Il lamento degli alberiL'autunno cominciò precocemente, quell'anno: un settembre piovoso e freddo seguiva all'agosto torbido di uragani. La vegetazione risentiva già la vecchiaia, ma nelle ore di sereno, pareva si ribellasse e che tutto fosse finito; e si coloriva d'oro e di rosso.Cade una foglia che pare tinta di sole, che nel cadere ha l'iridescenza d'una farfalla: ma appena giunta a terra, si confonde con l'ombra, già morta.È bastato il fruscìo per scuotere tutto l'albero, che comincia a lamentarsi. D'albero in albero, il lamento si estende. Giù tutte le foglie! E con le foglie cade anche qualche frutto: la pigna si spacca e i pignuoli le si staccano e cadono come i denti dalla bocca del vecchio.I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si sbattono in una lotta leggera; alcuni dicono di sì, altri di no: e i primi si sbattono contro i secondi, per pogliarsi più presto, flagellandoli con crudeltà, poi tutto di nuovo si placa, in una stanchezza dolce, rassegnata.Ma quando il velo del crepuscolo ricopre ogni cosa, il lamento ricomincia, e dà l'impressione che davvero la natura sia malata e non possa sopportare oltre in silenzio il suo dolore.Grazia Deledda, Romanzi e novelle- Mondadori
#Altrestoriepossibili è un progetto nomade nato dall'associazione Immaginare Orlando e la cooperativa HG80, per raccontare l'educazione alle differenze attraverso libri nutrienti, piccole attività, formazioni che allenano alla meraviglia e all'esplorazione di tutte le possibilità che abitano in noi.
giovedì 17 novembre 2011
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