. Il luogo dei sintomi sia anteriori che posteriori suggerisce un problema viscerale (Owen 1963). I riflessi di Chapman furono discussi per la prima volta nella prima parte del XX° secolo da Frank Chapman, D.O. Sono facilmente integrati nell’esame fisico generale e forniscono un ulteriore strumento nello sviluppo di una diagnosi differenziale. Una comprensione generale della mappa viscero-somatica e dei riflessi di Chapman può fornire al clinico degli indizi circa la probabile causa dei sintomi del paziente, così come un percorso per l’approccio terapeutico. La connessione immuno-neuroendocrina è un termine che è stato coniato in riferimento alla complicata interdipendenza tra il sistema nervoso, l’equilibrio ormonale e la funzione immunitaria. Parlando in termini basilari, il corpo umano mantiene un equilibrio interno o omeostasi, attraverso secrezioni chimiche ritmiche provenienti dal cervello (neurotrasmettitori), dagli organi del sistema immunitario (immunoregolatori) e dalle ghiandole (ormoni). Tali secrezioni chimiche interagiscono al fine di stimolare e sopprimere l’un l’altra, in tal modo coordinando la chimica interna del corpo. Stimoli potenzialmente nocivi, provenienti sia da fonti esterne che interne, possono alterare tali modelli ritmici, influenzando così l’omeostasi della chimica interna del corpo e creando una risposta adattiva generale. Normalmente, una volta che lo stress viene rimosso, la risposta adatVI AN OSTEOPATHIC APPROACH TO CHILDREN tiva si risolve e l’omeostasi è ristabilita. Tuttavia, a seguito di uno stress forte o prolungato, l’intera fisiologia del sistema immuno-neuroendocrino può alterarsi, creando una condizione permanente di risposta adattiva. La chimica del cervello, la funzione del sistema immunitario e l’equilibrio ormonale risulteranno alterati. Tale individuo non solo sarà più soggetto a malattie, ma gli risulterà più difficile anche adattarsi ad una qualsiasi nuova condizione di stress. Molti studi hanno dimostrato che in una condizione di stress si verificano cambiamenti nelle cellule immunitarie, nei livelli ormonali e nella funzione del sistema nervoso (McEwan 1987, Ganong 1988, Gold & Goodwin 1988a, 1988b, Keicolt Glaser & Glaser 1991, Esterly 1992, Sternberg 1992). Gli stimoli che producono stress possono includere influenze psicologiche e fisiologiche. Il dolore, o stimolo nocicettivo, è considerato un potente fattore di stress. Da una prospettiva osteopatica, la disfunzione somatica, o altre tensioni nel corpo del paziente, possono influenzare in maniera avversa il sistema immuno-endocrino. Il modello biomeccanico/posturale vede il corpo come un’integrazione delle componenti somatiche. Gli stress o gli squilibri tra tali componenti avranno come conseguenze: aumento del consumo energetico, cambiamenti nella struttura articolare, impedimenti della funzione neurovascolare ed alterazione del metabolismo. Nei bambini molto piccoli, gli stress biomeccanici o posturali possono influenzare lo sviluppo delle abilità motorie e persino i processi cognitivi. Inoltre, meccaniche posturali alterate influenzeranno il tessuto connettivo e le fasce, intaccando potenzialmente il drenaggio linfatico e vascolare. Tali cambiamenti possono contribuire all’accumulo di prodotti di scarto cellulare, ad un’alterazione del PH tissutale, a cambiamenti nella pressione osmotica ed impedimenti nella liberazione di ossigeno e nutrienti. Ciò si rivela importante nei casi di infezione, problemi cardiopolmonari e disturbi metabolici, quali il diabete. Gli squilibri posturali possono altresì causare irritazione ai tessuti paraspinali, inclusi i tessuti articolari delle vertebre. L’irritazione di tali tessuti stimolerà le fibre somatosimpatiche, provocando cambiamenti mediati dal sistema simpatico nei tessuti coinvolti , così come potenziali cambiamenti nei visceri associati. Il modello respiratorio/circolatorio è preposto al mantenimento degli ambienti extracellulare ed intracellulare, attraverso la libera emissione di ossigeno e nutrienti e la rimozione dei prodotti di scarto. L’integrità del sistema respiratorio/circolatorio è influenzata, dai cambiamenti posturali, ad un livello microscopico attraverso gli stress tissutali, ad un livello macroscopico attraverso la meccanica respiratoria. La maggior parte dei muscoli della schiena, del torace, del collo e delle estremità superiori giocano un ruolo importante nella meccanica respiratoria. Un’alterata meccanica respiratoria può contribuire alla congestione tissutale e ad una diminuzione della clearance; ad un’alterata ventilazione e ad un aumento del dispendio energetico; infine, ad un’alterazione delle pressioni del ritorno linfatico e venoso. I fattori che possono influenzare la meccanica respiratoria includono, sebbene non si limitino solamente a malattie respiratorie, scoliosi, chirurgia addominale o toracica, obesità e cambiamenti posturali. Il corpo umano richiede un equilibrio tra il dispendio e l’approvvigionamento di energia, al fine di mantenere l’omeostasi. Un operato efficiente dei sistemi interni del corpo conserva l’energia che può essere utilizzata per adattarsi ai fattori di stress esterni, quali ad esempio carenze nutrizionali, trauma, infezioni, stimolazione nocicettiva ed altri. Quando svariati fattori di stress hanno luogo simultaneamente, la loro influenza può divenire cumulativa o sinergica, compromettendo ulteriormente l’abilità del corpo nel mantenere l’omeostasi. I cambiamenti nel sistema muscoloscheletrico possono aumentare la richiesta di energia del corpo. Ad esempio, una restrizione nel movimento articolare per via di una disfunzione somatica altererà la biomeccanica e ridurrà l’efficienza del movimento. Utilizzare quell’articolazione richiederà più lavoro è ciò aumenta la richiesta metabolica che il paziente deve affrontare. Ora, immaginate che vi siano molte articolazioni ristrette, tutte nel torace, ed il paziente sia un neonato di quattro mesi affetto da virus sinciziale respiratorio. Ciascun processo che interferisca con l’omeostasi sistemica o locale potenzialmente può aumentare le richieste di energia del corpo. Nella mia opinione, tali cinque modelli fisiologici si intessono a formare la struttura dell’approccio osteopatico. Vi è un altro elemento che, se aggiunto, fa dell’approccio osteopatico un trattamento osteopatico. Si tratta della relazione tra il medico osteopata ed il paziente. Con ciò non intendo le loro personalità – la maggior parte dei pazienti di due settimane non possiedono una spiccata personalità! – mi riferisco ad un riconoscimento che deve aver luogo tra il medico ed il paziente. Nonostante probabilmente non possieda abilità di conversazione, persino il più giovane dei pazienti è un individuo, un essere umano completo, con patimenti nella Vita né minori né maggiori rispetto al medico. Il trattamento osteopatico richiede due elementi per avere un buon esito: il paziente ed il medico. Gli osteopati non sono dei guaritori abietti. Sono agevolatori. Il paziente fornisce gli indizi che ci permettono di utilizzare la nostra conoscenza e la nostra abilità nell’agevolare il cambiamento. Tuttavia, è il corpo del paziente, il meccanismo del paziente che deve attuare quel cambiamento. Il medico osteopata deve avere un rapporto umano con il bambino. Non si può prendere ed agire semplicemente sui tessuti. Nel corso della presente opera, ho cercato di incorporare le tecniche più comunemente praticate con gli approcci utilizzati nella professione osteopatica. Tuttavia, dal momento che la maggior parte del libro ha a che fare con bambini molto piccoli, gli insegnamenti di William Garner Sutherland, D.O. figurano in maniera prominente nel testo. E’ importante ricordare che il Dr. Sutherland diceva sempre che i suoi insegnamenti non costituivano una sua idea, bensì la sua comprensione dei principi dell’osteopatia del Dr. Still. Allo stesso modo, ciò che è scritto in queste pagine non sono idee mie, mie invenzioni o scoperte. Non è altro che un tentativo di spiegare la mia tuttora debole comprensione dei principi dell’osteopatia nel trattamento dei bambini. Tenendo a mente ciò, incoraggio ciascun lettore a rendermi noto quando l’informazione non è chiara, è incompleta o (non voglia il cielo) semplicemente sbagliata. Va da sé che i colpetti sulla spalla sono sempre ben accetti. La dottoressa Anne Wales ama dire: “Noi osteopati siamo ad una linea di confine, oltre il quale vi è l’inesplorato”. Sono impaziente di viaggiare con voi.

