#Altrestoriepossibili è un progetto nomade nato dall'associazione Immaginare Orlando e la cooperativa HG80, per raccontare l'educazione alle differenze attraverso libri nutrienti, piccole attività, formazioni che allenano alla meraviglia e all'esplorazione di tutte le possibilità che abitano in noi.
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lunedì 11 gennaio 2016
Neofuturismi!
Dopo l'ansia accumulata guardando la puntata di Presa diretta di ieri sera dedicata ai vaccini che non a caso si chiamava"La battaglia dei vaccini", inneggiando già dal titolo al progresso e alla velocità..... (siamo tornati di nuovo nel Futurismo?)pubblico a seguito un semplice contributo di chi attorno ai vaccini legge, si documenta e che non ragiona per assoluti...
Già, perché quando da neo mamma ti trovi davanti a questa scelta : vaccini sì o vaccini no? quello che senti addosso è ansia, responsabilità, senso di colpa ..e quello che vedi attorno è solo il bianco o il nero... vaccina! non vaccinare!
Esiste una preziosa bibliografia critica attorno al tema delle vaccinazioni obbligatorie, che sarebbe interessante leggere anche per scegliere poi la via della vaccinazione, senza sensi di colpa...
Esiste anche la posizione di chi, come me, ha scelto di non vaccinare le proprie figlie (tranne che per il tetano a tre anni di età)ma che comunque è inquieta dentro questa scelta e continua a documentarsi....
Non state ferme dunque...
https://www.youtube.com/watch?v=VXJG2hd1gBk
martedì 2 aprile 2013
martedì 26 marzo 2013
BOMBE
Guerrilla Gardening: come si fanno le bombe di semi
Fate azioni d'amore partendo da un seme. In questo articolo vi spieghiamo come fare una bomba di semi: da gettare ovunque e in ogni luogo!
...
Mettete fiori nei cannoni: era un detto degli anni '70, della Flower Power Generation. Oggi i figli dei fiori si sono trasformati in molteplici manifestazioni umane, come i guerriglieri del Guerrilla Gardening.
Gli attivisti della semina selvaggia se ne vanno, a volto coperto nella notte, a seminare fiori e ortaggi nelle zone degradate della città, creano delle aiuole stupende e coloratissime, preparano bombe di terra e semi e le gettano dove ci sia un lenzuolo di terreno disponibile.
Fanno cultura, celebrano la vita oltre la specie, credono in un'idea, sono pacifisti. Seminano Amore attraverso dei piccoli semini.
Tutti noi possiamo fare la guerriglia dei semi, uscire alla sera o anche al mattino con un cestino pieno di bombe di semi e spargere la vita sulla terra.
Ce la vogliamo allora costruire una bomba di semi? Ecco come sifa.
1 Prendere una vaschetta di terriccio comune
2 Preparare un mix di semi (fiori di campo e trifoglio, varietà di fiori perduti, fiori e ortaggi e altri che ritenete adatti)
3 Procurarsi un poco d’acqua
4 Mischiare il terreno con i semi (per ogni due parti di terreno, una deve essere di semi)
5 Aggiungere acqua quanto basta per amalgamare il tutto
6 Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo
7 Iniziare la pallina raccogliendo una piccola porzione di impasto nel palmo della mano
8 Lavorare il tutto fino ad ottenere una pallina come quella della foto
http://www.stilenaturale.com/ news/1437/ Guerrilla-Gardening-come-si-fan no-le-bombe-di-semi.html
Fate azioni d'amore partendo da un seme. In questo articolo vi spieghiamo come fare una bomba di semi: da gettare ovunque e in ogni luogo!
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Mettete fiori nei cannoni: era un detto degli anni '70, della Flower Power Generation. Oggi i figli dei fiori si sono trasformati in molteplici manifestazioni umane, come i guerriglieri del Guerrilla Gardening.
Gli attivisti della semina selvaggia se ne vanno, a volto coperto nella notte, a seminare fiori e ortaggi nelle zone degradate della città, creano delle aiuole stupende e coloratissime, preparano bombe di terra e semi e le gettano dove ci sia un lenzuolo di terreno disponibile.
Fanno cultura, celebrano la vita oltre la specie, credono in un'idea, sono pacifisti. Seminano Amore attraverso dei piccoli semini.
Tutti noi possiamo fare la guerriglia dei semi, uscire alla sera o anche al mattino con un cestino pieno di bombe di semi e spargere la vita sulla terra.
Ce la vogliamo allora costruire una bomba di semi? Ecco come sifa.
1 Prendere una vaschetta di terriccio comune
2 Preparare un mix di semi (fiori di campo e trifoglio, varietà di fiori perduti, fiori e ortaggi e altri che ritenete adatti)
3 Procurarsi un poco d’acqua
4 Mischiare il terreno con i semi (per ogni due parti di terreno, una deve essere di semi)
5 Aggiungere acqua quanto basta per amalgamare il tutto
6 Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo
7 Iniziare la pallina raccogliendo una piccola porzione di impasto nel palmo della mano
8 Lavorare il tutto fino ad ottenere una pallina come quella della foto
http://www.stilenaturale.com/
lunedì 4 febbraio 2013
porrrrrrrroo
Il porro: un cibo e un farmaco grazie alle sue ottime proprietà... ma scopriamo anche come pulire e cucinare il porro!

Descrizione
Il porro viene usato in cucina spesso come sostituto della cipolla, ma dovrebbe utilizzato di più in quanto ha buone proprietà diuretiche.Pulire il porroIl porro deve essere privato delle foglie più dure esterne e tagliare le radici. Si porterà a sciacquare sotto l’ acqua corrente per eliminare le tracce di terriccio. Il porro è pronto per essere cucinato.
