lunedì 1 febbraio 2016

Astronaute e non solo!


Riporto un preziosissimo contributo di una mia scrittrice preferita che ieri sera è stata intervistata a Presa Diretta su Rai 3 attorno al tema dell'educazione all'affettività...
L'Italia è tra i pochi paesi a non aver ancora un programma di educazione all'affettività e alla sessualità curricolare nelle scuole...
#SVEGLIAITALIA!

La scuola non deve chiedere il permesso alle famiglie per occuparsi di educare all'uguaglianza e alla diversità...Allora la scuola dovrebbe chiedere l'autorizzazione anche ai genitori razzisti che odiano le persone diverse per parlare di diritti a scuola? Per non urtare la sensibilità del padre che dice ancora negro quando vede un uomo africano?
.... Con la scusa dell'urtare le sensibilità dell'educazione parentale stiamo allontanando i bambini e le bambine dalla democrazia e da anni di lavoro attorno alla lotta per i diritti fondamentali dell'uomo e della donna....




"Tutti quelli che osteggiano il percorso dell’educazione di genere usano la parola gender, la inglesizzano perché in questo modo la rendono aliena, e le persone non sanno più cosa significa ma in realtà è una parola che noi usiamo continuamente ed è una cosa diversa dal sesso. Nasciamo maschi e femmine, su questo nessuno a dubbi, ma che cosa voglia dire essere maschi ed essere femmine nel comportamento nella società del 2015 questo è il genere. L’educazione di genere tende a decostruire il maschilismo. Questo è un paese dove se sei un astronauta nel titolo di un giornale dice “astronauta italiano nello spazio” se invece sei Samantha Cristoforetti il titolo dice “ la donna astronauta nello spazio”. La donna continua a essere una connotazione più forte dell’astronauta, perché l’uomo può essere ciò che vuole la donna può essere tutto ciò che le è permesso essere essendo donna. Questo è discriminazione, questo è che si combatte con quei progetti.
C’è tanta ignoranza, è attraverso le narrazioni che si costruisco i pregiudizi. Io mi domando: a chi fa paura che si possa dire in una scuola a una bambina che può essere quello che vuole e andrà bene.
Forse non è vero che in questo paese possiamo essere quello che vogliamo, in questo paese dobbiamo ancora essere quello che ci dicono che dobbiamo essere.
Se tu tocchi i modelli di genere stai toccando il modello di famiglia che ne deriva che non a caso si chiama famiglia patriarcale. Il nostro linguaggio dichiara i nostri stereotipi, il padre è capofamiglia e se è capo vuol dire che comanda e chi sta sotto obbedisce. Chi ha questa idea di famiglia giustamente deve preoccuparsi dei progetti di decostruzione dei pregiudizi, perché si spera che a scuola ai bambini si possa dire: nella famiglia non ci sono capi.
Stiamo parlando di discriminazione, il maschilismo così come il razzismo o come l’antisemitismo e l’omofobia sono la negazione di un principio basico: le persone hanno tutti gli stessi diritti. Sei discriminato, in quanto omosessuale perché il modello virile maschile ti associa ad un altro uomo e sei inferiore se ti associa ad una donna.
E’ fondamentale decostruire i modelli di genere femminile e maschile sia per le donne che per gli omosessuali."(
Michela Murgia)

Ecco qui la proposta di legge che stanzia da molto tempo in Parlamento....
http://www.celestecostantino.it/introduzione-delleducazione-sentimentale-nelle-scuole/

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