venerdì 18 novembre 2011

Come Sviluppare tutti i Talenti del Bambino

La pedagogia steineriana rivolta ai genitori
a cura di Arve Mathisen
Come Sviluppare tutti i Talenti del Bambino Prezzo € 13,50

Realizzato in collaborazione con la Federazione delle Scuole Rudolf Steiner in Italia, il libro raccoglie le esperienze di operatori, insegnanti, educatori di scuole e asili steineriani.

Gli anni che precedono l'ingresso nella scuola sono per il bambino decisivi: il suo sguardo pian piano si allarga oltre le mura di casa, le sue esperienze si moltiplicano a dismisura, le sue competenze crescono a vista d'occhio.  È il momento in cui tutti i suoi sensi, particolarmente recettivi, vanno stimolati: vista, udito, tatto, gusto.
In gioco è la possibilità che i suoi innati talenti, le sue potenzialità ancora inespresse possano dispiegarsi appieno e liberamente. Compito dei genitori è allora di favorire il più possibile le occasioni quotidiane di 'fare esperienza': con giochi creativi, attività domestiche 'su misura', incontri con la natura, musiche, canti, balli, racconti, disegni...

Proprio sullo sviluppo della creatività si fonda la pedagogia steineriana, di cui questo libro offre ai genitori princìpi-guida, suggerimenti, esempi concreti da seguire nella vita famigliare di ogni giorno. Un'educazione attenta a tutte le dimensioni del bambino, fisica, psichica e spirituale, è la base sicura sulla quale costruire poi, negli anni della scuola, una solida educazione intellettuale.

Indice:
- Nota del curatore italiano di Fabio Fantuzzi
- Presentazione di Sandra Chistolini
- Prefazione di Arve Mathisen
- L'importanza dell'imitazione nell'età prescolare.
- L'individualità, l'imitazione e la gioia della creatività
- I bambini e la volontà
- Riso e pianto: come bambini e adulti imparano a conoscersi
- La celebrazione delle feste stagionali
- Raccontare ai bambini: fiabe, rime e storie
- Il teatrino: un'arte per tutti
- I girotondi: vita nuova in una tradizione antica
- Tutti i bambini sono musicali
- Cantare con i bambini
- Costruire giocattoli per i bambini
- La natura del bambino e la natura intorno a noi
- La saggezza nei disegni dei bambini
- Tutti i bambini hanno bisogno di giocare
- L'alimentazione del bambino
- Curare in casa il bambino malato
- Stare a casa con i bambini
- L'"arte di coltivare la meraviglia"
- Movimento creativo, parole e musica: l'euritmia


Testa, mani e cuore per una vita felice.