Cucinare il porroIl porro viene utilizzato spesso per insaporire le minestre, ma risulta ottimo contorno se bollito e condito con poco olio di oliva ed un po’ di aceto o limone. Si può utilizzare per fare un ottimo risotto con un gusto deciso e chi non ha problemi di linea può farlo al forno con la besciamella.
Valore nutritivo del porro ll porro risulta un ottimo alleato per chi segue una dieta infatti è proprietà diuretiche e lasative e contiene poche calorie solo 29 per 100 g di prodotto pulito. Viene sconsigliato per gli effetti lassativi a chi soffre di colite.
Porri: cibo e farmaco
ll porro (Allium Porrum) è una pianta erbacea della stessa famiglia botanica di aglio e cipolla. La sua origine è incerta, alcuni ritengono provenga dal Medio Oriente altri dai territori celtici.
Questo ortaggio, coltivato anche dagli Egiziani, vanta un passato di tutto rispetto sia nella cucina che nella farmacopea greca e romana.
Ippocrate ne consigliava il consumo per aumentare la diuresi e la produzione di latte nelle nutrici. Discoride sosteneva facesse sognare cose spaventose e che stimolasse Venere.
Plinio tesseva le lodi del porro affermando che "preso in una crema d’orzo, oppure mangiato crudo senza pane, un giorno si ed uno no, giova anche alla voce, al piacere sessuale ed al sonno". Lo storico latino completava la sua analisi raccontando aneddoti singolari come quello dell’imperatore Nerone che, ogni mese in giorni stabiliti, mangiava solo porri conditi con olio per conservare una bella voce.
Le proprietà afrodisiache dei porri vennero cantate anche dal poeta Marziale: “Se l’invidiosa età allenta il nodo nuziale, il tuo cibo sian porri…”.
Nel Medioevo, la Scuola Medica Salernitana confermava la virtù dei porri di rendere feconde le fanciulle, e gli erboristi li consigliavano ad uso interno per curare i polmoni e le vie respiratorie, ad uso esterno per fermare le emorragie e contro le punture d’insetti.
Nel XVI sec. Giordano Bruno vide nel porro un simbolo fallico, attribuendogli la qualità di trasformarsi nel seme maschile.
Il medico Castor Durante, nel "Tesoro della sanità" edito a Roma nel 1586 offre un quadro abbastanza completo delle virtù attribuite all’ortaggio sino a quel momento:
"Il consumo equilibrato del porro provoca l'urina, facilita le mestruazioni... stimola venere; cotto con le mele pulisce i polmoni, riduce l'asma ... cotto sotto la cenere risolve il mal di testa; toglie l'ubriachezza, ... migliora la voce e fa feconde le donne".
Nel XVII sec. Jacques du Four da la Crespèliere, medico, poeta e libertino scrisse addirittura un poema per poter ampiamente descrivere le miracolose virtù di questa pianta erbacea.
Proprietà dei porri
I porri secondo la scienza ufficiale contengono buone dosi di potassio, fosforo, vitamine e fibre. In cucina il meglio di loro lo danno a crudi, ma sono squisiti al forno, o aggiunti a zuppe e creme.
lunedì 21 gennaio 2013
AGLIO
Aglio: usi e benefici
L’Aglio, più noto come condimento che come pianta medicinale, è un ottimo febbrifugo, battericida, antispasmodico e disinfettante. Vediamone i benefici e gli usi, anche per gli animali e la cura delle piante.
- Famiglia: Gigliacee
- Simbologia planetaria: Plutone
- Parti utili: il bulbo
- Tempo balsamico: il bulbo si raccoglie in estate, ad essiccazione della porzione aerea della pianta.
- Principali costituenti: alliina, sostanze antibiotiche come garlicina e alisina, glucosidi solforati, ajoene (principio antiaggregante piastrinico), vitamine A, B e C. Sostanze minerali.
- Proprietà medicamentose: antibatteriche ed antifungine, ipotensivanti e ipocolesterolemizzanti, antisclerotiche, antiaggreganti piastriniche, espettoranti ed antisettiche polmonari, stimolanti della digestione e della secrezione biliare, antiossidanti, diuretiche. Febbrifugo, battericida,antispasmodico, disinfettante, vermifugo. Utile contro l'ipertensione e l'arteriosclerosi. Proprietà immunostimolanti ed antitumorali attribuite alla pianta sono attualmente oggetto di studio.
- Impiego terapeutico: infezioni dell’apparato respiratorio e intestinali. Meteorismo e squilibri della flora intestinale, Candida albicans. Ipertensione arteriosa, eccessi di colesterolo e di trigliceridi, preventivo dell’aterosclerosi vascolare, della trombosi e dell’infarto. Atonia digestiva. Edemi, reumatismi. Parassiti intestinali.
- È preferibile di gran lunga utilizzare l’Aglio fresco: da uno a tre spicchi al dì consumati insieme al cibo nella maniera preferita, senza cuocerli.
- Dal bulbo fresco, spremuto, si può ricavare anche il succo: una ventina di gocce mescolate con un po’ di latte tiepido 2-3 volte al dì.
- Tintura Madre: 30 gocce in un po’ d’acqua 3 volte al dì.
Uso veterinario: contro i parassiti intestinali si può grattugiare un po’ d’Aglio fresco nella pappa di cani o gatti o inserirlo in palline di miele solido da inserire in bocca: 3 o 4 palline al dì.
