giovedì 17 novembre 2011

Il lamento degli alberi
L'autunno cominciò precocemente, quell'anno: un settembre piovoso e freddo seguiva all'agosto torbido di uragani. La vegetazione risentiva già la vecchiaia, ma nelle ore di sereno, pareva si ribellasse e che tutto fosse finito; e si coloriva d'oro e di rosso.
Cade una foglia che pare tinta di sole, che nel cadere ha l'iridescenza d'una farfalla: ma appena giunta a terra, si confonde con l'ombra, già morta.
È bastato il fruscìo per scuotere tutto l'albero, che comincia a lamentarsi. D'albero in albero, il lamento si estende. Giù tutte le foglie! E con le foglie cade anche qualche frutto: la pigna si spacca e i pignuoli le si staccano e cadono come i denti dalla bocca del vecchio.
I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si sbattono in una lotta leggera; alcuni dicono di sì, altri di no: e i primi si sbattono contro i secondi, per pogliarsi più presto, flagellandoli con crudeltà, poi tutto di nuovo si placa, in una stanchezza dolce, rassegnata.
Ma quando il velo del crepuscolo ricopre ogni cosa, il lamento ricomincia, e dà l'impressione che davvero la natura sia malata e non possa sopportare oltre in silenzio il suo dolore.
Grazia Deledda, Romanzi e novelle- Mondadori

Nessun commento:

Posta un commento

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...