Testa Mani e Cuore per una Vita Felice
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La Testa

Rappresenta l’uso della ragione, lo studio, la cultura. Alcuni esempi sono la meditazione, lo studio, la lettura, la buona musica.
Gli uomini colti sono superiori agli uomini incolti
nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti.

Le Mani

Rappresentano il lavoro manuale, quello che richiede una certa pratica, oppure quello che fa sudare o semplicemente quello che fa muovere. Alcuni esempi: i lavori fai-da-te artistici o artigianali, il fai-da-te casalingo, le pulizie, l’orto.
Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno.

Il Cuore

Rappresenta le relazioni con gli altri, gli affetti, le emozioni. Soprattutto: amicizia, amore, famiglia.
Perché cerchi la gioia fuori da te?
Non sai che la puoi trovare solo nel tuo cuore?
Difficilmente qualcuno di noi sarà equilibrato nell’uso dei tre, e questo è un bene perché la diversità è la base che ci fa progredire: ognuno, in base alle sue propensioni, sarà più forte con la testa, cone la mani o col cuore. Però attenzione a non escluderne uno dalla nostra vita, i vecchi saggi ci direbbero che, rispetto alla felicità, stiamo facendo un passo indietro.

NATALE...

Natale (conferenza di Rudolf Steiner del 1907)