Nell’orto: si utilizza per rafforzare le difese delle piante contro malattie batteriche o fungine, soprattutto per fragole e patate: 75 g di bulbi tritati in 10 litri di acqua. Si irrorano direttamente le piante con questo macerato all’inizio dell’estate in funzione preventiva, o all’apparire dei sintomi. Vanno effettuati almeno 3 trattamenti a distanza di 3 giorni.
Precauzioni: attenzione a non superare le dosi consigliate, dosaggi elevati possono dar luogo a gastriti ed ulcera gastrica. Tenendo conto che prolunga i tempi di coagulazione del sangue è meglio sospenderne la cura in previsione di un intervento chirurgico e va usato con cautela da coloro che fanno uso di farmaci che influiscono sulla coagulazione sanguigna come aspirina o Warfarin. Va evitato in gravidanza, durante l’allattamento, da chi soffre facilmente di acidità di stomaco e da chi tende all’eiaculazione precoce.
Testo tratto dal libro "Erbario della salute"
martedì 11 dicembre 2012
allarme pidocchi!
Olio di oliva contro i pidocchi.
Preparate così:- una tazzina circa di olio di oliva, meglio olio di semi di sesamo o di lino che nutrono i capelli,
- 4-5 gocce di olio essenziale di timo,
- 4 gocce di olio essenziale di tea tree oil (un olio che si trova in erboristeria, molto conosciuto ed efficace contro i pidocchi)
- e altre 3 di olio essenziale di lavanda (sembra impedisca ai parassiti di succhiare il sangue dal cuoio capelluto), mescolare, spalmate con le mani o con un pennello da tintura sui capelli, avendo cura di mettere qualcosa sulle spalle per non gocciolare sui vestiti (un asciugamano, uno straccio o una borsa di plastica aperta da un lato e messa come scialle), quando siete sicuri che tutta la lunghezza dei capelli è ricoperta, ricoprite testa e capelli raccolti sopra con un vecchio asciugamano oppure una cuffia e un asciugamano sopra.
- Lasciare in posa almeno 2 ore. Si può anche dormire, mettendo qualcosa a protezione del cuscino e delle lenzuola, dalla fine della primavera a tutta l'estate, o comunque in stanza abbastanza calda. Togliere l'impasto di olio dai capelli facendo shampoo e risciacqui finchè serve. L'olio avrà nutrito i capelli, che saranno lucenti, ed avrà soffocato, insieme al TEA TREE OIL, i parassiti.
- Passate abbastanza balsamo e passate il pettine d'acciaio a denti fitti specifico per pidocchi, per togliere tutte le lendini (uova) ancora non staccate dai capelli. Per prudenza, ripetere dopo una settimana (max 9 giorni circa) per eliminare gli eventuali nuovi pidocchi usciti dalle uova che non avete tolto del tutto. Usate il pettine a denti fitti anche tutti i giorni, pettinando prima i capelli con un pettine normale per districarli bene.
Fate distrarre i bambini con qualche libretto o giochino o un po' di televisione, finchè gli mettete l'olio, affinchè non si stressino.
Poi fategli notare che i capelli, oltre ad essere stati ripuliti dai pidocchi, sono anche più sani e più belli.
martedì 30 ottobre 2012
novembre!
Frutta e verdura di novembre
E’ arrivato il mio mese, quello in cui sono nata, e puntualmente è arrivata la mia voglia di rintanarmi sotto un plaid sul mio divano a guardare serie tv e divorare cibo. Una specie di letargo, una specie di ghiro che vive dentro di me da novembre a febbraio. Vi presento, come sempre, la frutta e la verdura di stagione di questo mese! TOPINAMBUR: aiutano a contrastare la stanchezza e la mancanza di energia mentale grazie alla vitamina H. Il consumo di topinambur è utile per chi ha familiarità con il diabete e glicemia alta. Le sue fibre aiutano l’intestino stimolando la crescita dei batteri probiotici. Contengono 25 Cal per 100gr. SCAROLA: Poche calorie, tante fibre e tanto potassio. Le sostanze amare aiutano il fegato a lavorare al meglio e favoriscono la depurazione e la fluidificazione della bile. Contiene 15 Cal per 100gr. ZUCCA: Pochi ortaggi proteggono l’intero organismo come la zucca. Ricca di betacarotene e di vitamine del gruppo B è un toccasana contro i mali autunnali. Miniera di zinco e di selenio, che aiutano a migliorare il sistema immunitario, è utile anche per rallentare l’invecchiamento cellulare e per velocizzare i processi di guarigione. Utilissima per chi soffre di esaurimento psicofisico o si ammala spesso. Contiene 18 Cal per 100gr. Da provare: Paccheri zucca e olive, Zucca al cartoccio,
Torta di zucca, mandorle e semi di papavero. RADICCHIO: depurativo del fegato e quindi amico della digestione, dell’umore, della pelle. Favorisce l’eliminazione delle tossine, grazie alle sue sostanze amare ed ai polifenoli, è ricco di fibre insolubili, di acido folico e di potassio. Non è abbastanza? Contiene 13 Cal per 100gr.
