Jan Hunt è una psicologa canadese con un curriculum interminabile, attualmente è direttrice del Natural Child Project e consulente editoriale del trimestrale “Empathic Parenting”, pubblicato dalla Canadian Society for the Prevention of Cruelty to Children (CSPCC).
Lei rifugge i metodi autoritari per “disciplinare” i piccoli, ma caldeggia un metodo dolce che unisce i principi dell’attaccamento parentale alla filosofia della “scuola parentale”, detta “homeschooling”.
Dentro questo libretto non c’è niente di difficile o troppo “filosofico” per essere applicato, ma tantissimi sono i capitoli estremamente pratici che cominciano con “dieci modi per…” e questo approccio a me piace molto perché le letture discorsive possono essere molto interessanti a livello di “studio”, ogni giorno con i bambini (magari con più bambini insieme) perdono significato e diventano inattuabili, l’unica possibilità è avere una sorta di mappa per acquisire la “saggezza dei bambini” e poter interloquire davvero con loro, e questo è proprio l’approccio di Jan Hunt.
Genitori con il cuore è un piccolo libro prezioso, 130 pagine edite in Italia da Leone Verde, il prezzo di copertina è di 16 euro e ordinando direttamente dal sito dell’editore non ci sono spese di spedizione, se decidete di comprarlo poi ditemi cosa ne pensate.
Quando le persone mi domandono se Giorgia, una neonata di appena due mesi, è brava sono tentata di rispondere che è una bambina cattivissima e viziatissima!!! Queste stesse persone tra qualche tempo mi chiederanno se ubbidisce, se "è brava" con noi genitori e se "è brava" a scuola. Mai nessuno che ti chieda se è una bambina felice... Comunque, a proposito di obbedienza, castighi e disciplina, Maria Montessori scriveva: "tutte le vere discipline sono autodiscipline. E l'autodiscliplina non è mai contro la libertà... in realtà è la scala verso la libertà. Solo le persone disciplinate diventano libere ma la loro disciplina non è obbedienza agli altri, bensì alla propria voce interiore. E per essa sono pronti a rischiare ogni cosa". E ancora "noi chiamiamo disciplinato un individuo che è padrone di se stesso e non uno che si è reso artificialmente silenzioso come un muto e immobile come un paralitico".
RispondiEliminagrazie mille del contributo Elena!
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