Miei Cari Amici,

La Teosofia – se bene e profondamente compresa – ricondurrà sempre più l’uomo alla vera vita; a quella vita alla quale la filosofia materialista certo non lo avvicina, come generalmente si crede, ma lo allontana sempre più.
     Ciò è stato detto e ripetuto qui e altrove, per caratterizzare la missione del movimento teosofico; ma non per questo sembrerà meno strano ai nostri contemporanei usi, per lo più, a considerare come “vera vita” tutt’altro di quello che la Teosofia può dare, e persuasi che la Teosofia è meno di ogni altra cosa in grado di condurre l’uomo alla realtà pratica della vita.
Eppure vi riuscirà davvero nelle piccole come nelle grandi cose. La Teosofia riuscirà, se coloro che si occupano di vita pubblica o d’altre questioni vorranno lasciarsene compenetrare, a risolvere tutti i grandi problemi del nostro tempo
nel modo necessario a condurre l’umanità verso una più piena espansione di vita.
     Tutta la confusione, il disordine, le condizioni malsane dell’epoca nostra, le così dette “questioni del giorno” che da veri dilettanti si cerca di risolvere partendo sconsideratamente or da questo or da quel punto di vista, non potranno essere trattate con vero profitto, se non quando i nostri contemporanei si risolveranno a compenetrarsi della verità teosofica. Non di questo però vogliamo intrattenerci oggi; ci basti l’avervi accennato.
     Ci occuperemo oggi della Teosofica dal punto di vista del sentimento; considereremo con l’occhio dell’anima come la vita d’oggi debba apparire fredda, arida, ottusa, di fronte a una concezione della vita più profonda e più calda; ce ne accorgeremo specialmente all’avvicinarsi di una delle grandi feste: Natale, Pasqua, Pentecoste; vedremo allora come ciò che si conserva e si osserva, non siano che le forma e le abitudini esteriori. Ben poco è rimasto di ciò che in tali ricorrenze sì commoveva l’anima dei nostri antenati! Di quella viva e penetrante intuizione dei rapporti tra l’uomo e l’universo e della sua essenza divina che sempre esisteva in loro e si accentuava ancor più nei giorni di festa. Queste feste erano qualche cosa di reale per l’anima, e l’anima sentiva
Diversamente i qui giorni che negli altri giorni dell’anno.
L'uomo dei nostri tempi non riesce più a farsi un'idea di ciò che nelle età primitive commoveva  allorché, accorciandosi le giornate, si avvicinava alla fine dell'anno e si celebrava la nascita del Cristo Gesù; oppure la resurrezione del Cristo Gesù, quando di sotto la fredda coltre di neve che lentamente scompariva, tornava alla luce tutto ciò che della terra vi aveva nascosto. La nostra vita sembra concreta; ma in realtà i sentimenti dei nostri contemporanei sono diventati delle fredde e vuote astrazioni. La gente va per le strade e della festa del Natale non s'accorge più che per i regali, gli altri sentimenti non sono più che un'eco lontana dei sentimenti profondi da cui erano penetrati i nostri progenitori in simili ricorrenze. L'uomo ha perduto il contatto immediato con la vita, ed è uno dei compiti della Teosofia il ristabilire questo contatto per la via del sentimento.
     Chi si occupa soltanto delle teorie e delle dottrine filosofiche, di quello che comunemente si chiama " la concezione teosofica , " non ha compreso che una minima parte della teosofia. La comprende bene chi sà quale trasformazione dovrà avvenire in tutto il mondo delle sensazioni e dei sentimenti umani quando la teosofia compenetrerà i cuori e le anime. Il profondo significato delle nostre feste - dimenticato per un certo tempo, divenuto vuota astrazione – si riaffaccerà più vivo davanti all'anima, quando l'uomo sarà nuovamente penetrato degli intimi rapporti esistenti tra lui e tutto il mondo circostante, rapporti che la Teosofia rivela e mette in luce.
     Più volte già ci siamo occupati della festa del Natale nel suo significato più profondo, ma oggi la considereremo da un altro lato, cercando di vedere come i pensieri e i concetti filosofici agiscano su tutti i nostri sentimenti; come essi realmente facciano diventare l'uomo affatto diverso da quello ch’è ora, restituendogli la facoltà di sentire l’immediato vibrare della vita spirituale della Natura, e quel calore vivificante che pervade l'Universo animandone tutti gli esseri.
     Oggi, chi alza gli occhi alla volta stellata del cielo, vede il firmamento popolato di tutti quei globi fisici, materiali, di cui parla l’astronomia astratta.
Un giorno quei globi appariranno nuovamente all’uomo come corpi pervasi d’anima e di spirito; tutto lo spazio sarà per lui nuovamente compenetrato d’anima e di spirito. Egli sentirà in sè tutto l’Universo, caldo d'amore, come sentirebbe stringendo al cuore un amico, ma naturalmente un sentimento ben più grande e possente desterà in lui lo Spirito dell' Universo.
     Sappiamo già che soltanto nell'uomo possiamo trovare ciò che chiamiamo un' "Anima individuale," un'anima che dimori, per così dire, in un corpo separato. Per gli altri organismi viventi intorno a noi, l'anima e da cercare in altro modo e in altra forma. Anche gli animali hanno un'anima; ma noi la cercheremo invano qui sul piano fisico. L' Io degli animali, quello che chiamiamo un " Io collettivo " o un' "Anima di gruppo," si trova sul piano astrale; e dei gruppi interi d'animali affini, come per esempio tutte le tigri, tutti i leoni, tutti i gatti, insomma tutti i singoli gruppi di specie affini hanno una comune " Anima di gruppo, " un comune " Io collettivo. " La distanza che separa i singoli animali qui sulla terra, non ha nulla a che fare con ciò; che un leone viva in un deserto e un altro in un serraglio, non importa: tutti gli esemplari della specie appartengono allo stesso " Io, " che l'occultista può trovare sul piano astrale. Questi " Io collettivi " sono sul piano astrale delle personalità separate; e come sul piano fisico la persona umana e separata, così " l'Anima di gruppo " di un dato gruppo di animali, forma una personalità separate sul piano astrale. Come le dieci dita appartengono ad una determinata persona, così, per esempio, tutti i leoni appartengono all'anima collettiva del leone. Chi potesse venire a conoscere le singole anime collettive sul piano astrale, troverebbe che la loro caratteristica più spiccata e la saggezza, per quanto poco saggi possono sembrarci i singoli animali sulla terra. Nessuno può, dalla qualità dei singoli animali, giudicare delle qualità proprie alle Anime collettive del piano astrale. Come le dita non presentano le qualità d'un intero individuo, così un solo animale non presenta le qualità dell' Anima collettiva. Con saggezza agiscono queste Anime collettive, con molta maggior saggezza di quanto noi possiamo immaginare; tutto ciò che noi vediamo fare dagli animali, è effetto delle loro Anime collettive. Queste dimorano entro la nostra atmosfera, intorno al globo terrestre, intorno a noi.