Da provare Risotto al radicchio con crema di noci, Paccheri zucca e radicchio,
Tofu strapazzato con zucca e radicchio. CACHI: contengono vitamina C e provitamina A in abbondanza, due sostanze che insieme rinforzano e proteggono il sistema immunitario da stress e inquinamento. Contengono zuccheri semplici molto facili da assorbire che forniscono rapidamente energia. Sono anche ricchi di rame, oligoelemento che potenzia il sistema immunitario. Contengono 70 Cal per 100gr. PERE: sono ricche di pectine, sostanze che contrastano l’assorbimento dei grassi, aiutano a tenere sotto controllo la glicemia e facilitano la regolarità intestinale. Sono ricche di potassio e povere di sodio, ideali anche per chi soffre di pressione alta.Vantano anche un ricco gruppo di vitamine del gruppo B e zuccheri semplici. Contengono 35 Cal per 100gr. Da provare: Torta vegana cioccolato, pere e cannella. Altra frutta e verdura di stagione: ananas, alchechengi, arance, banana, castagna, mela, melagrana, fico, fico d’india, corbezzoli, susine, uva, bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, cime di rapa, cipolla, coste, erbette, fagioli borlotti, funghi, indivia, lattuga, patate, piselli, porro, rapa, ravanello, rucola, sedano, sedano rapa, spinaci, valerianella.
martedì 16 ottobre 2012
AUTOSVEZZAMENTO
Autosvezzamento, ovvero seguire l’stinto del bambino
Scritto il 15 Oct 2012 da Serena
13 Comments
Ospitiamo Andrea e Gloria di autosvezzamento.it, un sito “di genitori per genitori” che si occupa di alimentazione complementare a richiesta, ma anche di tutto quello che riguarda l’alimentazione dei bambini, la crescita, il rapporto col cibo e tanto altro. Vi segnalo, tra i tanti, i loro post sui bambini inappetenti, che aiutano a fare pace con un problema diffuso.
Che vogliate o meno provare l’autosvezzamento, che vogliate solo saperne qualcosa in più, che non ne abbiate mai sentito parlare e vi incuriosisce, leggete questo post che introduce con precisione all’argomento. Da qui potete prendere spunto per provare questo approccio all’alimentazione infantile.
Senza scrivere un trattato, prima di parlare di svezzamento, anzi di AUTOsvezzamento ecco alcuni fatti che è bene tenere a mente:
1) Lo svezzamento “tradizionale all’italiana”, e con questo intendo tutto l’ambaradam di mais e tapioca, farine varie, omogeneizzati monogusto, ecc., è una creazione esclusivamente nostrana; basta varcare il confine e le versioni “tradizionali” dello svezzamento cambiano di conseguenza. Ad esempio, i liofilizzati per la prima infanzia non esistono al di fuori dell’Italia, e gli omogeneizzati cambiano completamente da paese a paese e contengono molti ingredienti considerati “proibiti” in Italia (uovo e pomodoro in primis).
2) Il calendario di introduzione degli alimenti è una creazione personale del pediatra di turno, di fatti ne esistono tanti quanti sono gli operatori sanitari (e non) che danno consigli in merito allo svezzamento dei bambini.
3) Non esiste niente in letteratura che supporti il modo di svezzare “tradizionale” italiano, che dica vadano usati omogeneizzati o farine, o che supporti l’uso di brodo di patata e carota.
4) Per quanto riguarda le allergie, la ricerca suggerisce fortemente che non c’è bisogno di ritardare l’introduzione di alcun alimento.
5) Dagli ultimi 10 anni o giù di lì c’è accordo che lo svezzamento vada iniziato intorno ai sei mesi, il che vuole dire che qualcuno inizierà a 5 e altri a 8-9 o, ebbene sì, addirittura più tardi.
Tanto per dare qualche riferimento, per chi fosse interessato ad approfondire, qui trovate le direttive OMS, quelle della UE e, udite udite, quelle del Ministero della Salute italiano. Da nessuna parte si legge che quello che il pediatra medio italiano dà per scontato sia minimamente necessario.
Pappe = perdita di tempo?
Chiaramente se si decide di svezzare il proprio bambino seguendo il metodo “tradizionale all’italiana” non ci sono problemi, in quanto di sicuro non ne morirà (neanche nei casi estremi, che purtroppo esistono, di bambini ingozzati a forza), ma bisogna rendersi conto che lo si fa per scelta personale, per soddisfare il bisogno del genitore e null’altro, in quanto non sta scritto da nessuna parte che seguire un metodo così apporti alcun beneficio al bambino.
Ma allora tutte quelle madri che hanno seguito le indicazioni del proprio pediatra hanno perso tempo? Sì e no… Sì perché hanno fatto qualcosa che non era necessario, ma molto dispendioso in termini economici e di tempo; no perché in fondo hanno fatto quello che ha detto loro il pediatra, per cui non possono certo essere colpevolizzate; la responsabilità risiede nella scadente informazione che troppo spesso ci viene data da chi ci dovrebbe invece aiutare, ma per cento motivi non lo fa.
Svezzamento Vs. Alimentazione complementare
Concentriamoci ora brevemente sul termine “svezzamento”: in letteratura questa è una parola che viene usata poco, mentre si parla di “alimentazione complementare”, espressione che sta prendendo piede anche in circoli più informali. Uno dei capisaldi dello svezzamento “tradizionale all’italiana” è di sostituire una poppata con un pasto “solido”, successivamente di sostituirne un secondo fino a che il latte non è stato eliminato del tutto o quasi. Il problema di questo approccio “dall’alto”, è che il genitore decide quando il bambino deve abbandonare il latte, non viceversa. Se invece parliamo di “alimentazione complementare” ecco che immediatamente sottolineiamo il fatto che il latte rimane l’alimento principale e che i solidi sono quasi un “di più”. L’OMS, così come tutte le altre associazioni internazionali, è chiara nel dire che il latte deve rimanere l’alimento principale per circa i primi 12 mesi di vita del bambino, per cui non c’è nessuna fretta di togliere poppate. L’interesse per il latte piano piano scemerà da solo e i solidi diventeranno sempre più centrali alla dieta del bambino. Chiaramente alcuni completeranno questo passaggio più rapidamente, altri più lentamente, altri MOLTO più lentamente, ma qual è il problema? Dopo tutto se a un bambino è permesso imparare a camminare quando è pronto, o a parlare quando se la sente, perché lo stesso principio non dovrebbe valere per il cibo?
