Dal Giappone: furoshiki, un quadrato di stoffa per contenere, trasportare e decorare.
Se avete amici giapponesi probabilmente avrete avuto tra le mani un oggetto avvolto dentro un furoshiki. Un regalo, una ciotola o un libro restituito, una pietanza per un potluck dinner, un bento. Qui sopra vedete le mie due bottiglie da latte crudo e un pacchetto di farina.
Il furoshiki è un quadrato di stoffa. Piegato e annodato serve per contenere e trasportare oggetti, o per avvolgere elegantemente dei regali.
Può essere di cotone, seta, rayon. Coloratissimo colori 'Edo' (marrone, nero, verdone) per gli uomini, fantasie e colori 'Kyoto' per le donne, double face, con il blasone della famiglia, delle scritte commemorative, con fantasie o in tinta unita. Fatti a mano, a macchina, da massaie, artigiani, artisti, bambini. C'è l'imbarazzo della scelta.
Materiali e finiture adatte ad ogni occasione sottendono a regole precise.
Il lato di questo fazzolettone quadrato varia da i 45 cm per piccole cose fino a 230 cm per mettere via futon invernali durante l'estate. Per facilitare le operazioni di annodamento spesso uno dei due lati è leggermente più lungo dell'altro, senza però intaccare troppo la proporzione del quadrato.
Le misure. small: 45-60 cm medium: 70-75 cm Large: 90-105 cm XLarge: 120-130 cm XXLarge:175-230 cm
Links
Kakefuda Il famoso negozio di furoshiki a Kyoto. Ecco un commesso di Kakefuda all'opera.
Original Kyoto Furoshiki
Furoshiki.com troverete altre interessanti informazioni oltre a bellissime immagini, indicazioni di libri sull'argomento, una scheda sui tenugui, che sono altri tipi di stoffa di cui lei fa la collezione e di cui spero parlerà nuovamente.
Diffuso (non solo) in Giappone fin dal XII-XIV secolo con il nome di hirazutsumi nel Periodo Muromachi (1392-1573) torna in auge per trasportare i vestiti nei sentō, bagni pubblici, e diventare tappetino per i piedi prendendo il nome di furoshiki (furo deriva dalla parola "bagno" shikideriva dal verbo "stendere")
Lo so. State pensando a che stoffe quadrate avete in casa.
Qui di seguito si vedono alcune tecniche, ma il Ministero dell'Ambiente giapponese ha fatto ancora di più.
Da provare.
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