venerdì 18 dicembre 2015

Della nerezza del nero


I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo. (Wittgenstein)


Eccolo!
Eccola!
Eccoli!
Si, sono loro, proprio loro! I nemici!
Quelli che ci muovono la pancia, che ci fanno toccare livelli di rabbia inverosimili....
Quelli che non sopportiamo da sempre, che cercano sempre mediazioni quando non ce n'è bisogno...
Già ...perchè il mondo è bicolore da sempre e per sempre....o di qua o di là!
E io non sarò mai così! O cosà!
E io ho ragione, e gli altri non capiscono!
Ogni giorno che cresco mi allontano con rabbia da questi monoteismi ciechi che hanno come unico protagonista il proprio ego, solo soletto e tutto compiaciuto...
Sì, perché nei mondi con pochi colori a volte ci si sente sicuri, protetti, rassicurati....meno variabili, tutto sotto controllo...no sbatti.
Molto complicato il relativismo invece, la lettura complessa della realtà fluida e polimorfa che malgrado noi...accade..
Il rischio è di sembrare paraculi, senzapalle(senzovaie nel mio caso sia ben chiaro),cattocomunisti come da poco mi si è detto..
Beh, sì va bene eccomi Mrs paracula, pronta a trovare interstizi di pace ed esploratrice del mondo che non è una superficie monodimensionale  bensì un luogo dove le prospettive e le direzioni si moltiplicano ad ogni sguardo attento... e dove il più grande nemico che possiamo fabbricarci abita solo dentro di noi...

Nella misura in cui uno schema di codifica crea un orientamento verso il mondo, esso rappresenta una struttura di intenzionalità la cui manifestazione specifica non è una mente cartesiana isolata ma un sistema organizzativo più ampio....(C.Goodwin, Il senso del vedere)





venerdì 4 dicembre 2015

Ogni cosa è illuminata!


Ascolto attenta i dibattiti che spesso il Natale fa nascere  attorno al tema della laicità della scuola.
Presepe sì, presepe no.
Via il Crocifisso dalle aule! Difendiamo la Croce, simbolo della "nostra" cultura!
E poi il dibattito sconfina in vecchi temi che da tempo sentiamo tutti e tutte: perché la scuola pubblica italiana( nel quasi 2016 ) deve avere ancora l'insegnamento della religione cattolica nel proprio ordinamento? Perché il credo religioso, le passioni familiari, le strane usanze di ogni bambino o bambina non possono essere coltivate fuori dalla scuola?
La scuola pubblica è un luogo del molteplice, uno dei pochi spazi di tutti e per tutti.
Allora perché non provare a smettere di pensare per dualismi...dentro uno spazio infinitamente complesso?
Lasciamo a Salvini il suo amato presepe, agli insegnanti e genitori amanti della Croce questo simbolo e torniamo a guardare al molteplice!


Moltiplichiamo i simboli anziché ridurli o permettere che ce ne sia solo uno.
Perché in fondo ognuno di noi ne ha di talismani, di oggetti che raccontano la propria storia, la propria origine, un luogo lontano, un ricordo particolarmente magico da fissare.
<<Ogni cosa è illuminata>>, parafrasando un film che mi ha davvero illuminato rispetto a questa visione multipla del mondo, che cerca di includere, di trovare spazio, anziché decidere cosa deve stare e cosa no.
Educare alla cittadinanza oggi vuol dire anche educare alla moltiplicazione degli sguardi, non alla riduzione agli assoluti culturali.
E allora sul muro scrostato della scuola pubblica, proprio in quella classe, potranno comparire altri simboli, altre icone, talismani a fianco a quel tanto amato e difeso crocifisso. Un muro che cambia di classe in classe , di anno in anno, di città in città.
Una scuola in movimento, insieme a tutti e tutte le persone che la abitano.

https://www.youtube.com/watch?v=DY2zRaPgV2w





Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...