Deficienze alimentari
Molto, troppo spesso se il bambino non mangia sempre un pasto perfettamente bilanciato ci presentano come spauracchio la deficienza da questo, la carenza da quell’altro, ecc. ecc.
Prendiamo ad esempio la tanto temuta carenza da ferro e vi chiedo cos’è meglio, forzare un bambino a mangiare quando non è ancora pronto o aspettare e, nella peggiore delle ipotesi, dargli un’integrazione di ferro SE E QUANDO tale carenza verrà riscontrata? Dopo tutto, anche se gli presenti il famoso pasto perfettamente bilanciato, se poi non lo mangia tutto che succede? Tutto il lavoro di bilanciamento se ne va nel secchio. E se ne vuole di più? Le variabili in gioco sono troppe per pensare di aver tutto sotto controllo (una delle grande illusioni che le mamme italiane hanno e sulla quale l’industria del baby food specula ampiamente), per cui limitiamoci a quello che possiamo veramente valutare, ovvero SE il bambino vuole effettivamente mangiare, NON QUANTO O COSA secondo noi dovrebbe ingerire.
Alimentazione complementare A RICHIESTA
Finora di cosa abbiamo parlato: abbiamo detto che le tabelle di introduzione degli alimenti non hanno basi scientifiche, che il metodo dello svezzamento “all’italiana” può essere considerato come opera di fantasia e che che l’industria del baby food non ha ragione di esistere. Inoltre abbiamo sottolineato che i solidi, fino al compimento dei 12 mesi, fanno da complemento al latte, NON da sostituto.
L’ultimo tassello che rimane per completare il mosaico dell’autosvezzamento (conosciuto anche come Alimentazione Complementare a Richiesta, o ACR) è ricordarsi che la richiesta del cibo deve venire dal bambino e non da terzi. Dopo tutto, se quello che mangia non ha molta importanza, se quando lo mangia non ha molta importanza e se quanto ne mangia non ha molta importanza, a che pro affannarsi affinché ne mangi almeno un po’ quando secondo ME (e non secondo il bambino) è arrivato il momento giusto? Tanto vale lasciare decidere a lui.
Anarchia o sviluppo naturale?
Messa così sembra una cosa esoterica e quasi anarchica, ma invece non c’è niente di più semplice e naturale… tuo figlio condivide la tavola con te (ebbene sì, chi fa pasti separati a mio avviso perde una bella fetta della vita dei propri figli) e quando meno te lo aspetti… ZAC e arraffa un pezzo di carne… ZAC e prende un pezzo di pane. All’inizio non saprà cosa farsene e ci giocherà… lo metterà in bocca, lo sputerà, ci farà (secondo il nostro punto di vista) schifezze inenarrabili, ma queste sono cose che fanno tutte parte dell’apprendimento. Poi magari per due-tre giorni o per una settimana o più sembrerà disinteressato a quello che succede a tavola, concentrandosi invece sulle ombre sul muro, giocando con il telefonino della mamma o il telecomando della TV. Ma poi vi distraete un attimo… e ZAC! riparte alla carica.
Una storia vera
Tanto per fare un esempio di vita vissuta, figlia due ha cominciato a mostrare interesse per i solidi a 5 mesi, mentre eravamo in aereo in viaggio per l’Italia, e ci ha rubato un torsolo di mela; se l’è ciucciato per un bel po’ e poi ce l’ha restituito. Queste ciucciate di frutta sono andate avanti a fasi alterne per circa 6 settimane e verso i 6 mesi e mezzo, quando oramai stava seduta e non aveva più un riflesso di estrusione troppo forte, ha cominciato a volere qualcosa di maggiormente sostanzioso. In altre parole, cosa è successo? Noi genitori sapevamo che da un momento all’altro avrebbe cominciato a mangiare qualcosa, ma abbiamo fatto un passo indietro aspettando che l’interesse venisse da lei. Noi ci limitavamo ad avere a portata di mano qualcosa che lei potesse afferrare qualora lo avesse desiderato e così è stato.
Allattati fino alla maggiore età?
A chi teme che se non si toglie il latte (più o meno) bruscamente si finirà ad allattare fino alla laurea chiedo: avete mai conosciuto qualcuno che continua ad alimentarsi solo di latte, non dico in età adulta, ma passati i 2-3 anni? Ne avete mai sentito parlare? Io no, e allora a che pro cercare di fare le cose a modo mio, quando posso lasciare che seguano il loro corso e vivere una vita molto più tranquilla?
- Autosvezzamento.it -
giovedì 22 marzo 2012
i semi di lino
I semi di lino
di Marilia Trimboli e Luciana Baroni
I semi di lino provengono dalla Mesopotamia, ma per il loro valore nutritivo furono utilizzati anche dagli antichi Greci e dai Romani, prima di venire diffusi nelle altre regioni europee. Attualmente vengono coltivati e si trovano in nord America, negli USA e in Canada, che è il più grande produttore commerciale di semi di lino.
Questi semi sono molto simili ai semi di sesamo, anche se le loro dimensioni sono lievemente maggiori. La loro cuticola, che varia dal rossiccio all’ambrato a seconda della varietà dei semi, è dura, lucida e liscia. Per questo motivo, prima di essere consumati i semi vanno sempre macinati, altrimenti non è possibile assorbirne il contenuto.