     Seguendo il passaggio degli uccelli, ed osservando come essi migrino al principiare dell’autunno, dal Nord-Est verso Sud-Ovest, e come in primavera ritornino a migrare dal Sud-Ovest al Nord-Est verso la patria, facilmente ci domandiamo:”Chi mai dirige con tanta sapienza quelle migrazioni d’uccelli?”
L’occultista, ricercando chi governa e dirige quegli stormi, trova, sul piano astrale, le Anime collettive delle singole specie. Per ogni razza animale esite un “Io” astrale, ch’è un vero 2Io” sul piano astrale, come è l’Io umano sul piano fisico: solo infinitamente più saggio! Le personalità collettive degli animali sul piano astrale, che hanno i loro singoli membri sul piano fisico, sono realmente assai più sagge delle persone umane; e tutto ciò che ammiriamo come istinti meravigliosi dei singoli animali, è una manifestazione della sapienza delle Anime di gruppo. Come diversamente ci moviamo pel mondo, quando sappiamo che ad ogni passo siamo circondati da esseri di cui vediamo le azioni!
     Se osserviamo il regno vegetale, troviamo che l’ ”Io” di questo regno dimora in un mondo ancor più elevato di quello in cui si trovano le Anime di Gruppo degli animali, cioè nel mondo mentale o Devachan. Questi “Io” o Anime collettive delle piante, sono ben pochi, perchè ognuno d’essi abbraccia un numero stragrande di singole piante del mondo fisico, molte specie di piante. E la dimora delle Anime collettive delle piante, è il centro della terra. Là sono riuniti tutti gli “Io” delle piante.
     Sarebbe molto ingenuo il chiedere se tutti questi “Io” possano poi trovar posto; nei mondi spirituali tutto si interpenetra. Chi non sa comprendere questo, arriverà a certe vedute, quali si trovano in un libro molto raccomandato anche ai teosofi, e dove si parla pire del mondo spirituale, ma in modo da porre, per esempio, la seguente questione: “Ammettendo che nel corso d’un migliaio d’anni abbiano vissuto circa trenta miliardi  d’uomini le cui anime dovrebbero trovarsi nell’atmosfera terrestre, è da credere che ad un numero così immenso di anime, finirebbe per mancare lo spazio.” Quel libro (“Le forze ignote” di Flammarion) sarà pieno di buone intenzioni, ma è straordinariamente materiale.
Dobbiamo dunque ricercare le Anime collettive delle piante nel centro della Terra, perché la Terra stessa, come pianeta, è un organismo completo; e come i peli e i capelli fanno parte d’un organismo animale o umano, così le piante fanno parte dell’organismo della Terra Esse non sono esseri autonomi, ma parti dell’organismo terrestre; il dolore e il piacere delle piante è dolore e piacere dell'organismo terrestre.
     Chi è capace di osservare queste cose, sa che se noi lediamo una pianta nelle sue parti superiori, tale lesione non procura una sensazione di dolore all’organismo della nostra terra, anzi gli dà una sensazione di piacere, simile a quella, pure piacevole, che prova la mucca quando il vitello le succhia il latte dalle mammelle: perché ciò che di vegetale germoglia e cresce dalla Terra, si può, per quanto solido, paragonare al latte prodotto dall’organismo animale. E quando la falce del mietitore passa sul campo recidendo migliaia di steli, colui che sa trasformare in sentimenti le idee teosofiche non vede in ciò solo un fatto materiale, ma vi sente il soffio di voluttà che passa pel campo, e le sensazioni di gioia e di piacere che la falciatura diffonde sulla Terra.
     Così impariamo a sentire all’unisono coll’organismo terrestre come con un amico; impariamo anche a conoscerne il dolore, quando apprendiamo che la Terra soffre, per esempio, se si strappa una pianta con tutte le radici. Lo strappare una pianta con le radici causa dolore alla Terra: e non vuol dir nulla che, in date circostanze, possa essere più opportuno trapiantare una pianta con le radici che coglierne un fiore; questo non toglie che la Terra soffra, con soffrirebbe l’uomo che, cominciando ad incanutire, per sembrare più bello, si strappasse i primi capelli bianchi.
     Così dunque impariamo a sentire all’unisono colla Natura che ci circonda, ed essa diventa per noi, sempre più, piena d’anima e di spirito. Noi la sentiamo quando in una cava di pietra vediamo le schegge saltar via dalla roccia infranta dal piccone del minatore, o quando un grosso blocco si disgrega sotto l’azione d’una mina. Noi la sentiamo ugualmente osservando come un pezzo di sale o di zucchero si disciolga in un bicchier d’acqua. Tutto ciò non resta un vuoto e freddo fatto materiale per chi abbia in sè vivificate col sentimento le idee teosofiche, egli sente un’anima in tutto ciò, e per scoprirla non deve già ricorrere alle solite analogie. Poichè sarebbe facile pensare che il picchiare la roccia col martello o il disciogliersi del sale e dello zucchero nell’acqua dovesse causare dolore alla Natura; invece avviene il contrario. Tutto ciò che si disgrega, che si schianta, che si discioglie nel mondo minerale, produce alla Natura la massima sensazione di voluttà e di gioia.
Altri processi invece producono altri effetti.
