giovedì 24 novembre 2011

un libro che mi ha aperto gli occhi e il cuore!

  Elena Balsamo, Sono qui con te . L'arte del maternage, 

iL Leone Verde edizioni

Sono qui con te  Elena Balsamo   Il Leone Verde

Che cosa è meglio per un bebè: essere allattato ad orari o a richiesta? Dormire da solo in una culla o a fianco della mamma nel lettone? Essere portato in giro in carrozzina o in un marsupio? E ancora, che legame c'è tra biologia e cultura? Quali sono i motivi che stanno alla base delle nostre scelte in fatto di "accudimento" dei bambini?
Le pratiche di peuricultura occidentali poggiano sempre su reali basi scientifiche? La nostra peuricultura è la sola valida o non è piuttosto una tra le tante e forse neanche la migliore?

Per rispondere a tutte queste domande - ma non solo - è nato il libro che avete tra le mani. E' un libro dedicato a più personaggi: ai genitori, alle mamme in particolare, di ogni nazionalità e cultura, per aiutarle a riscoprire quei saperi ancestrali che giacciono - anche se sommersi e sepolti - nel profondo del loro animo, in quanto patrimonio comune a tutte le femmine di mammifero; agli "operatori" medici o educatori che siano - per offrire loro un contributo alla comprensione dell'universo delle donne e dei bambini venuti d'altrove; e in particolare ai bambini, i veri protagonistri di questo volume.
E' soprattutto attraverso i loro occhi e il loro sguardo infatti che l'autrice ha voluto esplorare il mondo variegato e complesso del maternage. Basato su un'accurata e ampia documentazione scientifica, ma scritto con un linguaggio semplice e diretto, Sono qui con te sa toccare il cuore degli interlocutori a cui si rivolge.
Un libro a più dimensioni e a più voci che invoglia a mettersi in discussione e a guardare altrove.

3 commenti:

  1. sono reduce da una notte insonne, in cui Giorgia non voleva saperne di dormire... adesso invece sonnecchia placidamente nella fascia. Anche io come te Anni ho assaporato ogni pagina di "Sono qui con te" e condivido l'idea che il bambino sin da subito debba essere ascoltato, riconosciuto nella sua individualità e rispettato nel suo percorso di crescita senza le imposizioni e le pressioni esterne che vorrebbero dei bebè muti, dormienti e senza facoltà di pensiero e di espressione. Continuo ad essere convinta che un rapporto ad alto contatto sia un bisogno irrununciabile per madre e figlia/o. Penso anche però che questa scelta, impegnativa in termini di energie e risorse materne, andrebbe condivisa non solo col compagno ma anche con parenti e amici. Quando parlo di cosleeping, allattamento a richiesta e fascia mi sento talvolta giudicata stravagante ed eccessiva. Fortunatamente Franci mi sostiene!
    Ci vorrebbe un'educazione neonatale di comunità, capace di coinvolgere non solo le mamme, che rischiano di sentirsi sole, ma tutto il cerchio di famigliari e amici...
    E ci vorrebbero anche molte braccia in più!Baci

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  2. sono reduce da una notte insonne, in cui Giorgia non voleva saperne di dormire... adesso invece sonnecchia placidamente nella fascia. Anche io come te Anni ho assaporato ogni pagina di "Sono qui con te" e condivido l'idea che il bambino sin da subito debba essere ascoltato, riconosciuto nella sua individualità e rispettato nel suo percorso di crescita senza le imposizioni e le pressioni esterne che vorrebbero dei bebè muti, dormienti e senza facoltà di pensiero e di espressione. Continuo ad essere convinta che un rapporto ad alto contatto sia un bisogno irrununciabile per madre e figlia/o. Penso anche però che questa scelta, impegnativa in termini di energie e risorse materne, andrebbe condivisa non solo col compagno ma anche con parenti e amici. Quando parlo di cosleeping, allattamento a richiesta e fascia mi sento talvolta giudicata stravagante ed eccessiva. Fortunatamente Franci mi sostiene!
    Ci vorrebbe un'educazione neonatale di comunità, capace di coinvolgere non solo le mamme, che rischiano di sentirsi sole, ma tutto il cerchio di famigliari e amici...
    E ci vorrebbero anche molte braccia in più!Baci

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  3. Come ti capisco, amica cara!
    Le scelte di consapevolezza e ascolto che facciamo con le nostre bimbe le abbiamo fatte ancor prima del loro arrivo con noi stesse....e già prima forse eravamo quindi stravaganti ed eccentriche ma alcune cose non dovevamo spiegarle...
    Condivido la necessità di un'educazione alla comunità..ammesso che la comunità la chieda....e mancano braccia...davvero! braccia che non giudicano e che si interrogano....
    vi bacio tanto

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