Essi contengono elevate quantità di minerali (ferro, fosforo, rame, magnesio), vitamine del gruppo B, proteine, carboidrati, acidi grassi omega-3, fibra alimentare solubile e insolubile, fitocomposti (lignani) e antiossidanti, tutte sostanze nutrienti e salutari.
Alcune di queste sostanze contribuiscono a ridurre i livelli ematici di colesterolo LDL e di trigliceridi e rendono il sangue più fluido, migliorando la salute cardiovascolare e riducendo il rischio delle malattie legate all’ipertensione e all’arteriosclerosi (infarto cardiaco, ictus cerebrale).
Inoltre alcuni studi proverebbero che i lignani e l’acido alfa linolenico sarebbero in grado di contrastare la formazione di tumori, di alleviare i disordini della menopausa, di migliorare la salute dell’occhio e di regolare il sistema immunitario contrastando l’infiammazione; la presenza di fibra alimentare solubile e insolubile, inoltre, può contribuire a migliorare la digestione e la peristalsi intestinale, prevenendo la stipsi, e a controllare i livelli ematici di glucosio.
In generale, per ottenere dei benefici nutrizionali e garantirsi la dose necessaria di acidi grassi omega-3 vanno assunti almeno 3 cucchiaini al giorno di semi di lino tritati, che possono essere aggiunti alle insalate, a piatti e ricette, a verdura e altri cibi, sempre a freddo, preservando così l’integrità dei preziosi acidi grassi omega-3 che contengono.
lunedì 13 febbraio 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
LA CIPOLLA NON TI MOLLA
per tossi, catarri,maldigola....
Espettorante e benefico per l'apparato respiratorio.....
Sciroppo di cipolla - si prepara bollendo alcune cipolle tagliate a fette con un po' d'acqua e miele o zucchero (possibilmente di canna) in abbondanza; si cuoce fino a ottenere un impasto omogeneo a cucchiai.
Espettorante e benefico per l'apparato respiratorio.....
Sciroppo di cipolla - si prepara bollendo alcune cipolle tagliate a fette con un po' d'acqua e miele o zucchero (possibilmente di canna) in abbondanza; si cuoce fino a ottenere un impasto omogeneo a cucchiai.
giovedì 12 gennaio 2012
La spirulina
Il tipo che viene coltivato principalmente al giorno d’oggi è la spirulina platensis, all’inizio veniva prodotta in California e alle Hawaii ora ovunque il clima lo permetta (da qualche tempo anche in Francia).
La spirulina è un “superalimento” in grado di fornirci numerosi principi nutritivi di alta qualità ben assimilabili. Contiene una quantità eccezionale di proteine, anche in qualità: dal 50 al 70% di proteine ben assimilabili ed equilibrate in aminoacidi. Fonte interessante di carotenoidi, principalmente beta-carotene ma anche criptoxantina, luteina e zeaxantina.
La spirulina è composta da molti minerali: calcio, fosforo, magnesio e potassio in proporzioni equilibrate, più un alto tenore in ferro assimilabile. Altre sostanze sono contenute in quantità meno importanti ma ugualmente interessanti: l’acido gamma linoleico, la vitamina E, la clorofilla e la ficocianina. La ricchezza della sua composizione e il suo ph elevato (tra 8,3 e 10) ne fanno un complemento alimentare rivitalizzante, alcalinizzante, antiossidante e disintossicante.
È particolarmente indicato consumare spirulina in caso di alimentazione squilibrata, di cattiva qualità, quando si consuma poca frutta e verdura fresca, o in caso di necessità di maggior apporto proteico: sport intensi, gravidanza, diete dimagranti, per le persone anziane o i bambini in crescita.
La spirulina è utile anche in caso di terreno acido, ossidato, intossicato, carente in micronutrienti con conseguenti demineralizzazione, fatica, debolezza del sistema immunitario, infiammazioni, problemi digestivi…
Una cura preventiva di spirulina prepara la pelle all’esposizione al sole e aiuta la salute della vista.
Nella sua forma in polvere la spirulina si può direttamente aggiungere ai piatti: salse, zuppe, frullati, risotti etc. Le pastiglie sono più facili da prendere per chi non ama il sapore e quando si è fuori casa.
La cura inizierà gradualmente per evitare i sintomi della disintossicazione (disturbi gastro-intestinali e mal di testa). Per una cura di sostegno cominciare ad assumere una-due pastiglie al giorno la prima settimana, poi tre-quattro la seconda settimana aumentando in questa maniera fino ad arrivare ad un massimo di sei pastiglie al giorno per un bambino e dieci per un adulto. Con la spirulina in polvere si partirà da un quarto di cucchiaino da caffè per arrivare ad un cucchiaino raso per un bambino e un cucchiaino bombato per un adulto. Queste quantità possono essere divise a metà per le cure ricorrenti e regolari o raddoppiate in caso di estremo bisogno.
Esiste una controversia a proposito della biodisponibilità effettiva della vitamina B12 contenuta nella spirulina, essa infatti contiene una buona percentuale di pseudo-vitamina B12 (analoga delle B12) non attiva. La prudenza consiglia di non fidarsi dell’efficacia della spirulina per correggere un deficit accertato di questa vitamina.
(Foto di William Ismael Willpower LifeForce)
giovedì 22 dicembre 2011
Vaccini, bambini, mamme e debito pubblico
Si tratta di bambini tendenzialmenteallergici (anche se non in senso propriamente stretto: si tratta soprattutto di allergie o disfunzioni infiammatorie del tratto digerente) con infezioni respiratorie ricorrenti che sviluppano un aumento di volume del distretto adenoidi-tonsille che finisce per impedire la normale respirazione col naso, obbligandoli ad acquisire l’abitudine di respirare a bocca aperta.