     Ripensiamo all’età primitiva della Terra, quando essa era un globo liquido-incandescente, e tutta la materia metallica e minerale vi si trovava allo stato di fusione. La Terra non poteva rimanere così, poichè doveva diventare la nostra dimora, la solida dimora sulla quale possiamo moverci. I metalli ed i minerali liquido-incandescenti dovevano consolidarsi; tutto ciò che si trovava allo stato di fusione doveva restringersi cristallizzarsi, solidificarsi, precisamente come avviene in un recipiente d’acqua calda in cui sia stato sciolto del sale. Facendo raffreddare quella soluzione, si vedono formarsi i cristalli salini, staccandosi come piccoli corpi solidi dalla massa d’acqua. Ciò produce una sensazione di dolore nel regno minerale solo apparentemente privo di vita. Tutto ciò che in apparenza si distrugge, si disgrega, si discioglie entro il regno minerale, dà alla Terra un senso di piacere e di voluttà; mentre tutto ciò che si condensa, si cristallizza e si consolida le produce dolore. Nel dolore si è venuta solidificando l’ossatura della nostra Terra, si sono venuti formando i minerali e le rocce sui quali noi dimoriamo. Più o meno ciò è avvenuto per la formazione di tutta la crosta terrestre.
     Se pensiamo all’avvenire della nostra evoluzione terrestre, dobbiamo rappresentarci che tutte le sostanze ora solide della Terra, diventeranno sempre più liquide e più fluide. La Terra finirà per trasformarsi in quello che chiamiamo la “Terra Astrale” quando la sua materia sarà andata via via raffinandosi fino a questo punto. Mentre nella prima metà del processo formativo della nostra Terra, la materia inorganica andò, nel dolore e nella sofferenza, sempre più solidificandosi fino a poter diventare la nostra solida dimora, di mano in mano che l’evoluzione si avvierà verso la fine, essa sarà accompagnata da un sempre crescente senso di benessere e di piacere, finchè la terra tutta intera sarà immersa nella gioia allorchè si trasformerà in un pianeta celeste che avrà esistenza puramente astrale.
     Quando gli iniziati parlano delle cose, enunciano spesso dei profondi misteri; le loro parole sono tanto pregne di significato, da poter esser spesso interpretate in diversi modi. Molte, per esempio, delle sentenze di S.Paolo, ch’era un Iniziato, hanno diversi significati; e più noi progrediamo nella comprensione del Cosmo e dei mondi spirituali, più profonda ci apparirà qualunque sentenza di San Paolo. Ben egli sapeva che i corpi terrestri si sono solidificati con dolore e che sospirano vero il loro dissolvimento verso l’esistenza celeste, spirituale, la dove disse: “Tutta la natura sospira nei suoi dolori aspettando l’adottazione.”
     Con questa sua sentenza profonda San Paolo, l’Iniziato, allude appunto alla sofferenza nella quale è venuta formandosi quella che è oggi l’ossatura minerale della nostra Terra.
     Non interpretiamo giustamente la Teosofia finchè essa resta per noi solamente un sistema di pensiero; ma lo strano + che le idee si tramutano in sentimenti, e che noi pure ci trasformiamo perchè impariamo a sentire profondamente nell’anima nostra ciò che, ad ogni passo, vediamo nel mondo esterno. Questo intendevano coloro che veramente conoscevano gli insegnamenti esoterici del Cristianesimo. Possiamo seguire fino al secolo decimo-ottavo gli scrittori cristiani che avevano ancora il sentimento di quello che vive nella Natura, di tutto ciò ch’è sua gioia o dolore. Nei loro scritti perciò troviamo cose che per l’uomo d’oggi sono solamente parole, tutt’al più allegorie e parabole, mentre sono da intendere come cose reali. “Non dovete soltanto pensare la Natura, dovete compenetrarvene, sentirla, gustarla.” Con questo essi intendevano che dobbiamo sentire, provare in noi stessi le sensazioni che passano pel campo quando il mietitore falcia le messi; che dobbiamo condividere il sensi di benessere della Natura quando il minatore sminuzza le pietre della cava; che dobbiamo sentire ciò che si produce di sofferenza, quando vediamo depositarsi la terra là dove il fiume versa le sue acque nel mare.
     Così si anima per noi la Natura; così l’anima dell’uomo varca i suoi limiti e il sentimento pervade tutto il mondo all’intorno. Così diventiamo uno con ogni singola cosa che ci circonda; e quando ci uniamo in questo modo con tutta la Natura, allora veniamo a sentire in tutta l’anima loro e in tutto il loro spirito anche i più grandi avvenimenti. Quando in primavera si allungano le giornate e sempre più luce si versa su di noi, quando dal grembo misterioso della Terra nascono le piante i cui germi ella rinserrava, quando tutto si riveste di verde, allora noi sentiamo prorompere dalla Terra non soltanto ciò che vediamo – il verde smagliante – noi sentiamo che avviene pure qualche cosa che ha rapporto con l’Anima. E quando, verso l’inverno, si accorciano le giornate e la luce diminuisce, quando le piante sembrano ritirarsi in sè e le foglie ingialliscono, allora sentiamo che la Natura si avvìa verso il sonno, come noi quando siamo stanchi la sera. Così sentiamo il risveglio della primavera, e tutto ciò non è più per noi un’allegoria. Ma profonda realtà. Sentiamo le alternative della Natura, e come dal colmo dell’estate in poi tutto discende, come l’anima della nostra Terra si avvìa verso il sonno.
     Ma allora, quando l’uomo la sera si addormenta, avviene quel processo vitale da noi più volte descritto: a poco a poco il corpo astrale dell’uomo, insieme col suo “Io,” si ritira dal corpo fisico, si svincola e si libra, per così dire, nel mondo che gli è proprio. E se l’uomo allo stato attuale dell’evoluzione umana potesse già quello che potrà più tardi, allora, quando il corpo astrale abbandona il corpo fisico ed il corpo eterico, si sveglierebbe in lui la coscienza spirituale: egli si sentirebbe circondato dal mondo e dall’azione spirituale, entrerebbe semplicemente, nel lasciare il suo corpo fisico, in un altra forma di esistenza. Anche ora ciò avviene realmente, solo che l’uomo, al suo stato attuale di sviluppo, non ne ha coscienza.
        Ora, la stessa cosa avviene con la nostra terra. Il corpo astrale della terra subisce, nelle varie stagioni, dei cambiamenti. Questi sono diversi per i due emisferi del globo, ma ciò qui non importa. Nell'epoca in cui la vita e le piante rinascono sulla terra, il suo corpo astrale è impegnato nell'esistenza materiale della terra; per opera sua crescono le piante, per opera sua tutto germoglia e si sviluppa. Invece nell'autunno, quando la terra cade in una specie di sonno, il suo corpo astrale passa ad un'attività spirituale.