Da molto tempo è noto il discorso dello sviluppo di nuove allergie in seguito allevaccinazioni. Più in generale si è parlato e si parla della tossicità e dell’inopportunità della pratica vaccinale considerando l’aspetto costi/benefici.
Su questo sito troviamo contributi di colleghi ben più informati di me su questo aspetto. Volevo in questa sede portare l’attenzione su un aspetto poco considerato ma forse, dato il momento storico, addirittura più importante della tossicità sistemica dei vaccini.
Intendo parlare del rapporto tra l’uso dei farmaci dedicati alle masse, il crearsi deldebito pubblico e la mancanza di trasparenza (o collusione?) tra chi vende beni/servizi ad una nazione (multinazionali e corporations) e chi acquista beni/servizi per conto di una nazione (politici e burocrati).
Occasione di questa serie di riflessioni è stata la lettura dell’articolo Ecco quanto ci è costato il flop del vaccino, pubblicato su La Repubblica.
Già il sottotitolo parla chiaro: Virus A, 23 milioni di dosi inutilizzate e in scadenza ma il contratto con Novartis non tutela lo Stato.
Lasciamo perdere il discorso per cui le vaccinazioni così come intese oggi facciano più male che bene. Facciamo finta che facciano bene. Parliamo di quanto costa una sola, singola campagna vaccinale in termini socio-economici.
Un po’ di numeri: “Ventiquattro milioni di dosi acquistate dall’Italia contro il virus H1N1al prezzo di 184 milioni di euro, 10 milioni di dosi ritirate dalle fabbriche e distribuite alle Asl, 865mila effettivamente inoculate. La stragrande maggioranza delle confezioni resta stoccata nelle farmacie delle Asl, nei centri vaccinali dei distretti o negli studi dei medici di famiglia… ma solo 827 mila (italiani, ndr) hanno porto il braccio alla siringa, con una proporzione del 3,99%… la gran parte delle boccette sembra avviata alla scadenza, prevista 12 mesi dopo la data di produzione e quindi a scaglioni tra settembre e dicembre 2010. A quel punto, non resterà altro da fare che buttarle.”
Sembra una di quelle storie che si vedono a Striscia la Notizia tipo l’autostrada interrotta nel vuoto o la centrale termica costruita e lasciata inutilizzata. Sembra uno spreco colossale. In effetti lo è.
Ripeto, 184 milioni di euro per una sola, singola operazione commerciale sanitaria di cui beneficerà solo la Novartis (colosso farmaceutico tipo Big Pharma).
Questo fatto meriterebbe un’inchiesta della Procura della Repubblica per accertare se, oltre alla Novartis, il guadagno non si sia per caso esteso a quei politici/burocrati del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che dovrebbero fare oculati acquisti di beni/servizi sanitari per conto del popolo italiano telerimbambito, e invece ci hanno fatto indebitare di altri 184 milioni di euro con le Banche Internazionali che prestano denaro agli stati nazionali per l’acquisto di medicine destinate alle masse.
Puzza di imbroglio ce n’è lontano un miglio: “Ma per la Novartis che ha stipulato il contratto con il Ministero della Salute l’incasso sarà pieno lo stesso. I 184 milioni pattuiti nel contratto del 21 agosto 2009 (quando la pandemia colpiva soprattutto le Americhe e non aveva ancora raggiunto l’Italia) saranno versati in toto anche se i vaccini consegnati sono meno della metà di quelli concordati. Nel contratto infatti non esisteuna clausola di riduzione a favore del ministero.”
Capite? Vogliono farci credere che il debito pubblico dipenda dai piccoli evasori fiscali e dai costi della politica (tipo auto blu e portaborse). Io invece vi porto a riflettere su queste considerazioni:
1) se una sola, singola operazione politico-commerciale del tutto inutile come questa produce un debito di 184 milioni di euro; considerato che si è perso il conto di quanti ministeri abbiamo in Italia, ognuno dei quali ogni anno stipula chissà quanti contratti per l’acquisto di beni/servizi inutili o dal valore gonfiato… secondo voi tutto questo provoca un debito pubblico più o meno grande dell’evasione fiscale di piccoli commercianti e professionisti “di piccola taglia”, che comunque sono la minoranza della popolazione lavorativa italiana?
2) se il debito pubblico è costituito dalla somma di questo tipo di spese da parte del governo italiano, allora a) hanno fatto bene sia l’Islanda che l’Ecuador a rifiutarsi di pagare tale debito, allontanando i politici “amici del giaguaro” e nazionalizzando le banche locali (cioè mettendole in condizioni di non nuocere alla comunità ), e b) se questo è il debito, cioè sporco perché costruito artificiosamente, allora l’evasione fiscale diventa un atto di resistenza civile. Ma, si sa, si può essere partigiani, cioè eroi, oppure briganti, cioè fuorilegge, a seconda della parte della barricata da cui si vuole avere la visuale…
Ma sentite ancora questa: “La contestazione dei giudici (della Corte dei Conti, ndr) riguarda poi la segretezza del contratto: “L’articolo 10.2 considera Informazioni Riservate anche l’esistenza del contratto e le disposizioni in esso contenute, clausola – in considerazione dell’evidenza pubblica della procedura – impossibile da rispettare“.
Ecco che un contratto tra una ditta privata come la Novartis e un ente pubblico come il ministero della salute di uno stato nazionale conviene che sia “segreto”, perfino l’esistenza stessa del contratto dovrebbe restare segreta… il perché di tutto questo per uno come me può avere una sola ragion d’essere, che è troppo ovvia per sprecarci una parola in più.
“E infine, ipotesi che per fortuna non si è verificata ma che avrebbe potuto comportare un salasso per lo Stato, il contratto prevede che gli eventuali effetti collaterali del vaccino sui pazienti siano a carico del ministero e non come di solito avviene dell’azienda farmaceutica.” No comment.
L’articolo continua dicendo che “Clausole così squilibrate sono state dettate dalla fretta.” Dalla fretta? Ma mica si tratta di comprare 3 pomodori al mercato 5 minuti prima della chiusura. Si tratta di comprare 24 milioni di dosi vaccinali al costo di più di 184 milioni di euro. È ragionevole parlare di fretta nel caso di un acquisto simile?
Infine, un’ultima considerazione sui sedicenti ed autoreferenziali “esperti” e professori della Medicina Occidentale Moderna; quelli che usano termini quali “peer riviewed” o “evidence based” per gettare fumo negli occhi degli ingenui, quando oltre all’inglese non sanno parlare nemmeno l’italiano.
Leggete qua: “Sul perché di una spesa tanto elevata a fronte di una campagna di vaccinazione mai decollata, il ministero interrogato ieri si trincerava ancora dietro al no comment. Dalle università alcuni virologi provano a spiegarci cosa è successo, e il perché di tanta sproporzione. ‘Ora sappiamo che H1N1 è un virus blando. Ma all’inizio della pandemia avevamo ancora fresco il ricordo dell’aviaria, che ha una mortalità intorno al 50%’ spiega Giovanni Di Perri, direttore di malattie infettive all’Amedeo Savoia di Torino. ‘L’influenza mette sempre in difficoltà chi deve fare previsioni. I modelli possono saltare, i virus ci sorprendono spesso’ fa notare Pietro Crovari, professore emerito di igiene e medicina preventiva all’università di Genova.”
Questi “esperti” in realtà non sanno proprio niente!!! Si affidano a “modelli matematici”che fanno acqua al primo colpo di vento. Questa è la “scienza” medica nell’era commerciale-tecnologica: un’organizzazione propagandista che cerca di stupire con effetti speciali, ma fa inevitabilmente fiasco e allora dice che i modelli non sempre sono precisi, ma “vedrete che l’anno prossimo ci azzecchiamo, eh?”, per poi parlare male degli astrologi e dei santoni perchè le fanno concorrenza…
In sintesi, ecco dunque come sembra funzionare:
1) gli “esperti” confezionano la previsione di mortalità, di ecatombe causata dal virus vattelapesca;
2) la multinazionale farmaceutica realizza il vaccino e poi “convince” i burocrati dei ministeri della salute di tutto il mondo ad acquistarlo al prezzo e alle condizioni che stabilisce lei;
3) gli effetti collaterali farmacologici e il costo dell’operazione finisce sulla gobba dei contribuenti teleammansiti, addirittura ignari dell’esistenza di questi contratti (leggi “macchinazioni”) perchè, pensate, sono… segreti.
Perché mi rivolgo alle mamme, cioè alle donne? Perché gli uomini, per loro natura, non faranno niente, a meno che le loro donne non li costringano a fare qualcosa.
Una volta si diceva “chi non lavora non fa l’amore”. Conviene che oggi il detto venga modificato in “chi non vigila sugli interessi della collettività non fa l’amore”.
Donne, mamme: quelli che vi istupidiscono/terrorizzano con incomprensibili argomenti pseudoscientifici, cosicché volontariamente voi avveleniate i vostri figli con tutte queste medicine sintetiche, sono esattamente gli stessi che stanno rubando il futuro e il lavoro dei vostri figli, facendo finire sul lastrico voi e loro come è successo in Argentina, Islanda, Ecuador, e come è quasi successo (il default è solo posticipato, aspettate e vedrete) negli Stati Uniti, Grecia, Italia, Europa.
Informatevi e poi datevi da fare. Coinvolgete i vostri mariti. Ci sono i vostri figli da proteggere. C’è in ballo il nostro avvenire.
Un abbraccio.
Dott. Andrea Di Chiara
odontoiatra
Presidente di AIPRO – Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale
odontoiatra
Presidente di AIPRO – Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale
mercoledì 26 ottobre 2011
echinacea
Fino a poco tempo fa in pochi erano a conoscenza delle virtù a dir poco miracolose dell'Echinacea, nonostante il suo utilizzo a scopi terapeutici risalga agli Indiani d'America.
L'Echinacea è originaria del Nord America e qui veniva usata dagli Amerindi sulle ferite, per favorire la cicatrizzazione e bloccare le infezioni.
Oggi - e a ragione - l'Echinacea è ampiamente sfruttata come stimolante per le difese immunitarie. La possiamo reperire in qualsiasi supermercato in comode bustine da tè in unione con altre piante in grado di aumentarne gli effetti benefici sul nostro organismo.
Per i bambini con alle spalle tonsilliti, bronchiti è un toccasana! Con l'infuso di Echinacea possiamo, inoltre, preparare per i nostri piccoli debilitati e disidratati da febbre, mal di gola ecc. ecc., deliziosi ghiacciolini naturalmente colorati molto più salutari rispetto ai soliti pieni di coloranti e chissà cos'altro; a questo proposito consiglio anche l'infuso di malva ottimo anche senza zucchero. Possiamo trovare l'echinacea in farmacia in numerosi preparati miscelata alla vitamina C, alla propoli ecc. E' bene comunque sempre specificare se siamo alla ricerca di un rimedio per noi o per i nostri bambini perché in età pediatrica è sempre preferibile tenersi sui bassi dosaggi. Con la mia bambina ha funzionato perfettamente sia come cura che come prevenzione.
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