Chi sente in modo vivo questo processo della terra, sa che in tutto quello che cresce e si sviluppa dalla primavera fino all'autunno mentre il sole e alto sull'orizzonte, si ha la manifestazione esterna immediata dello spirito della terra. Più tardi invece quando viene all'autunno, ci si trova davanti al corpo astrale della terra che si va liberando; e finalmente, nei giorni più brevi, quando la vita fisica esterna si avvicina maggiormente al sonno, allora si risveglia la vita spirituale della terra. E che cos'è questa " vita spirituale della terra?" chi è lo " Spirito della Terra?"
Lo "Spirito della Terra " si è indicato tale da Se stesso quando disse: " Colui che mangia e il mio pane mi calpesta coi piedi, " e quando, accennando a ciò che la Terra produce di alimento solito per l'uomo, disse: " Questo è il mio corpo, " e quando, accennando ai succhi che scorrono in tutto ciò che vive sulla Terra, disse: " Questo è il mio sangue. " Con queste due sentenze Egli stesso ha indicato la Terra come il Suo organismo.
Tutto ciò non fu sempre così: le cose mutarono dall'epoca prima di Cristo all'epoca dopo Cristo; le condizioni esistenti nell'epoca cristiana ebbero origine soltanto a un dato momento dell'evoluzione della terra.
Nei tempi antichi, quando si celebravano i sacri Misteri, nell'epoca dell'anno in cui i giorni erano più brevi, gli iniziandi si rivolgevano con tutta la loro anima verso il sole; e nella " profonda mezzanotte " del giorno all'incirca che per noi è il giorno di Natale, gli iniziandi ne i sacri Misteri antichi erano resi capaci di vedere il " Sole di mezzanotte, " acquistavano cioè il potere della chiaroveggenza. L'uomo attuale non può vedere il sole di mezzanotte, poiché materialmente il sole si trova dall'altra parte della terra; ma per il veggente la Terra, infrapponendosi, non impedisce la vista del sole, dacché egli ne vede l'entità spirituali. E quando i veggenti, nei sacri Misteri antichi, vedevano il sole di mezzanotte, e se ne vedevano il Reggente, cioè il Cristo. Egli era là, per quelli che dovevano entrare in comunicazione con Lui, ma fino allora si trovava esclusivamente nel sole.
Quando sul Golgota il sangue sgorgò dalle ferite, avvenne un fatto importantissimo per tutta l'evoluzione della terra; nessuno capisce tale avvenimento, se non sa comprendere come il Cristianesimo sia basato sopra un fatto mistico. Se qualche chiaroveggente, da un lontano pianeta avesse potuto seguire, attraverso i millenni, l'evoluzione della terra, ne avrebbe osservato non solo il corpo fisico ma anche il corpo astrale, e nel corpo astrale della Terra avrebbe potuto scorgere per migliaia e migliaia danni date luci, dati colori ed altre forme. In un dato momento ciò si è cambiato: altre forme apparvero, altre luci ed altri colori si accesero; e questo ebbe luogo nel momento in cui sul Golgota il sangue sgorgò dalle ferite del Redentore. Non fu questo un avvenimento puramente umano fu un avvenimento cosmico, in virtù del quale l'Io nel Cristo che fino allora poteva essere ricercato soltanto nel sole, passò nella Terra. Egli si congiunse con la Terra; e nello " Spirito della Terra "troviamo l'Io nel Cristo, l'Io del Sole. Quello lo Spirito del Sole che l'Iniziato, nei sacri misteri dell'antichità, ricercava nel Sole alla mezzanotte del Natale, l'Iniziato d’oggi può vederlo nello stesso Cristo, come Spirito centrale della Terra.
Nel sentire il vincolo vivo tra sè stesso e lo Spirito del Cristo sta la coscienza cristiana: non solo quella del cristiano ordinario, ma la coscienza delle Iniziato cristiano.
Questo e il processo che ha luogo ogni anno quando le giornate si accorciano e la Terra fisica si addormenta: allora noi possiamo entrare in comunicazione immediata con lo Spirito della Terra. Perciò non a capriccio la Natività nel Signore e stabilita nell'epoca dei giorni più brevi e delle notti più lunghe; ciò dipende dai principi dell'iniziazione; e noi vediamo un fatto spirituale della più alta importanza collegato con l'accorciarsi dei giorni e l'allungarsi delle notti; sentiamo che in quell'avvenimento vi è un'anima, l'anima più elevata che possiamo sentire nell'evoluzione terrestre.
Quando i primi cristiani profferivano il nome del Cristo non pensavano a una dottrina o a una somma di pensieri. Sarebbe loro sembrato assurdo chiamare " Cristiano" chi soltanto professasse quelle dottrine. A nessuno sarebbe venuto in mente di negare che gli stessi insegnamenti si trovino anche in altre religioni; e nessuno avrebbe veduto in questo fatto qualche cosa di singolare. Soltanto oggi, appunto dalle classi colte, vien data particolare importanza al fatto che gli insegnamenti di Gesù Cristo sono conformi a quelli delle altre religioni. Ed è vero: a malapena si potrà trovare una sentenza che non sia stata già prima insegnata; ma non è questo che importa. Non è la dottrina sola che unisce il Cristiano col Cristo; non è Cristiano colui che crede alle parole, ma colui che crede allo Spirito di Cristo. Per essere cristiani bisogna sentire il vincolo vivo col Cristo che realmente dimora sulla Terra. Il solo riconoscere le dottrine di Cristo non vuol dire " predicare il  Cristianesimo." "Predicare il Cristianesimo" significa vedere nel Cristo quello Spirito che or ora abbiamo designato quale il Reggente del Sole, e che nel momento in cui sul Golgota il sangue sgorgò dalle ferite, trasferì la sua attività sulla Terra rendendo così la Terra partecipe all'opera del Sole.
Per questa ragione coloro che dapprima annunciarono il Cristianesimo, non si tenevano molto a diffonderne solamente le dottrine; davano maggiore importanza all'annunciare la Persona di Gesù Cristo: " Noi  L'abbiamo veduto quando fu con noi il suo sacro Monte! " Questo era l’importante, ch’Egli era là, ch’essi Lo avevano veduto. “Abbiamo toccato con le mani le Sue ferite!” Questo aveva valore per loro: L'averlo toccato. Da quell'avvenimento storico parte tutta la futura evoluzione dell'umanità sulla nostra Terra. Ciò fu sentito già allora; per questo dissero gli apostoli: " Grande importanza ha per noi l'esser stati con Lui sulla montagna; ma cosa grande ci sembra pure che la parola dei profeti si sia adempiuta in Lui, quella parola che veniva dalla stessa Verità e Sapienza. Per " profeti " s’intendevano allora quelli gli iniziati che potevano predire l'avvento del Cristo avendolo veduto nei sacri Misteri del Natale all'ora della mezzanotte. I primi apostoli del Cristo considerano l'avvenimento del Golgota  come l'adempimento di quello che sempre si era saputo, e un grande rivolgimento avviene nei miei sentimenti di coloro che sanno.
Rivolgendo lo sguardo ai tempi anteriori al Cristo, troviamo l'amore collegato ai vincoli del sangue; e questo sempre più, quanto più veri saliamo indietro nei secoli. Ancora nel popolo Ebreo, dal quale il Cristo stesso ha origine, vediamo esistere l'amore soltanto tra consanguinei; soltanto quelli si amano che hanno vincoli di sangue tra loro; ed anche prima degli Ebrei, l'amore si fondava sempre sulla base naturale delle consanguineità. L'Amore spirituale, indipendente dal sangue e dalla carne ha cominciato ad esistere sulla Terra soltanto col Cristo; e in avvenire dovrà adempiersi il detto: " Chi non abbandona padre e madre, fratelli e sorelle, moglie e figli, non potrà essere il mio discepolo." Cioè colui che farà dipendere l'amore dalla base naturale, dai legami del sangue, non sarà Cristiano nel vero senso. L'amore spirituale, che qual grande vincolo di fratellanza unirà tutta l'Umanità, è il portato del Cristianesimo.
D'altra parte per mezzo del Cristianesimo deriva all'uomo anche la massima libertà e la massima individualizzazione. Ancora il  Salmista diceva:   " Io ricordo i giorni antichi, e  medito sui tempi primordiali." Gli antichi rivolgevano costantemente lo sguardo verso gli antenati; sentivano il sangue degli avi scorrere ancora nelle proprie vene, e il proprio Io intimamente legato a quello dei loro predecessori. Ancora gli antichi Ebrei quando volevano esprimere a sé stessi questo sentimento, pronunziavano il nome di Abraham perché sentivano il loro Iddio nella corrente comune di sangue che derivava da Abramo. Quando l'Ebreo voleva esprimere ciò che aveva di più sacro, diceva:  " Io sono uno con un Abramo " e quando il corpo fisico moriva, si diceva che l'anima ritornava nel grembo di Abramo, ciò che ha a un senso recondito molto profondo.
E allora non esisteva ancora quella individualizzazione che c'è avvenuta nella coscienza umana per mezzo del Gesù Cristo. Per mezzo del Cristo è penetrata nell'uomo la cognizione cosciente del' "Io sono." Prima non si sentiva ancora la piena divinità dell’intima divina entità dell'uomo. Sentivano l' "Io sono " ma lo ricollegavano ai propri antenati, lo sentivano nel sangue comune a loro a tutti sin dai tempi di Abramo. Venne allora  Gesù Cristo, recando la coscienza che esiste nell'uomo qualche cosa di molto più antico, di molto più indipendente; che l' "Io sono" non contiene soltanto tutto ciò ch’è comune ad un popolo, ma anche ciò che esiste in ogni singola persona, e che anche l'amore dovrà dunque rivolgersi alle singole personalità, per virtù propria. E l'Io che oggi è racchiuso in ognuno di noi, circoscritto e limitato all'esterno, cerca l'amore spirituale al di fuori di sè.
Non col padre che era in Abramo, ma col Padre spirituale dell' Universo si sente unito quest’Io. "Il mio ed il padre siamo uno." Con queste e con parole ancora più profonde (benché questi siano le più importanti perché aprono meglio alla comprensione) Cristo cercò di chiarire agli uomini come esista qualche cosa di più profondo di quello che esprimevano dicendo: "Io già ero in Abramo." Egli dichiarò loro che l' "Io sono" esisteva prima di Abramo, derivando da Dio medesimo. "Prima di Abramo era " Io sono." Così suona il testo originale, e non come generalmente si legge; " Prima che Abramo fosse io sono " che non significa nulla. " Prima di Abramo era "io sono," cioè quella profonda entità spirituale che ognuno porta dentro di se.
Chi comprende queste parole, penetra profondamente nell'essenza del pensiero Cristiano e della vita Cristiana e comprende anche perché il Cristo ci dice: "Io sono con voi ogni giorno fino alla fine del mondo." Così dobbiamo pure sentire come vada interpretata l'antifona Natalizia che ci ripete ogni anno nella notte sacra Cristiana l'eterno segreto che l' "Io sono" è fuori del tempo. Non già si canta di Natale come un ricordo: "Oggi rammentiamo che Cristo nacque per noi" ma si dice ogni volta: " Oggi nasce Cristo per noi." Perché questo avvenimento è fuori del tempo; e ciò che una volta avvenne in Palestina, si compie nuovamente in ogni notte in Natale, per chi sa trasformare la dottrina in sensazioni e sentimenti dell'anima.
La contemplazione teosofica dell' Universo, ricondurrà l’uomo al sentimento mezzo di che cosa significhi veramente una simile festa. Non un'arida dottrina, non un'astratta teoria vuol essere la Teosofia; sua missione è di ricondurci pienamente alla Vita,  di mostrarcela qual’è, non fredda e astratta, ma piena d’anima, in ogni sua manifestazione. Sua missione e di farci sentire l'anima della Natura, e nella cava spezzata dal martello, e nell'emigrazione degli uccelli, e nell'opera della falce sul campo, e nel levare e tramontare del Sole; anima sempre più profonda quanto più profondi  sono gli avvenimenti osservati. E più profondamente che mai la sentiremo nei giorni culminanti dell’anno, nei giorni degli equinozi e dei solstizi che sono rappresentati dalle nostre feste, imparando nuovamente a comprendere la somma importanza ch’essi hanno anche per la vita dell’anima.Così dalle nostre feste spirerà di nuovo un soffio vivificante le anime umane, e in quei giorni l’uomo tornerà a vivere intensamente della piena vita spirituale della Natura. Come un pioniere il teosofo deve essere tra i primi a sentire che cosa torneranno ad essere quelle feste quando l’uomo ne comprenderà di nuovo l’intimo spirito.Se i teosofi cominceranno fin d’ora a sentire all’unisono con la Natura in questi giorni festivi, ricordandosi in tali solenni momenti che cosa la Teosofia porta agli uomini colla sua sapienza vitale, ciò sarà una delle forze che ricongiungeranno l’uomo all’Universo. Così l’anima umana, sarà “Vitae Sophia,” e più che mai nei giorni in cui l’Anima del mondo più specialmente verso di noi si rivolge e più intimamente si congiunge con noi.

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...